Caso Yara, Cassazione accoglie richieste Bossetti su accesso ai reperti 

(Adnkronos)

La Cassazione accoglie le richieste della difesa di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio. I giudici hanno annullato con rinvio le ordinanze con cui la Corte d’assise di Bergamo aveva respinto come inammissibile la richiesta degli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Campirini di accedere ai reperti. Ora si torna a Bergamo e altri giudici dovranno nuovamente pronunciarsi sulla possibilità che la difesa possa accedere ai reperti – tra cui i 54 campioni di Dna, prova regina nei processi ,e gli abiti della vittima – su cui è stata decisa la condanna di Bossetti che detenuto nel carcere milanese di Bollate può tornare a sperare in un’eventuale revisione del processo.

“Una decisione che ci soddisfa e che ci fa ben sperare nella possibilità di ottenere giustizia. Sono molto contento per Massimo e ora speriamo di poter aver accesso a quei reperti che ci sono sempre stati negati e con cui siamo sicuri di poter dimostrare l’innocenza di Bossetti”, commenta all’Adnkronos l’avvocato difensore Claudio Salvagni.

Bossetti: “Sempre convinto che la giustizia mi darà ragione”

“Non ho mai perso la speranza, sono sempre stato convinto che la giustizia mi darà ragione. Credevo che già i giudici dell’appello ci avessero concesso la perizia sul Dna, con la decisone della Cassazione ora potremo analizzare quei campioni genetici che dimostreranno che io non ho ucciso Yara”. Così Massimo Bossetti ha vissuto l’attesa del verdetto della Corte Suprema. Le parole di Bossetti – riportate dall’Adnkronos – sono state confidate all’avvocato Salvagni che, come il suo assistito, ha vissuto con “ansia e speranza” questo periodo.