Scienziato italiano in Usa: “Aspetto che Babbo Natale porti vaccino” 

Scienziato italiano in Usa: Aspetto che Babbo Natale porti vaccino

(Afp)

Pubblicato il: 10/12/2020 18:01

“Sono qui col braccio pronto: aspetto la siringa con il mio nome e il vaccino anti-Covid”. Parola di Davide Zella, scienziato italiano da anni negli Usa dove è co-direttore del Laboratorio di biologia delle cellule tumorali all’Institute of Human Virology dell’Università del Maryland (Usa) e lavora con Robert Gallo, uno degli scopritori del virus dell’Aids. Zella non nasconde il suo ottimismo parlando con l’Adnkronos Salute: “I dati di Pfizer e Moderna sono molto buoni e oltretutto su una piattaforma nuova. Oggi la Food and Drug Administration si pronuncia su Pfizer, mentre la settimana prossima sarà la volta di Moderna”.

“Se fino a qualche tempo fa non sapevamo se avremmo avuto un vaccino contro Covid, adesso sappiamo che ne stanno arrivando tre”, dice Zella mettendo nel conto anche il siero di AstraZeneca, alla vigilia del ‘Fourth Congress of the Italian Society of Virology’, in programma domani online. Un appuntamento web al quale sono annunciati gli interventi di virologi e scienziati del calibro di Guido Antonelli, Maria Capobianchi, Massimo Clementi, Arnaldo Caruso, Giuseppe Ippolito, Giorgio Palù, Guido Poli, Guido Silvestri e lo stesso Zella.

Ho potuto leggere i dati pubblicati sulle fasi 1 e 2 dei vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca, e ora quelli diffusi in occasione della consegna dei dossier alle agenzie regolatorie. Anche i dati di AstraZeneca sono buoni, ma la piattaforma era consolidata. Nel caso di Moderna e Pfizer invece la piattaforma è totalmente nuova e dunque i risultati potevano essere o un totale fallimento, o un successo. Ebbene, questa volta abbiamo avuto una bella notizia”. Quanto ai timori per la sicurezza, “qualche reazione avversa ci potrebbe essere, ma le autorità monitorano e valutano i casi e sapranno dare le indicazioni più opportune, penso agli allergici. Io aspetto solo di fare il vaccino – ribadisce – ne ho parlato anche con Robert Gallo: i dati di efficacia sono altissimi e anche quelli di sicurezza sono buoni”.

Quando inizieremo a vedere gli effetti della vaccinazione? “Se il 50% dei morti ha più di 80 anni, quando si vaccineranno tutti gli over 80 già ridurremo del 50% i decessi, e così via, man mano che si amplia l’immunizzazione e si raggiungono i soggetti più a rischio. Sotto i 20 anni in effetti penso che si dovrebbero fare studi ad hoc per valutare l’opportunità di vaccinare. Ma – aggiunge Zella – penso anche che se tutto andrà bene verso marzo-aprile registreremo i primi effetti della vaccinazione, sempre che le persone risponderanno in modo positivo e facciano il vaccino”.

Quanto al rischio di una terza ondata, “non ho la sfera di cristallo – si schermisce lo scienziato – ma devo dire che i modelli matematici che la prevedono esistono, come pure esistono quelli che ci dicono che può essere evitata. Come scienziato informerei il legislatore e i cittadini, spiegando anche che il vaccino tanto atteso adesso sta arrivando, e nel frattempo che occorre essere accorti, curando igiene, distanziamento e mascherine, in caso anche le Ffp2”. Quanto alle vacanze di fine anno, “le passerò qui negli Stati Uniti, lavorando. Niente assembramenti, dunque, in attesa che Babbo Natale mi porti il vaccino”, conclude Zella.