Vaccino Astrazeneca, Ippolito: “Arma valida e sicura per i più giovani”  

(Adnkronos)

Tutti i vaccini oggi disponibili in Italia sono efficaci e sicuri. Non c’è tempo per aspettare quello ideale. Il virus corre e bisogna proteggersi. La scienza ha fatto un miracolo”. Ad affermarlo, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e componente del Comitato tecnico scientifico Cts. “In questa fase dell’epidemia – sottolinea Ippolito – credo che vadano accettati senza remore tutti i vaccini che dimostrino un’ efficacia relativamente buona e per relativamente buona si intende almeno il 60-70%. È un principio a maggior ragione valido se si accompagna a un profilo di sicurezza adeguato, vale a dire l’assenza di effetti indesiderati gravi”.

“Non è possibile aspettare il vaccino ideale. Il virus – rileva – va braccato da vicino e battuto sul tempo. La scelta di riservare i vaccini con un livello di efficacia maggiore alle persone con un’età più elevata e che hanno maggiori rischi a causa di patologie concomitanti è la strategia migliore per proteggere al meglio coloro che corrono più da vicino il pericolo di malattia grave e morte. Per coloro che sono meno a rischio vanno bene anche gli altri vaccini disponibili”. È vero, spiega, “i vaccini di Pfizer e Moderna hanno mostrato un’ efficacia superiore (circa 95%) rispetto a quella con vettore virale, che viene utilizzato solo per il trasporto dell’antigene contro il quale l’organismo svilupperà risposta immunitaria. Gli studi clinici per questi ultimi che sfruttano il sistema tradizionale danno livelli di efficacia che vanno da circa il 60% al 92% del vaccino russo Gamaleya. AstraZeneca, che appunto utilizza il sistema tradizionale, raggiunge un’efficacia che varia e arriva fino all’82%con due dosi somministrate a distanza di dodici settimane. Il vaccino Johnson&Johnson con una dose singola arriva al 72%”.

Per Ippolito “la scelta di riservare i vaccini con un livello di efficacia maggiore alle persone con un’età più elevata e che hanno maggiori rischi a causa di patologie concomitanti è la strategia migliore per proteggere al meglio coloro che corrono più da vicino il pericolo di malattia grave e morte. Per coloro che sono meno a rischio vanno bene anche gli altri vaccini disponibili”.