Crisi in stallo, Italia Viva attende Conte e Renzi rilancia: “Pronti a lasciare” 

Crisi in stallo, Italia Viva attende Conte e Renzi rilancia: Pronti a lasciare

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Pubblicato il: 05/01/2021 20:08

“Niente, nessun contatto”. A sera da Italia Viva confermano che la giornata non ha portato novità nel confronto con il premier Giuseppe Conte. Uno stallo, insomma. Che potrebbe sbloccarsi però nelle prossime ore o al più nei prossimi giorni quando dovrebbe essere convocato il Cdm sulla bozza del Recovery. Sarebbe in dirittura di arrivo, dicono fonti della maggioranza, e il tavolo con i partiti gestito da Roberto Gualtieri e Enzo Amendola avrebbe portato a diversi aggiustamenti nel senso delle richieste dei renziani e non solo.

Ma non sarà la sola bozza del Recovery lo snodo della crisi che si trascina da giorni nella maggioranza. E da Iv lo spiegano così: “Noi abbiamo consegnato a Conte un documento politico prima di Natale. Ci ha detto che per la parte sul Recovery l’avrebbe gestita Gualtieri e sul resto ci saremmo visti ai primi di gennaio. Ora non sappiamo quanto duri ‘l’inizio di gennaio’ per il premier, noi aspettiamo risposte. Forse il presidente del Consiglio è impegnato a fare telefonate ai senatori…”, è la postilla che allude ai famosi ‘responsabili’.

In ambienti parlamentari dem, è un’opzione che non solo non sarebbe percorribile ma viene giudicata nei fatti “inesistente”. Mentre i renziani non escludono che Conte sia tentato dalla prova di forza in Parlamento. “Trovi un’altra maggioranza e noi andiamo all’opposizione. Se invece non vuole fare a meno di Italia Viva, ci si confronti”. E mentre, a quanto si sostiene, i contatti sarebbero a zero con palazzo Chigi, Matteo Renzi rilancia: “Non vogliamo poltrone di ministro, siamo pronti a lasciarle”.

La riunione del Cdm sul Recovery non dovrebbe tenersi domani, ma tra il 7 e l’8 gennaio. E non si esclude che possa essere preceduta da un confronto Conte-maggioranza sul piano. Anche se al momento non ci sarebbe ancora un appuntamento fissato. E sullo sfondo resta il tema rimpasto. E qui le cose sembrano essere più complicate che la possibile mediazione sul Recovery. Al di là delle ipotesi e delle voci il dossier sarebbe ancora tutto da scrivere. A partire dallo schema: entrano i leader? Entra Renzi? Ci sarà un vicepremier?

Toccare l’assetto della squadra di governo implica tensioni tra i partiti e all’interno degli stessi partiti. E poi l’eventuale nuovo assetto passerebbe per le dimissioni di Conte o no? Secondo Iv sarebbe un passaggio obbligato non solo dal punto di vista politico, ma anche ‘tecnico’. “Far dimettere buona parte dei ministri non sarebbe facile… Conte non si fida? E allora perché dovremmo fidarci noi?”.

“La verità è che nessuno sa come uscirne…”, chiosa un senatore di lunga esperienza. Luigi Di Maio invita alla responsabilità: “C’è una forza di governo che sta mettendo in discussione il governo così com’è. Io mi auguro che prevalga la responsabilità”. E via Twitter interviene anche il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando: “Non invidio affatto chi dovrà argomentare la tempestività di una crisi di governo prodotta in questo preciso momento storico”, scrive Orlando che poi ha risposto a molti tweet di commento. E a chi gli chiede perché non si dovrebbero toccare governi se non funzionano, ribatte: “Io non ho detto che non si toccano. Non si fanno cadere se non si sa dove si va a parare”.