Scuola, i presidi: “Spostare apertura dal 7 all’11 non cambia nulla” 

Scuola, i presidi: Spostare apertura dal 7 all'11 non cambia nulla

(Fotogramma)

Pubblicato il: 05/01/2021 14:21

“Fatico a capire le motivazioni di questo tira e molla continuo tra Regioni e Governo. Come le loro visioni possano essere così distanti se si basano sugli stessi dati. Riprendere la frequenza il 7 o l’11 gennaio non cambia la situazione di contagi, scuole e trasporti”. Lo afferma Antonello Giannelli, presidente Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola), commentando le ultime decisioni del Consiglio dei Ministri.

Scuola, riapertura 11 gennaio

Se il rapporto dell’Is attesta che le scuole, dove le mascherine vengono indossate e tutte le regole di distanziamento vengono rispettate, non sono focolaio di contagio, dobbiamo avere il coraggio politico di far tornare gli studenti in presenza. E se il problema è quello del trasporto pubblico, allora lo si deve riorganizzare o potenziare di conseguenza e senza indugi. Siamo tutti stanchi di polemiche politiche che a volte sembrano pretestuose”.

“Oggi – conclude – sono stati diffusi i risultati di un sondaggio di ‘Save the Children’ che ci racconta una generazione di studenti stanca, preoccupata, ansiosa che ha la sensazione di aver sprecato un anno e che pensa di pagare in prima persona il prezzo dell’incapacità degli adulti nella gestione della pandemia. Non possiamo far pagare a questi ragazzi un prezzo così alto”.

Con Dad cresce abbandono: a rischio 34mila studenti

Covid e scuola, Iss: “Impatto chiusura ancora poco chiaro”