Dl sicurezza, D’Incà chiede voto di fiducia: Lega occupa banchi del governo  

Dl sicurezza, D'Incà chiede voto di fiducia: Lega occupa banchi del governo

Pubblicato il: 17/12/2020 15:23

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà chiede il voto di fiducia sul Dl sicurezza e scoppia la bagarre in Aula al Senato. Il ministro ha chiesto il voto intervenendo prima della discussione in vista del pronunciamento dell’Aula. Una richiesta considerata scorretta da parte dei leghisti, che accusano D’Incà di aver impedito il dibattito. La seduta è stata sospesa dal vicepresidente Ignazio La Russa.

La presidente del Senato Elisabetta Casellati l’ha successivamente riaperta per qualche secondo per comunicare la convocazione della Conferenza dei capigruppo in seguito alla bagarre. I senatori della Lega hanno occupato i banchi del governo.

“Abbiamo occupato perché il governo ha voluto a tutti i costi tagliare la discussione, siamo pronti a restare in Aula, qui in Senato, a oltranza” dice il capogruppo della Lega di palazzo Madama, Massimiliano Romeo. “Cercheremo – aggiunge – nell’occupazione di mantenere le distanze, nel rispetto delle norme anti contagio”.

La capigruppo non ha trovato l’accordo sul calendario dei lavori. Come previsto dal regolamento adesso spetterà all’Aula decidere i tempi per il voto di fiducia sulla modifica ai dl sicurezza, che potrebbe slittare a domani. Nel frattempo, però, prosegue l’occupazione dell’Aula da parte dei leghisti. I tempi si allungano anche per questo.

“Ci sono due problemi, il fascismo e il Covid, guardi come sono ammassati, sono tutti da sanzionare” scandisce il dem presidente della Commissione Affari Costituzionali in Senato, Dario Parrini, indicando i senatori presenti in Aula. “Mentre il Ministro per i Rapporti col Parlamento stava annunciando la posizione della questione di fiducia sul decreto sicurezza e immigrazione i leghisti lo hanno assalito togliendogli di mano il microfono e impedendogli di parlare – afferma – Un vile atto di squadrismo parlamentare tollerato (chissà perché trattandosi di squadrismo, ma a ben pensarci si può anche immaginare il perché) dal presidente di turno Ignazio La Russa”.

“Lo squadrismo è del Pd che ha tentato, dopo l’arrogante iniziativa del ministro D’Inca, di impedirci di protestare con spintoni, gomitate e un atteggiamento violento ed ingiustificato” ribatte il senatore della Lega Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama.

A replicare è anche Ignazio La Russa: “In risposta ai loro disarmanti insulti regalerò ai senatori Parrini e Lonardo un regolamento del Senato con tanto di biglietto di auguri per Natale. Nel caso concreto, i due senatori impareranno leggendo, che il Presidente di turno ha il solo dovere di sospendere la seduta. Cosa fatta prontamente consentendo anzi al Ministro di porre la fiducia come voleva e come era sua facoltà. Sospesa la seduta, impareranno anche questo leggendo, il Presidente non ha più ruolo. Tocca ai soli senatori Questori, coadiuvati dai commessi, la gestione dell’ordine nell’Aula”.

“D’Incà voleva tentare di porre la questione di fiducia, senza far neppure cominciare la discussione generale. Questo è fare strame, uno sfregio, del regolamento e soprattutto della democrazia” ha detto all’AdnKronos il senatore della Lega Simone Pillon. “Il ministro ha preso la parola senza chiederla al presidente”, aggiunge il leghista.

“Dispiace per questi momenti di confusione all’interno dell’Aula, dispiace che non si sia dato da parte dell’opposizione un buon esempio al Paese, nel momento in cui stiamo affrontando un momento difficile, per il coronavirus” afferma il ministro Federico D’Incà. Per il titolare dei Rapporti con il Parlamento “la fiducia è stata chiesta in modo corretto, dopo che mi ha dato la parola il presidente La Russa”. “Non è la prima volta che il governo – ricorda – la chiede prima della discussione, era già successo con il governo Conte I, sulla ‘spazzacorrotti'”.

“La Lega occupa in Senato? Dobbiamo rientrare nell’alveo istituzionale – dice D’Incà ai giornalisti – in questo momento nostro compito è dare l’esempio, sia nei provvedimenti, che nella discussione che può contenere le ragioni di tutti, ma dobbiamo avere il massimo rispetto, altrimenti il cittadino non capisce quello che succede nelle aule parlamentari”.

D’Incà torna sulla vicenda anche con un post su Facebook. “Rivedere quello che è successo oggi in Aula al Senato, con alcuni parlamentari dell’opposizione che hanno occupato i banchi del Governo, spintonando chi vi era seduto, dispiace molto – scrive – Uno spettacolo incomprensibile per i cittadini che ci guardano e che, in questo momento così difficile, si aspettano dalle Istituzioni serietà, moderazione e collaborazione. Dispiace che dall’opposizione non sia stato dato il buon esempio”.

“La bagarre scoppiata in Aula – prosegue nel suo post – è stata chiarita in conferenza dei capigruppo, nella quale la Presidente Casellati non ha rilevato difetti nel mio intervento per porre la fiducia. Un incidente che poteva essere dunque evitato e che ha inevitabilmente dilatato i tempi dei lavori parlamentari”. “Il mio auspicio è che si possa recuperare il tempo perduto e che si possa lavorare ai tanti provvedimenti che riguardano il Paese e i nostri cittadini che, ribadisco, si aspettano da tutti noi serietà, moderazione e collaborazione”, conclude.