Ricciardi: “Dati? Guardare a tasso mortalità, decessi sottostimati” 

Ricciardi: Dati? Guardare a tasso mortalità, decessi sottostimati

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Pubblicato il: 18/11/2020 11:51

Decessi per coronavirus sottostimati in Italia e un solo indice su cui valutare l’emergenza nel Paese, il tasso di mortalità. A dirlo è Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza Covid-19, intervenuto al ‘Welfare Italia Forum 2020’, sviluppato dal Gruppo Unipol in collaborazione con The European House-Ambrosetti e in corso online. “Si fanno molte discussioni sui dati. Invito a guardarne solo uno. Che non si può maneggiare: quello dei morti. I decessi – spiega l’esperto – sono quelli. Anzi sono sottostimati. Nella pandemia possono essere solo di più”.

“L’Iitalia – ha detto Ricciardi, che fa parte del think tank che ha partecipato al Rapporto presentato oggi – ha il tasso di letalità più alto al mondo dopo gli Stati Uniti. In Usa muoiono, in fase esponenzialmente crescente, mille persone; da noi ieri sarà più o meno il 60% degli Usa. Questo significa, e lo vedremo nei prossimi giorni, che l’indicatore più forte su cui noi dovremmo valutare l’urgenza e la necessità di lavorare e urgentemente agire”.

Per Ricciardi, “l’Italia corre veramente il rischio non solo dell’impoverimento e del deserto della fertilità, ma di essere tagliata fuori dai tavoli importanti della decisione. Ne sono un esempio la digitalizzazione e la telemedicina. Da noi non manca la tecnologia, ma la visione che rende possibile questa trasformazione in atto e che si infrange nei meandri dei ministeri, della pubblica amministrazione dei Dg inadeguati, della resistenza al cambiamento, che in questo momento non è un cambiamento fine a se stesso, ma fa la differenza tra la vita e la morte”.

“Se noi non ci diamo una mossa, se non mettiamo a fattore le nostre maggiori energie – intellettuali, manageriali, politiche – corriamo il rischio di una deriva da cui non si esce”, ha ammonito Ricciardi sottolineando che, in tema di digitalizzazione, “l’Italia non fa niente da 10 anni”.

Ci stiamo preparando alla trasformazione in corso “in maniera discontinua, senza un adeguato investimento”, ha aggiunto Ricciardi ricordando che in Europa stiamo vivendo “una grandissima trasformazione digitale. Perché la sanità del futuro è basata sulla condivisione dei dati e sull’uso delle tecnologie. Ma quanti in Italia vengono curati con il telefonino a casa propria? Quanti hanno nel loro telefonino gli esami pronti da essere inviati? Pochissimi”.

La Germania, ha evidenziato il consigliere di Speranza, “ha fatto una legge sulla sanità digitale, ha obbligato il proprio servizio, che è un modello assicurativo, a usare la telemedicina. Ci sono tanti servizi che curano a casa loro i tedeschi. Mentre in Italia abbiamo tanti italiani che, a casa, non sanno cosa fare. E potrebbero essere seguiti, con una pratica però che non è nei Lea, non ha una tariffazione. I meccanismi, da noi, ci sono ma si perdono senza decisioni”.