Generazione Alpha: ‘Vogliamo la scuola in presenza, tecnologica e laboratoriale’ 

Generazione Alpha: 'Vogliamo la scuola in presenza, tecnologica e laboratoriale’

Pubblicato il: 04/12/2020 14:21

La scuola? Noi la vogliamo così: in presenza, tecnologica e laboratoriale”. Lo dicono i 50.000 bambini della Generazione Alpha, nati dopo il 2010, delle 3.500 classi di III, IV e V elementare di tutta Italia che hanno aderito al Programma ‘Ora di Futuro’ durante il periodo di lockdown. ‘Ora di futuro’ è il progetto educativo che coinvolge gli insegnanti, le scuole primarie e le reti no profit di tutta Italia per insegnare a scuola a fare scelte responsabili e sostenere la genitorialità per famiglie fragili con bambini da 0 a 6 anni.

Il progetto è promosso da Generali Country Italia insieme a The Human Safety Net, l’iniziativa globale del gruppo Generali a favore delle comunità e in partnership con tre onlus: Albero della vita, Mission Bambini e Centro per la salute del bambino. I bambini nati dopo il 2010 vogliono quindi una scuola in presenza, tecnologica e laboratoriale. Tecnologica per garantire le competenze digitali a tutti; laboratoriale, perché solo attraverso ‘il fare’ secondo i bambini si impara davvero; e, infine, in presenza perché la scuola è prima di tutto luogo di apprendimento e di interazione sociale.

I bambini della generazione Alpha sono molto fiduciosi nel futuro e nella capacità della scienza e della tecnologia di dare le risposte di cui l’umanità ha bisogno. La generazione Alpha ha la prima lettera A, come ambiente: la loro priorità. Per le 1.300 famiglie fragili con bambini 0-6 anni dei 16 Centri “Ora di Futuro”, ascolto, supporto e confronto sono necessari per superare il senso di solitudine e isolamento sperimentato durante il lockdown.

Dall’Osservatorio ‘Ora di futuro’ emerge così la centralità della relazione umana, che va oltre lo schermo. I bambini sono consapevoli sia dei vantaggi del digitale, che ha permesso loro di stare vicini durante il lockdown, che dei suoi limiti perché la didattica a distanza non potrà mai sostituire il rapporto tra compagni di classe e docenti, tanto importante per lo sviluppo degli apprendimenti.

Gli insegnanti e le famiglie affermano che per una didattica digitale efficace è importante il rapporto scuola-famiglia. Lo confermano anche le famiglie dei Centri di Ora di Futuro che hanno apprezzato il volontariato digitale, ma manifestano il bisogno di riprendere, appena possibile, le attività in presenza con le Onlus. Sono queste le principali evidenze della seconda edizione dell’Osservatorio ‘Ora di Futuro’, che ha analizzato 2.000 elaborati creativi dei bambini, le attività dei volontari dei Centri ‘Ora di Futuro’.

La valutazione dell’impatto sociale generato dal progetto è stata affidata al gruppo di ricerca Tiresia (Politecnico di Milano). Essa si è svolta mediante diversi strumenti valutativi come focus group, questionari digitali e interviste mirate a insegnanti, pedagogisti, studenti, genitori. The Human Safety Net si è occupata invece di valutare l’impatto delle attività delle Onlus.

L’Osservatorio restituisce così un’analisi completa fondata su ascolto, impatto educativo e azioni concrete messe in campo con il progetto educativo ‘Ora di Futuro’. Dall’analisi dei 2mila elaborati condotta da un team di pedagogisti guidati da Roberto Benes, coordinatore nazionale di ‘Ora di Futuro’, i bambini della ‘Generazione Alpha’ si sono riscoperti molto ottimisti (49%) ed hanno la percezione dell’importanza del loro impegno diretto, sin da piccoli, come chiave per migliorare il mondo futuro.

L’esperienza del lockdown ha avuto di certo un notevole impatto sui loro elaborati e sulla loro creatività: il 36% degli elaborati di quest’anno presenta una visione del futuro con una prospettiva a breve termine e ben il 36% presenta un desiderio di fuga, che nell’Osservatorio dello scorso anno non compariva in nessun elaborato. Per la prima volta quest’anno compaiono medici con malati curati. Il 50,3% degli elaborati fa riferimento al Covid-19. I bambini comunque credono molto nella scienza e si aspettano da essa le soluzioni, come creare nuovi vaccini contro tutte le patologie.

La Generazione Alpha ha la prima lettera A, come ambiente: ha forte desiderio di prendersi attivamente cura dell’ecosistema, sia naturale che urbano e ha preoccupazione per l’inquinamento. I bambini si aspettano dalla scienza le soluzioni legate alle fonti di energia e alla maggiore capacità di reciclare e utilizzare in modo efficacie le risorse.

La generazione Alpha è inoltre attenta all’altro, alle relazioni, al prendersi cura dei più bisognosi attraverso la condivisione delle risorse. I bambini propongono azioni a carattere solidale: il risparmio e il riuso rientrano tra le nuove consapevolezze. Il tema della salute e del benessere nell’insieme è stato rappresentato direttamente dal 35% degli elaborati che in qualche modo sono legati al Covid e al futuro post-Covid.

I medici sono spesso i nuovi eroi dei bambini e rappresentano le professioni più ambite. Un altro tema molto presente sono proprio le ‘regole di comportamento’, che sembra siano state molto introiettate dai bambini come necessarie, sia per proteggersi dal Covid-19 che per difendere la propria salute.