Crisi governo, la ‘giravolta’ di Vitali: nella notte operazione ‘salvate soldato Gino’  

(Adnkronos)

L’operazione ‘salvate il soldato Gino’ parte nella notte. Decisivo il pressing della Lega. La svolta, raccontano, per far ritornare sui suoi passi il senatore pugliese Luigi Vitali, Gino per gli amici, passato con il gruppo dei ‘costruttori’ pro Conte, sarebbe arrivata con una telefonata di Matteo Salvini. Ecco il film di quello che è sembrato a tutti un vero e proprio spaccato dell’attuale momento politico, confuso e difficile, con una crisi aperta al buio in piena emergenza pandemica.

Appena si diffonde la notizia, ieri sera, intorno alle 21.30, che il senatore Luigi Vitali ha lasciato il gruppo di Forza Italia per sostenere Giuseppe Conte, la prima reazione dentro il partito azzurro è di amarezza mista a rabbia per aver perso in pochi giorni un altro ‘pezzo’ (dopo il sì alla fiducia di Maria Rosaria Rossi Andrea Causin e Renata Polverini) e preoccupazione per un possibile ‘effetto slavina’ proprio nel bel mezzo delle consultazioni al Quirinale. In realtà, qualcosa nell’aria c’era. Da tempo l’ex sottosegretario alla Giustizia, classe ’55 da Taranto, avvocato con casa a Francavilla Fontana nel brindisino, Gino per gli amici, era insofferente, ma nelle ultime 24 ore sembrava fosse tutto rientrato. A sorprendere, infatti, sono stati tempi e modi dello ‘strappo’.

Vitali non aveva dato segnali di un ‘tradimento’. O meglio, c’è chi scommetteva sul fatto che se non fosse andato via adesso, magari lo avrebbe fatto dopo, più in là. Fatto sta che il suo addio manda in fibrillazione non solo Fi ma tutto il centrodestra. Al punto che Vitali, dopo il colloquio riservato con Giuseppe Conte conclusosi con l’annuncio di ”essere pronto a votare la fiducia”, viene raggiunto al telefono da Silvio Berlusconi. Pronto, sono Silvio, ma che hai combinato? Come ti è venuta in mente una cosa del genere?, gli avrebbe chiesto il Cav, rammentandogli la sua storia e le comuni battaglie sulla giustizia da sottosegretario nei governi Berlusconi bis e ter.

Poi, avrebbe aggiunto Berlusconi per rassicurare il suo interlocutore, non penso proprio che si vada a votare, io, del resto, sono stato tra i primi a dare la mia disponibilità a un governo di unità nazionale… Le parole del presidente di Fi, raccontano, non avrebbero convinto del tutto Vitali. Silvio, è tardi ormai, la risposta del senatore. A questo punto, riferiscono fonti parlamentari di centrodestra, sarebbe scesa in campo anche la Lega per provare a far cambiare idea al ‘neo responsabile’, ma il telefono del senatore diventa muto, irraggiungibile. Da qui la decisione degli ”amici” pugliesi di una vita, ex azzurri come lui ora in forza al Carroccio, come il senatore leccese Roberto Marti, di andare a bussare alla sua porta. Dopo mezzanotte eccoli al citofono di Vitali, che li accoglie in casa. E’ a quel punto che lo avrebbero convinto a riaccendere il cellulare per parlare con Salvini.

Prima Berlusconi, poi Salvini, ‘assediato’ da Fi e Lega, l’ex sottosegretario alla Giustizia inizia a tentennare e medita il ritorno all’ovile. La ‘lunga notte di Gino’, come l’ha definita qualcuno, avrebbe avuto come momento clou, infatti, la telefonata con il ‘Capitano’, intorno alle 3, che voleva sentire dalla sua viva voce le ragioni del ‘trasloco’ al gruppo filo governativo degli ‘Europeisti’ di palazzo Madama. Anche Salvini lo avrebbe rassicurato sul fatto che difficilmente si andrà a elezioni anticipate, lasciando intendere che la Lega si tiene aperte più strade per il ‘dopo-Conte’. ”Mi ha telefonato Salvini, anche lui mi ha assicurato che nemmeno lui vuole le elezioni anticipate”, rivelerà più tardi il parlamentare pugliese.

Fatto sta che dopo il colloquio con il numero uno di via Bellerio, Vitali ci ripensa, si sente ‘garantito’ per il futuro e torna sui suoi passi. Chiama la capogruppo di Fi Anna Maria Bernini, che aveva gelato la sera prima comunicando l’addio, per informarla della ‘giravolta’. ”Cosa mi ha convito a tornare indietro? La mia storia e le garanzie che mi hanno dato sulle elezioni anticipate”, assicura Vitali. “L’operazione Salvate il soldato Ryan-Gino è finalmente compiuta”, dice un big azzurro che ha seguito da vicino la trattative tirando un sospiro di sollievo, convinto che almeno per ora la caccia ai ‘responsabili’ abbia subito un brusco stop.