Italia-Spagna: Costa, ‘impegno comune su ripresa verde, sostenibile e inclusiva’ 

Vertice Italia-Spagna. Costa: Impegno comune su ripresa verde, sostenibile e inclusiva

Pubblicato il: 25/11/2020 15:07

“La Spagna e l’Italia hanno ribadito il proprio impegno a promuovere una ripresa verde, sostenibile e inclusiva che consenta di dare una risposta congiunta al momento di forte difficoltà che stiamo vivendo, di costruire un futuro migliore per i giovani e avviarci verso la neutralità climatica entro il 2050”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che oggi ha incontrato Teresa Ribera, vice presidente del Governo spagnolo e ministra della Transizione ecologica. Occasione dell’incontro, la sessione plenaria del XIX vertice intergovernativo Italia-Spagna, cui hanno preso parte diversi ministri dei due Governi.

Nello specifico, parallelamente all’incontro tra il Presidente del Governo spagnolo e il Presidente del Consiglio italiano, incontri bilaterali si sono svolti tra i rispettivi ministri dell’Ambiente, degli Esteri, dell’Interno, della Difesa, dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Agricoltura, del Lavoro, degli Affari europei e del Turismo. Tra i temi sul tavolo del colloquio tra Costa e Ribera, i cambiamenti climatici, l’acqua e le risorse idriche, la protezione del mare, biodiversità ed economica circolare.

Durante la sessione plenaria che ha seguito l’incontro, i ministri Costa e Ribera hanno presentato un elenco di 11 obiettivi comuni e impegni condivisi, collegati ai grandi appuntamenti internazionali del 2021.

Questi gli 11 obiettivi comuni presentati da Costa e Ribera. Promuovere una ripresa verde, sostenibile e inclusiva, che consenta di dare una risposta congiunta alle crisi sanitaria, sociale, ambientale ed economica; sostenere l’obiettivo di un taglio delle emissioni di carbonio, al 2030, di almeno il 55% rispetto al 1990, quale tappa per raggiungere la neutralità climatica nel 2050 e lavorare affinché tale obbiettivo sia adottato al Consiglio Europeo di dicembre, al fine di poter presentare il nuovo e più ambizioso Ndc EU all’Accordo di Parigi entro il 2020; lavorare per concludere rapidamente i negoziati con il Parlamento Europeo sulla Legge sul Clima in modo che l’attuazione possa avvenire il prima possibile.

Rafforzare la collaborazione bilaterale sull’adattamento al cambiamento climatico, sia a livello bilaterale che europeo; collaborare al successo della Cop 26 a Glasgow, in particolare in termini di ambizione climatica, e della pre Cop a Milano, con particolare attenzione al coinvolgimento dei giovani nell’azione per il clima; cooperare strettamente nella ricerca di soluzioni basate su una maggiore circolarità e sull’adattamento al cambiamento climatico delle risorse idriche, sul ricorso a strumenti che promuovano la loro gestione integrata, in particolare attraverso l’adeguata valorizzazione dell’acqua nelle sue dimensioni economica, ambientale, culturale e di salute.

E ancora: assicurare il massimo impegno nella lotta alla desertificazione in vista della Cop15 della Unccdd e nell’obiettivo del raggiungimento della “Neutralità del Degrado del Suolo”; lavorare congiuntamente per fare del Mediterraneo un mare pulito ed ecologicamente sostenibile, collaborando nel quadro della Convenzione di Barcellona e in particolare perseguendo gli obiettivi della realizzazione di un’area “Seca” (ad emissione controllata di ossidi di zolfo) e della protezione di almeno il 30% della superficie marina in linea con l’iniziativa 30×30 della Global Ocean Alliance.

Conseguire target ambiziosi di tutela, conservazione e ripristino per il prossimo decennio in seno al Quadro Globale per la Biodiversità Post-2020 durante la Cop15 della Cbd e assicurare l’inserimento della conservazione della biodiversità in tutte le politiche pubbliche; sostenere ed attuare concretamente il II Piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare, ispirato all’uso sostenibile ed efficiente delle risorse, in particolare per quanto riguarda la progressiva eliminazione dei prodotti di plastica monouso; applicare e sviluppare il nuovo Regolamento UE sulla “tassonomia” e progredire sulla strada della sostenibilità degli investimenti.