**Spazio: Esa stringe tempi su nuovo Dg, verso 1 marzo insediamento Aschbacher** 

Roma, 14 gen. (Adnkronos)

L’Agenzia Spaziale Europea potrebbe stringere i tempi sull’insediamento del nuovo Direttore Generale, Joseph Aschbacher, che potrebbe così subentrare già il prossimo 1 marzo all’attuale Dg uscente Jan Woerner. E’ stato lo stesso Woerner ad annunciare di avere chiesto al Council dell’Esa di “accelerare” il cambio della guardia fra lui e Aschbacher rispetto alla data prevista dell’1 luglio prossimo.

Parlando nel corso della tradizionale conferenza stampa di inizio anno, Woerner ha avuto al suo fianco il Dg eletto Aschbacher. Ed è la prima volta che due Dg Esa parlano insieme al primo incontro dell’anno con la stampa internazionale confermando che “il periodo di transizione ha già avuto inizio” e che ora si aspetta solo il ‘go-head’ del Consiglio Esa per fare arrivare Aschbacher a Parigi.

“Gli Stati Uniti impiegano due mesi per insediare il loro nuovo presidente, dunque anche l’Esa deve essere più rapida nella transizione” ha scherzato Woerner riferendosi al passaggio che a giorni vedrà Joe Biden entrare alla Casa Bianca al posto di Donald Trump. E che Woerner volesse accorciare i tempi sull’avvicendamento del Dg Esa arriva oggi come una conferma di una strada già indicata. In un recente post, Woerner aveva infatti iniziato a parlarne motivando la sua scelta di accelerare la transizione anche con il ruolo oggi ricoperto da Joseph Aschbacher in ambito Esa.

Eletto lo scorso 17 dicembre dal Consiglio dell’Esa in sessione ristretta, Aschbacher è infatti già un Direttore Esa ed è alla guida il direttorato dell’Osservazione della Terra, uno dei più strategici dell’Agenzia. Non solo. Aschbacher è anche alla guida del centro Esrin di Frascati, in Italia, alle porte di Roma, ed è dunque un ‘manager spaziale’ di riconosciute competenze anche in ambito internazionale. Per Woerner questa é “una situazione unica”, dunque perché esitare su una transizione più rapida. Woerner ritiene strategica la durata della transizione anche per “le sue conseguenze interne ed esterne” come la governance della preparazione del prossimo “Consiglio dell’Esa a livello ministeriale” che si terrà nel 2022, o “i negoziati in sospeso con l’Ue” sul Financial Framework Partnership Agreement.

Per questo, il tempo che resta – da ora e fino all’1 marzo prossimo – sarà all’insegna “di una buona transizione” hanno assicurato oggi Woerner – che ha ringraziato “tutti per il supporto” al suo lavoro – e Aschbacher che è pronto ad approdare nel quartier generale di Parigi. E se Woerner chiude il suo mandato con “soddisfazione” e diversi goal al suo attivo, non meno nutrita è l’agenda che aspetta Aschbacher per il 2021. A partire dal programma Copernicus – che avrà un focus particolare – e fino alle “importantissime collaborazioni con la Nasa”, come ha sottolineato lo stesso Dg eletto in vista della nuova amministrazione Biden, a cominciare dalla missione Artemis per il ritorno alla Luna e sul nostro satellite naturale. Il “feeling in Esa” è che “il contributo europeo” alla nuova missione lunare della Nasa “non cambi” con Biden a capo della Casa Bianca.

Ma Artemis è solo uno dei capitoli che aspettano Aschbacher al suo insediamento a Parigi. Il nuovo Dg ha già detto che lavorerà per dare un ruolo più forte all’Europa nelle attività spaziali, poi dovrà annodare i fili tra Usa e Cina, affrontare le sfide del Climate Change e dell’Osservazione della Terra, ma quest’ultimo è un capitolo su cui Aschbacher ha già mostrato tutta la sua competenza. Nel nuovo anno e nuovo ruolo, Aschbacher dovrà affrontare anche l’orizzonte delle missioni su Marte con ExoMars 2022 e sostenere la New Space Economy europea. Con l’auspicio che il nuovo Dg austriaco porti a Parigi anche un ricordo del ponentino romano. (di Andreana d’Aquino)