Crisi di governo, Renzi ritira le ministre ma non chiude 

(Adnkronos)

“Se non l’avessimo fatto, il confronto non sarebbe mai cominciato. Adesso può iniziare, Conte è costretto a farlo”. Così da Iv si sintetizza il senso della mossa di Matteo Renzi che, dopo una giornata in cui tutto sembrava andare verso una ‘pacificazione’, ha fatto saltare il banco confermando il ritiro della delegazione Iv dal governo. Una mossa, si spiega, che non vuole spingere Conte alle dimissioni. “Renzi non ha mai detto che Conte si deve dimettere”. Ma ad aprire quel confronto che “dopo il 5 novembre, quando si videro Conte e il leader della maggioranza, non c’è più stato”, si sostiene.

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Intanto il primo passaggio è vedere se Conte accetta le dimissioni. In caso contrario, il ragionamento dei renziani è che il premier potrebbe verificare da qui a qualche giorno se ci sono le condizioni per un nuovo patto di legislatura. E magari con una nuova compagine della squadra di governo. “Oppure se vuole andare in Aula, faccia pure… sta a lui decidere”.

Del resto, visto che Renzi ha assicurato che non mancheranno i voti di Iv su misure anti-Covid e scostamento, non ci sono appuntamenti parlamentari ravvicinati per uno showdown in aula. Quei provvedimenti dovrebbero essere al sicuro. E intanto potrebbe “iniziare quel confronto vero che finora non c’è stato”. Renzi ha ripetuto più volte ieri sera che una discussione non si fa con i post su Facebook o parlando in piazza davanti alle telecamere.

“Non c’è un solo nome per Palazzo Chigi”

Quindi, un Conte ter potrebbe essere lo sbocco? “Vediamo cosa fa Conte”. Renzi da parte sua non ha precluso la strada a questo possibile scenario. L’unico paletto è che Iv non farà mai un “governo con la destra sovranista e populista”. Per il resto tutto è possibile. “Siamo pronti a discutere di tutto: un governo con la stessa maggioranza, un governo tecnico oppure andare all’opposizione”. E Renzi ha detto che non metterà veti su Conte ma, ha scandito il leader Iv, “non c’è solo un nome per palazzo Chigi”.

Dice il senatore di Rignano: “Si può fare un nuovo governo Conte? Noi non abbiamo veti su nessuno, né pregiudizi, né abbiamo la pretesa di spiegare al premier cosa deve fare”. Ma, aggiunge , “come non c’è alcun veto da parte nostra sia chiaro -sia per questa maggioranza che per una eventuale maggioranza in forma diversa- che non c’è un solo nome per Palazzo Chigi. Chi dice: o Tizio o voto, lui sì che è irresponsabile, lui sì che personalizza. Noi non abbiamo problemi o preclusioni, ma non siamo quelli che si aggrappano a un nome secco”.

Un riferimento al Pd? Al momento sponde dal Nazareno non sembrano esserci. Anzi. La reazione dem è stata durissima. “E’ un atto contro il Paese”, ha sottolineato Nicola Zingaretti.