Saluto romano in consiglio comunale nel Giorno della Memoria  

(Adnkronos)

Saluti romani in consiglio comunale a Cogoleto nel giorno della Memoria. A denunciare l’episodio avvenuto ieri durante le votazioni è il sindaco della cittadina ligure. “Alcuni consiglieri della minoranza – scrive in un lungo post su Facebook il primo cittadino del piccolo comune in provincia di Genova, Paolo Bruzzone – si sono ripetutamente esibiti nel saluto romano. Mi preme condannare con forza tale gesto, appartenente alla simbologia fascista, che evoca valori politici di intolleranza, odio e discriminazione razziale”. 

“La nostra Cogoleto – sottolinea Bruzzone – ha sempre difeso in maniera salda i valori antifascisti presenti nella Costituzione e mai, fino ad oggi, i dibattiti politici si erano dimostrati così estremi. Sono pertanto convinto che quanto accaduto ieri non possa e non debba passare inosservato, nel rispetto di tutte le persone che, a causa dell’ideologia a cui rimandano quelle braccia tese, e più in generale, di ogni forma di prevaricazione indipendente dal colore politico, hanno vissuto gli orrori del passato perdendo la vita e vedendosi private di ogni forma di libertà e dignità”.

“Da qui – continua il sindaco – la necessità di rimarcare quanto già espresso durante la seduta del Consiglio Comunale, esprimendo nuovamente la mia preoccupazione e quella di tutta l’Amministrazione per fatti che sono lontani dal nostro vivere quotidiano e dal rispetto che contraddistingue i valori democratici e di pace del nostro Paese. Gesti come quelli di ieri, che mi auguro non si ripetano più in alcun modo, sono da stigmatizzare aspramente, ancor di più se commessi da rappresentati delle istituzioni, in giornate così importanti e cariche di significato, come quella della Memoria, e dai banchi di una sala consiliare intitolata a Sandro Pertini”.

E un esposto al prefetto di Genova Carmen Perrotta per fare luce sul caso avvenuto durante il consiglio comunale di Cogoleto è stato presentato dai consiglieri dei gruppi Sansa Presidente, Linea Condivisa, M5S e PD in Regione Liguria. “Un gesto grave – sottolineano – perché avvenuto proprio nel giorno del ricordo delle vittime della Shoah e contrario a quanto stabilito dalla Costituzione. Condanniamo con forza il gesto” e “chiediamo al Prefetto di intervenire nei confronti dei consiglieri che si sono resi protagonisti di tale comportamento”.

A stigmatizzare l’accaduto anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per il quale “quello che è accaduto a Cogoleto non è tollerabile e va condannato, senza se e senza ma. I consiglieri che durante il Consiglio comunale hanno fatto il saluto romano oltre a commettere un reato, hanno offeso nel giorno della Memoria tutte le vittime della follia criminale nazifascista”, scrive su Facebook. “Da Presidente di Regione – sottolinea – ritengo che nessuno debba permettersi comportamenti simili, a maggior ragione i rappresentanti delle istituzioni, in nessuna giornata, non solo in quella della Memoria. Bene ha fatto il sindaco Paolo Bruzzone a condannare prontamente e condivido le sue parole dalla prima all’ultima”.

Ma Francesco Biamonti, consigliere della Lega di Cogoleto smentisce tutto e in merito allo screenshot tratto da un video della seduta del Consiglio comunale in cui si vedono i tre consiglieri di centrodestra con il braccio teso, Biamonti spiega all’Adnkronos che “è successo durante i voti, il sistema elettronico di voto non funziona e abbiamo sempre votato allo stesso modo, con il braccio alzato; ma non bisogna fermarsi a guardare soltanto il fermo immagine, bisognerebbe guardare l’intero filmato del consiglio comunale. Anche a sinistra votano col braccio alzato, è normale. Su questa c’è stata una grande strumentalizzazione da parte della sinistra, e di questi giovani ragazzi in consiglio comunale che si sentono autorizzati a bullizzare noi più anziani”.

“Addirittura – prosegue il consigliere leghista – c’è un fotogramma in cui siamo in tre del centrodestra all’opposizione e il consigliere Siri vota col pugno sinistro chiuso. Già da lì si vede che non è assolutamente vera questa storia”.