Vaccino Covid, Dadone: “No obbligo per dipendenti pubblici” 

Vaccino Covid, Dadone: No obbligo per dipendenti pubblici

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Pubblicato il: 28/12/2020 13:32

“Non sono grande appassionata dell’obbligo in campo vaccinale, il governo si è raccomandato e penso che una raccomandazione forte sia il modo migliore per raggiungere l’immunità di gregge”. Lo ha affermato il ministro per la Pa Fabiana Dadonereplicando a distanza alla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa per la quale invece l’obbligatorietà” del vaccino anti-Covid dovrebbe essere una pre condizione per chi lavora nel settore pubblico. “Un metodo coercitivo è assurdo”, ha aggiunto intervistata a ‘L’aria che tira’ su La 7.

“Io credo soltanto che ironizzare a volte su delle polemiche incredibili sia un modo molto intelligente per riuscire a sgonfiare la polemica”, ha poi replicato la ministra su quanto detto dal fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo che in un post ha spiegato che vorrebbe vaccinarsi con una ‘siringata unica’ con un mix di vaccini da quello russo a quello cinese fino a quello italiano. “Usciamo da un anno molto complesso con 70 mila cittadini uccisi dal covid e che oggi si discuta su come obbligare alla vaccinazione, lo trovo un modo assurdo di affrontare la situazione”. “Ho apprezzato la battuta di Grillo perché amo le persone che sanno ironizzare”. ha ribadito Dadone.

ZAMPA – “Credo che l’obbligatorietà” del vaccino anti-Covid “possa essere una precondizione per chi lavora nel” settore “pubblico”, la posizione espressa da Zampa, intervenuta ad ‘Agorà’ su Rai 3. “Credo che debba essere una precondizione per chi lavora nel pubblico. Se dovessimo renderci conto che c’è un rifiuto che non si riesce a superare, io penso che nel pubblico non si possa lavorare”, dice. “Non si può stare in una Rsa, dove si dovrebbe lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere a rischio la loro vita. Il nostro paese ha deciso che i bambini, se non sono vaccinati, non possono andare nelle scuole pubbliche. Non credo che possa non valere per i medici, per gli operatori sanitari, per gli insegnanti”, aggiunge.