Rai: “Per Morra altre opportunità, eventualmente anche Titolo V”  

Rai: Per Morra altre opportunità, eventualmente anche Titolo V

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Pubblicato il: 21/11/2020 14:28

Nicola Morraavrà altre opportunità, sempre attraverso le reti del Servizio Pubblico ed eventualmente nello stesso Titolo V, per esprimere i suoi punti di vista“. E’ quanto si legge in una nota di Viale Mazzini dove si spiega come si sia arrivati allo stop da parte dei vertici Rai alla partecipazione del presidente della Commissione Antimafia alla puntata di ieri del programma di Rai3 ‘Titolo V’. Morra è finito nella bufera per le sue dichiarazioni sulla presidente della regione Calabria, Jole Santelli, scomparsa un mese fa.

“La decisione di sospendere la partecipazione è stata presa ieri sera dalla Rai poiché da ore era in corso un dibattito particolarmente acceso su un argomento molto delicato che coinvolgeva i malati oncologici. Al di là delle singole opinioni, la Rai, come Servizio Pubblico, pur nella consapevolezza della difficoltà di prendere una decisione che sarebbe stata comunque controversa, ha preferito adottare una linea di massima prudenza e tutela ed evitare di alimentare le molte polemiche che si stavano sviluppando su un tema così complesso. La Rai si rammarica con il presidente della Commissione parlamentare antimafia per le modalità con le quali è stata comunicata questa decisione, sia per il riguardo che sempre va dato agli ospiti dei programmi, sia in particolare se, come in questo caso, rivestono funzioni pubbliche di rilievo”, si legge nella nota di Viale Mazzini, subito prima della frase sulle “altre opportunità” che avrà Morra.

Quanto al senso originale della puntata di ieri, posto che il programma “condotto da Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti, giunto alla quinta puntata, è un approfondimento informativo su temi di attualità, che aspira a valorizzare lo spessore e la personalità dei singoli ospiti facendone emergere competenza e ruolo rispetto alle questioni che formano oggetto, volta per volta, di analisi e discussione, con una chiave di lettura di tipo territoriale e amministrativo che mette a confronto le esperienze del Nord Italia con quelle del Mezzogiorno”, la puntata di ieri “avrebbe dovuto offrire ai telespettatori una ricognizione sull’andamento del virus Covid 19 rispetto alle scelte politico-amministrative effettuate a livello nazionale e dalle singole Regioni, con una attenzione particolare alla condizione dei giovani e dei bambini, nella Giornata Internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che ricorda l’impegno delle Nazioni Unite e della Comunità internazionale in favore dei più piccoli, e che la Rai ha seguito ieri con diverse iniziative della sua programmazione giornaliera. L’on. Morra era stato invitato tre giorni prima”.

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LE REAZIONI – La vicenda continua a infiammare il dibattito politico. “Tocca al direttore generale della Rai o a un direttore di rete stabilire ciò che un esponente politico può dire. Credo che quello che è avvenuto a Morra, al di là delle sue discutibilissime opinioni, costituisca un precedente gravissimo per la vita democratica” scrive su Twitter il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando.

“Sui canali della Rai in questi anni abbiamo visto davvero di tutto: politici impresentabili, figli di mafiosi, assassini. Censurare la partecipazione di Nicola Morra per una frase infelice, della quale si è ampiamente scusato, è offensivo nei confronti del presidente della commissione Antimafia e dei cittadini che guardano il servizio pubblico” afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle Laura Bottici, questore del Senato.

“Nessuna distanza dal Presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra – sottolinea il deputato M5S Luigi Gallo – In un paese normale al centro delle polemiche finiscono i politici che vengono arrestati nelle inchieste sulla ‘ndrangheta. Forza Italia chieda scusa al paese e ai Calabresi”.

Mentre la Lega annuncia che “non parteciperà ai prossimi lavori in commissione Antimafia e ai suoi comitati”. Lo scrivono i componenti della commissione Gianluca Cantalamessa, Pasquale Pepe, Lina Lunesu, Enrico Montani, Francesco Urraro, Erik Pretto, Luca Paolini, Andrea Dara e Gianni Tonelli allo stesso presidente Nicola Morra e ai presidenti del Senato, Elisabetta Casellati, e della Camera, Roberto Fico.

“Le dichiarazioni su Jole Santelli – scrivono gli esponenti leghisti – hanno mancato di rispetto non solo all’ex presidente, ma con lei a tutti i malati di cancro, ledendo l’intelligenza, oltre che la dignità, dei calabresi”. Morra “ha esasperato la triste vicenda dividendo, in maniera del tutto inaccettabile, gli italiani in due categorie: chi la pensa come lui, e quindi sarebbe inevitabilmente contro la mafia e quanti, avendo un’idea diversa, sarebbero pertanto a favore della mafia. Il contesto si aggrava in considerazione del ruolo rivestito dal senatore Morra, quasi come se millantasse e paventasse informazioni riservate, e in di lui possesso, capaci di indurlo a dichiarazioni così offensive e inaccettabili”.

Anche “Fratelli d’Italia ha deciso che non parteciperà più ad alcuna riunione della commissione parlamentare Antimafia per protestare contro le mancate dimissioni del presidente Morra. Riteniamo che le sue vergognose e inqualificabili dichiarazioni verso la compianta Jole Santelli e verso tutti i cittadini calabresi non possano essere derubricate a boutade o fraintendimento. Per questa ragione torniamo a chiedere le immediate dimissioni di Morra e, fino a quando non ci saranno, Fdi rimarrà fuori dalla commissione” annunciano i componenti dell’organismo parlamentare di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, Wanda Ferro e Luca Ciriani.