Dimissioni Conte, ecco ‘responsabili’ ma si sfila lady Mastella  

(Adnkronos)

Crisi di governo, dimissioni di Giuseppe Conte, alla fine il gruppo dei ‘responsabili’ al Senato c’è. Almeno sulla carta, perché non c’è stata nessuna formalizzazione. Che dovrebbe arrivare nella mattina di mercoledì. I dieci senatori ‘contiani’ necessari (come da regolamento) spuntano a fine serata, solo dopo l’atteso appello del premier alla ‘salvezza nazionale’. Ma, colpo di scena, all’appello manca Sandra Lonardo. La moglie dell’ex Guardasigilli, Clemente Mastella è fuori dalla lista. Chi ha lavorato alla trattativa assicura che ”i dieci ci sono e manca l’ex azzurra Lonardo”. Non ne fanno parte neanche un ‘renziano’, e nessun altro ex forzista oltre a Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin.

Quota dieci, però, non basta per puntellare il premier. Che non a caso, stasera ha lanciato un appello a tutti i partiti, non solo ai ‘volenterosi’, per un ”governo di salvezza nazionale”. L’avvocato del popolo si è rivolto a ”chi ha a cuore la sorte della Repubblica”. Una sorta di ‘ultima chiamata’, che potrebbe far breccia soprattutto tra gli scontenti (per ragioni diverse) di Italia Viva, Forza Italia e Cinque stelle, oltre che alla composita ‘galassia’ dei centristi, e che fa ancora sperare chi ha aderito ai gruppi ‘contiani’.

Certo, è stato fallito l’obiettivo di formalizzare il nuovo ‘contenitore politico’ a sostegno del Conte ter prima delle consultazioni al Colle. Ma c’è sempre tempo per salire al Colle ed essere ascoltati dal presidente della Repubblica come tutti gli altri partiti di maggioranza e opposizione. Il capo dello Stato può ‘consultare’ chi vuole e quando vuole, è tutto nella sua piena discrezionalità, spiegano fonti parlamentari. ”Anche se non ci sono ‘precedenti’, in questi casi c’è una totale informalità”, dice un ‘centrista’ impegnato nelle caccia ai ‘responsabili’. Il neo gruppo al Senato nasce attorno al Maie di Ricardo Merlo e alla nuova componente del Misto, il ‘Centro democratico’, portata in dote dall’ultimo arrivato Gregorio De Falco, su ‘mandato’ di Bruno Tabacci, anima e fondatore di ‘Cd’.