Conte: “Mio appello chiaro e nitido”  

“Il mio è un appello molto chiaro e nitido: c’è un progetto politico ben preciso e articolato che mira a rendere il Paese più moderno e a completare tante riforme e interventi già messi in cantiere”. Così, durante la replica nell’Aula di Montecitorio, il premier Giuseppe Conte che ha posto la questione di fiducia sull'”approvazione della risoluzione di maggioranza”.

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“Non bisogna avere timori o timidezze quando si ragiona con uno sguardo chiaro e prospettiva certe. Ho invocato anche la coscienza dei singoli parlamentari nel mio intervento, chi si riconosce in questo progetto può dare un contributo di idee”. In questo snodo, dice ancora Conte, “dalle scelte di ciascuno dipende il futuro del Paese, un futuro che siamo chiamati a costruire insieme e alla luce del sole. Il mio è un appello trasparente e chiaro, che propongo nella sede più istituzionale e rappresentativa – il Parlamento – per costruire insieme il futuro”.

Il premier sottolinea che “abbiamo bisogno di affrontare tutte quelle diseguaglianze vecchie e nuove, create dalla pandemia. Oggi abbiamo una società che rischia di uscire da questa pandemia con forti diseguaglianze di genere, territoriali e generazionali”.

“Come ho già detto”, rimarca, il Piano nazionale di ripresa e resilienza “arriva qui al Parlamento per consentire a voi di elaborare delle preziose indicazioni. Lo avete già fatto approvando le linee guida, adesso c’è la possibilità di dare un altro prezioso contributo e di dare tutti i suggerimenti, anche di modifica, tutte le migliorie che riterrete nel confronto che proseguirà”. “Avremo ancora la possibilità di interloquire – aggiunge il premier – quando raccoglieremo le vostre indicazioni, insieme a quelle delle parti sociali, poi elaboreremo la versione finale del Recovery plan e ritorneremo qui in Parlamento”.

“Ho parlato di una forte vocazione europeista, l’Italia in questo momento può giovarsi di una forte sintonia tra la Commissione europea e quello che stiamo perseguendo, il fatto che gli obiettivi alla base del nostro progetto di riforma siano presenti nel Next generation Eu non è casuale” evidenzia Conte.

Parlando dell’azione di governo, Conte in Aula rivendica poi che sul terremoto del centro Italia “c’è stata una svolta. Nel 2020 la ricostruzione ha avuto una forte accelerazione. Le domande presentate e approvate sono aumentate del 60% rispetto al 2019. I contributi già approvati sono pari a 1,5 miliardi, 4mila famiglie hanno potuto far rientro a casa. Abbiamo 3.250 cantieri aperti”.

Poi il Mezzogiorno. “Qualcuno ha detto che non ho citato il Sud nel mio intervento. Spesso questo governo viene accusato di essere troppo meridionalista, il Sud è in cima alle priorità dell’agenda di governo non per una scelta ideologica ma perché il divario è tale che se l’Italia non è riuscita ad esprimere l’adeguato potenziale di crescita dell’economia, questo è dovuto al fatto che il Sud non riesce a correre. Dobbiamo far correre il Sud, solo così potrà correre il Nord e il resto dell’Italia” sottolinea il premier in un passaggio dedicato dall’impegno del governo per il rilancio del Meridione.

Un tema che, nota il presidente del Consiglio mentre parla, forse non interessa alcuni deputati, subito richiamati dal premier: “Forse non vi interessa il Sud ma ci sono dei cittadini a casa che sono interessati. Secondo alcune stime il 50% degli investimenti del Recovery sono risorse per il Sud se consideriamo anche i progetti trasversali”.

Nella replica alla Camera il presidente del Consiglio parla anche degli Usa. “Guardiamo con grande speranza alla presidenza Biden. Abbiamo già avuto una lunga e calorosa telefonata, siamo rimasti che ci aggiorneremo presto in vista del G20″ spiega il premier.

“L’agenda della nuova Amministrazione è la nostra – dice Conte registrando l’applauso dell’Aula – Condividiamo assolutamente l’approccio multilaterale, perché quello bilaterale non ha risolto e non può risolvere i problemi”. Il presidente del Consiglio assicura che c’è “grande consonanza sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile” e nel G20 come nel Cop 26, in programma quest’anno, “ci gioveremo di questa grande sintonia”. Dopo l’assalto a Capitol Hill, afferma ancora Conte, “siamo consapevoli che le nostre democrazie vanno difese coi fatti e con le parole”.