Oliva Salviati: “Giscard d’Estaing, il suo amore per l’Italia in difesa del patrimonio” 

Oliva Salviati: Giscard d'Estaing, il suo amore per l'Italia in difesa del patrimonio

Valery Giscard d’Estaing (Afp)

Pubblicato il: 03/12/2020 20:19

“Amava profondamente l’Italia Valery Giscard d’Estaing, la sua storia, la sua cultura, la sua arte. Negli anni si era sempre speso a tutela del patrimonio pubblico, aveva combattuto l’eolico in difesa del paesaggio. Ed amava soprattutto gli italiani, la loro meravigliosa qualità di saper sopravvivere e ingegnarsi malgrado la politica. Ne era stupito e divertito. Ma per lui la grandeur della Francia rimaneva insuperabile”. E’ quanto ha dichiarato all’Adnkronos Oliva Salviati che insieme all’ex presidente della Repubblica francese, eletto nel 2003 tra gli ‘immortali’ dell’Accademia di Francia, aveva dato vita alla Comitato Tebe che ha come obiettivo la tutela dei lasciti e dei patrimoni pubblici.

“Valery Giscard d’Estaing aveva una cultura immensa e una passione per la storia, una vivacità e curiosità intellettuale straordinaria e vitale, ma soprattutto aveva una memoria prodigiosa – ha aggiunto – La sua presidenza all’Eliseo fu anche segnata da grandi iniziative culturali. Amava frequentare intellettuali, liberi pensatori, rappresentanti della società civile con un loro spessore, una loro storia. Conosceva il mondo, gli alti e bassi della politica e della vita, ha saputo affrontare momenti molto difficili e dolorosi con assoluta dignità – ha proseguito Oliva Salviati – Forse per questo non aveva paura del covid, ne aborriva il bombardamento mediatico e psicologico. Nonostante l’età continuava a fare la sua vita come se nulla fosse accaduto. Ci siamo visti per l’ultima volta a luglio. Mi ripeteva spesso, anche al telefono, ‘il covid? passerà, passerà’.

“L’Italia è stata spesso per lui una fonte di ispirazione – ha continuato Oliva Salviati – come l’Istituto Centrale del Restauro di Roma che ha dato vita ad una simile istituzione in Francia. Per la creazione del Musée d’Orsay parigino, di cui fu l’ideatore e il promotore, chiamò uno dei nostri maggiori architetti, Gae Aulenti. A salvaguardia del patrimonio pubblico,poi, si battè con successo per strappare alla speculazione il Palazzo della Marina sulla piazza della Concorde”.

In Italia aveva partecipato a convegni in difesa del paesaggio contro le ‘croci’ dell’eolico dando il suo contributo contro la devastazione del territorio. Una battaglia portata avanti anche in Francia con successo. “Dopo la chiusura – ha ricordato ancora Oliva Salviati – era venuto a visitare l’ospedale S. Giacomo di Roma. Non riusciva a capire l’irrazionalità di questa chiusura. ‘In tempi di emergenza e di pandemia – mi diceva- avere un nosocomio attrezzato può essere fondamentale per non infilarsi in un vicolo cieco’. Ed è quello che sta accadendo con il covid oggi”.

Cosa pensava dell’Europa, lui, presidente ‘euroipesta’, alla guida della Convenzione sul futuro del vecchio continente? “Questa Europa non gli piaceva – ha risposto Oliva Salviati – Riteneva che fossero stati snaturati i principi fondanti. Ma era il mondo, secondo lui, che stava sprofondando verso una povertà intellettuale e morale deprimente. Da anni lo osservava con distacco e profondo disincanto”.