Di Maio: “Rimpasto? più preoccupato da veti sul Recovery” 

Di Maio: Rimpasto? più preoccupato da veti sul Recovery

(Foto Fotogramma)

Pubblicato il: 01/12/2020 08:25

“Siamo in una crisi economica e sanitaria, sono altre le cose che mi preoccupano se devo essere sincero”. Risponde così Luigi Di Maio in un’intervista al Corriere della Sera a una domanda sul rimpasto. “Mi preoccupa – dice – il veto di alcuni Paesi Ue sul Recovery, mi preoccupano i contagi, mi preoccupano le imprese che chiedono, giustamente, risposte, mi preoccupa l’incertezza delle famiglie, i consumi, lo sfrenato bisogno di visibilità di qualcuno che improvvisa una proposta di patrimoniale in questo momento. Le pare normale? Praticamente vogliono tassare il ceto medio”. Secondo Di Maio, “non si può tassare in questo momento chi crea posti di lavoro”, con “questo approccio si finirebbe per colpire soprattutto il ceto medio-basso”, una “tassa sui risparmi produrrebbe un crollo del valore delle case” e “il M5S non sosterrà mai una simile iniziativa”.

I complimenti di Brunetta? “I complimenti fanno sempre piacere, ma nei miei dieci punti che ho offerto come contributo al fine di un dibattito più ampio c’è il mio pensiero di sempre, che ho sempre espresso e che il M5S ha sempre difeso. La digitalizzazione, l’economia verde, la telemedicina, gli investimenti produttivi”. E sull’allargamento della maggioranza ribadisce: “Il dialogo va sostenuto, ma ognuno restando al suo posto, tra l’altro anche Forza Italia ha messo in chiaro di non voler entrare nel governo, quindi è una discussione sul nulla”. Il Mes? “Non ci sono i numeri in Parlamento, finché il M5S sarà al governo il Mes non metterà piede in Italia. Nell’Ue, peraltro, non lo ha chiesto nessuno, questo è un dibattito solo italiano. Concentriamoci sul Recovery”. E sulla regia di Palazzo Chigi, puntualizza: “Le polemiche lasciano il tempo che trovano, guardiamo oltre e cerchiamo di essere propositivi”. “Conte ha fatto una proposta ai capi delegazione e i capi delegazione si sono riservati di parlarne con i ministri”, afferma, augurandosi che “tra le personalità che saranno coinvolte ci siano gli imprenditori, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia reale”.