Brexit, accordo fatto: zero dazi ma garanzie per concorrenza 

Brexit, accordo fatto: zero dazi ma garanzie per concorrenza

(Afp)

Pubblicato il: 24/12/2020 17:36

L’accordo sulla relazione futura tra Ue e Regno Unito trovato oggi consiste in tre pilastri principali. Anzitutto c’è un accordo di libero scambio, che riguarda gli scambi di merci e servizi, ma anche altre aree di interesse dell’Ue, come investimenti, concorrenza, aiuti di Stato, trasparenza fiscale, trasporti, energia, pesca, protezione dei dati e coordinamento sulla previdenza.

Prevede zero dazi e zero quote su tutte le merci che rispettano le regole di origine. Entrambe le parti si impegnano a mantenere “un elevato livello” di tutela ambientale, lotta al cambiamento climatico, diritti del lavoro, trasparenza fiscale e aiuti di Stato, con un enforcement efficace, un meccanismo per dirimere le controversie e “la possibilità per entrambe le parti di adottare misure per rimediare” alla violazione della concorrenza equa.

E’ previsto un nuovo meccanismo di gestione delle risorse ittiche nelle acque britanniche e in quelle dell’Ue. I collegamenti aerei, su gomma, marittimi e ferroviari continueranno, proteggendo la sicurezza dei trasporti. Sull’energia, sono previste garanzie per la concorrenza equa, inclusi standard per la produzione delle energie rinnovabili. Sul coordinamento nel campo della previdenza, l’accordo mira ad assicurare diritti ai cittadini, sia a quelli Ue che a quelli britannici.

Infine, l’accordo consente la partecipazione del Regno Unito ad una serie di programmi dell’Ue nel 2021-27, come Horizon Europe. E’ previsto un quadro per l’enforcement delle leggi e per la cooperazione giudiziaria. Per quanto riguarda la governance, viene creato un consiglio congiunto, che controllerà l’applicazione dell’accordo e che risolverà le controversie.

Meccanismi vincolanti e di risoluzione delle dispute assicureranno il rispetto dei diritti delle imprese, dei consumatori e degli individui. Questo garantirà il level playing field, impedendo che le parti possano sfruttare l’autonomia normativa per sussidiare le proprie aziende e distorcere la concorrenza. Entrambe le parti possono adottare misure di rappresaglia in caso di violazione dell’accordo, in tutte le aree di cooperazione economica.

L’accordo non copre la politica estera, la sicurezza e la difesa, per volere di Londra: pertanto, dal primo gennaio 2021 non ci sarà un meccanismo per coordinarsi in questi campi. In ogni caso, dal primo gennaio 2021 il Regno Unito lascerà il mercato unico e l’unione doganale, come pure gli accordi internazionali e le politiche dell’Ue: terminerà la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali tra Regno Unito e Ue. Avranno due mercati separati, come pure due aree regolatorie diverse. Questo, sottolinea la Commissione, creerà barriere al commercio in beni e servizi e agli scambi che oggi non esistono, in entrambe le direzioni.