Pagelle a cibo e cosmetici, è in Italia l’app che usa Nutri-Score 

Pagelle a cibo e cosmetici, è in Italia l'app che usa Nutri-Score

Bergamo Banchi frutta verdura grande distribuzione, supermercato gdo foto Tiziano Manzoni-fotogramma Bergamo (Tiziano_Manzoni, BERGAMO – 2014-03-13)

Pubblicato il: 29/11/2020 19:52

Il sistema Nutri-Score, il semaforino che giudica quanto sia sano o meno un prodotto alimentare o cosmetico, è arrivato in Italia con l’app francese Yuka. Disponibile da circa un mese negli store delle applicazioni per smartphone, Yuka è già utilizzata da 50mila utenti attivi che ora possono scansionare i codici a barre delle confezioni alimentari per scoprire se un determinato tipo di biscotti o un vasetto di ragù non fa bene alla loro salute.

Il metodo di valutazione degli alimenti ‘a semaforo’, inventato dall’agenzia nazionale di sanità pubblica francese, da un anno ha scatenato un putiferio politico bipartisan: l’Italia è corsa ai ripari creando una sua etichettatura, ‘NutrInform Battery’, che prende in considerazione il fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive invece degli ingredienti o dell’equilibrio tra calorie, zuccheri, sale e altri macronutrienti.

Il sistema Nutri-Score, a detta del Governo italiano e delle associazioni di categoria, non sarebbe rispettoso dei prodotti a marchio Dop o Igp, come ad esempio il parmigiano. Ugualmente, un alimento molto salato, anche se consumato con moderazione, potrebbe essere etichettato con un semaforo arancione o giallo, da rischio moderato o limitato.

“Il metodo Yuka si basa per il 60% su Nutri-Score, per il 30% prende nota degli additivi e per il 10% considera la sua natura biologica. Prodotti tipici italiani come l’olio d’oliva sono comunque valutati come ‘eccellenti’. Per quanto riguarda i formaggi, ad esempio il parmigiano, il metodo Yuka lo penalizzerà meno rispetto a Nutri-Score”, spiega all’Adnkronos un portavoce del gruppo che ha inventato l’applicazione.

Per i prodotti del bagno, il giudizio dipende dalla presenza o meno di interferenti endocrini, agenti cancerogeni, allergeni o irritanti. “Le valutazioni degli ingredienti di Yuka sono scientifiche e considerano gli studi delle agenzia europee, cone l’Efsa, o studi scientifici indipendenti”, continua il portavoce.

A dispetto delle polemiche sorte in Europa per Nutri-Score, il patentino ‘healthy’ sembra piacere ai consumatori: lanciata a gennaio 2017, Yuka conta 20 milioni di utenti a livello globale. Si definisce “totalmente indipendente”, così come è “assolutamente neutrale” la valutazione dei prodotti e la raccomandazione, in alternativa, di altri brand considerati più ‘sani’. Dietro l’applicazione non ci sono multinazionali, ma un team di undici persone, tra nutrizionisti, startupper e sviluppatori. “La nostra ambizione – dicono – è migliorare la salute dei consumatori a livello globale”.

Priva di pubblicità, anche nella versione gratuita, Yuka si finanzia con la versione Premium dell’applicazione, un libro, un programma nutrizionale online e la vendita di un calendario con la frutta e la verdura di stagione, ma disponibile per ora solo in Francia. Ogni giorno, attraverso l’applicazione sono scansionati cinque milioni di codici a barre in dieci Paesi oltre la Francia: Italia, Belgio, Svizzera, Spagna, Lussemburgo, Regno Unito, Irlanda, Canada, Stati Uniti e Australia.

La sua forza è un gigantesco database che raccoglie al momento 1,5 milioni di prodotti, di cui il 70% alimentari e il 30% cosmetici. In Italia, riconosce circa l’80% dei prodotti disponibili sul mercato, ma il consumatore contribuisce ad aggiornarlo, aggiungendo i prodotti sconosciuti nell’applicazione, fotografandone le etichette. Insomma, la sua portata è destinata a crescere.

(di Vittoria Vimercati)