Covid, Vaia: “Spallanzani al lavoro per sequenziare variante Gb”  

Covid, Vaia: Spallanzani al lavoro per sequenziare variante Gb

(Fotogramma)

Pubblicato il: 22/12/2020 08:16

L’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma è pronto a isolare e sequenziare la variante inglese di coronavirus Sars-CoV-2, dopo che un paziente atterrato dal Regno Unito all’aeroporto di Fiumicino è risultato positivo al tampone rapido e sono in corso i test per capire se il suo virus è il mutante Gb. “Il cittadino italiano è assolutamente asintomatico. Sta bene” ed “è in isolamento domiciliare nella sua abitazione”, riferisce il direttore sanitario dell’Inmi, Francesco Vaia, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Viene trattato “come un qualunque positivo al Covid – sottolinea – Intanto sono cominciate le indagini sierologiche e di laboratorio. Se necessario, proseguirà tutto il corredo di approfondimento diagnostico previsto”.

“Per avere la conferma che si tratti della variante inglese occorrono alcuni giorni per la lavorazione”, spiega Vaia. “L’individuazione della variante comporta una lavorazione più complessa. Bisogna procedere a un sequenziamento specifico”. Quanto ai rischi effettivi, “finora non si è verificata nessuna alterazione preoccupante della virulenza, ma bisogna mantenere alta l’attenzione”. Secondo il medico, anche se il coronavirus mutato ha varcato i confini italiani non c’è ragione di preoccuparsi, o almeno “non allo stato attuale. Che il virus sia mutato in questo caso specifico non vuol dire affatto maggiore patogenicità o letalità”. I normali dispositivi di protezione individuale ci difendono “assolutamente e vanno mantenuti perché ci proteggono anche da questa forma più insidiosa”.

Vaia ricorda che non è la prima volta che Sars-CoV-2 muta: “Subito dopo l’estate il ceppo predominante in Europa, compresa l’Italia, è stata una variante probabilmente introdotta dalla Spagna. I virus mutati sono comunque un’evenienza che si è già verificata in questa pandemia, portando all’avvicendarsi dei ceppi predominanti in vari periodi e in vari territori”. Non la prima volta, dunque, e nemmeno l’ultima. “E’ verosimile che in futuro si possano verificare altre varianti che saranno da sorvegliare con attenzione per verificare i cambiamenti di rilievo del virus”, evidenzia il direttore sanitario dello Spallanzani, convinto che la variante inglese non metta in dubbio l’efficacia del vaccino anti-Covid. “Assolutamente no. Non mette in dubbio la validità del vaccino perché, per come è stato pensato e sperimentato – precisa Vaia – dovrebbe proprio arrivare a coprire tutte le varianti”.