Polizia contro video Nannini: “Non siamo maiali”  

(Adnkronos)

E’ polemica sul video della canzone di Gianna Nannini ‘L’aria sta finendo’ in cui i poliziotti vengono raffigurati una volta come maiali che picchiano una persona di colore, con evidente richiamo al caso americano di George Floyd, e l’altra come maiali nell’uniforme del reparto mobile.

I SINDACATI: “ISTIGA ALL’ODIO”

“Il videoclip di Gianna Nannini è sicuramente una grossa caduta di stile dal punto di vista del rispetto per le istituzioni e per l’identificazione dei poliziotti in ordine pubblico con i maiali” dice Saturno Carbone, segretario generale Siulp di Roma, commentando il filmato all’Adnkronos. “Ognuno ha le proprie idee, ma quanto abbiamo visto è vergognoso – aggiunge il sindacalista – I poliziotti e la Polizia italiana sono indicati ormai da tantissimi anni come l’istituzione più gradita in assoluto. Siamo persone per bene, facciamo il nostro lavoro e difendiamo anche queste persone, che purtroppo stanno dissipando ogni dubbio relativo all’esistenza di problemi psicologici legati al Covid”.

“Alcune delle immagini contenute nel videoclip di Gianna Nannini, sono inaccettabili, ingiuriose, violente e istigano all’odio sociale”, dice il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp Domenico Pianese. “Rappresentando gli agenti di Polizia con il viso da suino e facendo loro commettere azioni violente, non si getta discredito solo sulla divisa e su chi la indossa ogni giorno mettendo a rischio la sua stessa vita per il bene della collettività – afferma il sindacalista – ma si discreditano anche le istituzioni democratiche che le forze dell’ordine rappresentano e difendono”.

“Sembra quasi che la cantante abbia voluto stigmatizzare l’operato degli agenti durante i disordini degli ultimi mesi legati alla pandemia di Coronavirus. E rappresentarli come dei maiali non fa altro che alimentare l’odio nei confronti di tutte quelle donne e quegli uomini in divisa che hanno solo fatto il proprio dovere evitando il propagarsi della linea di contagio. Ideologia, qualunquismo e populismo non sono il rimedio contro i mali del secolo, semmai ne sono la matrice”, conclude Pianese.

“Quando ieri sera ho visto il videoclip della Nannini ho perfino pensato fosse un fake, magari realizzato in ambienti antagonisti. Mi vergogno per lei mi spiace che abbia voluto rappresentare in questo modo gli appartenenti alle forze dell’ordine”, è il commento di Stefano Paoloni, segretario generale del Sap. “Rispetto la libertà di pensiero, però sono anni che invochiamo trasparenza proprio in questo senso anche attraverso le telecamere – aggiunge il sindacalista – Avremmo preferito un sostegno in questa direzione, piuttosto che immagini molto discutibili, se non al limite dell’offensivo, nei confronti dei servitori del nostro Paese”, conclude Paoloni.

TONELLI (LEGA): “RITIRI IL VIDEO”

A difesa dell’operato degli agenti di polizia, e contro il video di Gianna Nannini, si schiera anche Gianni Tonelli, deputato della Lega e già segretario generale del sindacato autonomo di Polizia. “Comprendo tutto, la libertà di opinione, l’intenzione di esprimere concetti e idee attraverso provocazioni, ma questo video è una offesa totale. Credo che la Nannini si sia fatta prendere la mano”, dice. “Sono messaggi devastanti – insiste Tonelli – non possiamo allevare le nuove generazioni facendo passare il concetto che chi fa rispettare le regole, e quindi la concordia e la pacifica convivenza, sia un’entità negativa addirittura da dover identificare come un suinoide. Le forze dell’ordine sono angeli che consentono a tutti di coltivare le proprie libertà, formandosi nel modo più pieno possibile”.

“Se la Nannini vuole fare una battaglia di civiltà appoggi la mia proposta delle telecamere sulle divise affinché tutti possano sapere la verità dei fatti quando accadono e vengono strumentalizzati dal solito partito dell’antipolizia, o quella sull’adozione di adeguati equipaggiamenti per chi viene fatto lavorare come un somaro, ma non è né un somaro né un maiale. Sono prontissimo a incontrarla – conclude – per illustrarle la condizione in cui gli operatori di Polizia da troppo e troppo bistrattati, lavorano, il disastro nel quale difendono un sistema che non li ricambia. Dubito che vorrà incontrarmi, la verità è un fardello. La invito a riflettere, e magari a ritirare il video”.