Governo, Bersani: “Teatro assurdo, con crisi per mesi non si può decidere niente” 

(Adnkronos)

“Siamo al teatro dell’assurdo in una situazione drammatica“. Così Pier Luigi Bersani ospite di ‘Oggi è un altro giorno’ su Raiuno a proposito delle tensioni all’interno della maggioranza. La crisi era sul Recovery plan? Ora dice che lo approvano ma fanno anche la crisi. Saremmo a livelli di irresponsabilità molto, molto seri. Vediamo stasera”.

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“Ricordo– sottolinea il leader di Leu – che crisi vuol dire una cosa semplice, un paio di mesi dove non si può decidere niente: scostamento, ristori, blocco licenziamenti. Ne abbiamo visto tante, ma una senza aggettivi come questa non ne abbiamo mai viste”.

“Non capisco chi si mette in mezzo tra Conte e Renzi. Non che Conte le azzecchi tutte, ma chi lavora per rottamare ha in testa qualcosa d’altro. E’ lecito, ma non in una situazione del genere”.

Una pistola alla tempia del governo, su cosa? Sul Recovery plan? Dice che lo approvano. Non lo capisco. Se non pensando che questa manovra risponda a interessi di un ceto, che esiste, quelli sempre a galla, quelli che qualsiasi cosa sono sempre a galla. Quelli che sono con l’acqua alla gola, di sinistra, destra, centro, non la vogliono una crisi”.

Se ritiri i ministri devi spiegare perché, perché voti il Recovery plan e ritiri i ministri? E’ una aggressione politica – sottolinea Bersani – che rende incompatibile un rimpannucciamento politico”.

E se la crisi ci sarà “dopo Conte ci può essere Conte. Non perché sono contiano, perché è un punto di equilibrio nel palazzo e nel Paese e non vedo che via lui ci possa essere una soluzione. Governissimi? Abbiamo una destra che ha scelta una strada diversa. O torna Conte o si va a votare, che è un disastro”.

Se fossi Conte vedrei stasera il Cdm, nel caso si dimettano le ministre andrei in Parlamento con il Recovery, non mettendo la fiducia, sulle cose da fare per gli italiani. Dal Parlamento ci si passa comunque e io ci passerei non con l’Ok Corral, non come con Salvini, lo farei incrociando i fatti -ha spiegato ancora Bersani-. Andrei in Parlamento senza nemmeno citare Renzi“.