Draghi ha ‘spento’ i social (degli altri): l’analisi  

(Adnkronos)

Mario Draghi ha ‘silenziato’ i social. Il presidente del Consiglio, come è noto, non ha profili su Twitter e Facebook. Il suo sbarco sulla scena politica, però, ha avuto anche un altro effetto, a giudicare dai dati raccolti ed elaborati da Sensemakers-Shareablee: l’avvento di Draghi è stato accompagnato da una riduzione del dinamismo dell’universo social misurato attraverso le interazioni sui contenuti pubblicati da una serie di accounti di politici e media. In particolare, sono stati confrontati due periodi. E’ stata presa in esame prima la settimana 13-20 gennaio, aperta dalle dimissioni delle ministre di Italia Viva che hanno innescato la crisi del governo Conte. Successivamente, è stata analizzata la settimana dal 3 al 10 febbraio, quando sul pianeta della politica italiana è sbarcato Draghi, che ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’incarico per formare il nuovo governo.

L’arrivo del premier incaricato ha avuto l’effetto di ‘tranquillizzare’ il panorama social, condizionando anche l’attività dei media. Secondo l’analisi Sensemakers-Shareablee, nel pieno della crisi di governo -ad esempio- editori di primo piano hanno collezionato una valanga di videoviews e interazioni: 10,4 e 3,5 milioni per Fanpage, 8,7 e 2,5 per Repubblica, 7 e 2,5 per Corriere della Sera. Dal 3 febbraio, con l’arrivo di ‘Super Mario’, il quadro è cambiato. Fanpage ha archiviato la settimana rispettivamente con 9,7 e 2,6 milioni nelle due categorie, Repubblica si è attestata su 1,7 e 2. Il Corriere della Sera, invece, su valori di 2,9 e 2. Al mutamento rapido del quadro politico e istituzionale si è abbinata anche la variazione dei volumi registrati per esponenti politici di primissimo piano. L’attenzione degli esperti di Sensemakers-Shareablee si è concentrata su due figure di spicco come Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nella settimana dal 13 al 20 gennaio, il leader della Lega ha collezionato oltre 16 milioni di video views sui suoi profili e più 5 di milioni di interazioni. Dal 3 al 10 febbraio, con l’incarico conferito a Draghi, i volumi si sono ridotti (6,3 milioni e 3,6 milioni). Trend simile per Meloni, passata da 8,3 milioni di video views nel pieno della crisi di governo a circa 3 nella settimana monopolizzata dalla missione di Draghi.

“Monitorare i social è sempre rivelatore, non solo per mode, contenuti e tendenze”, sottolinea Fabrizio Angelini, ceo Sensemakers.” Anche il solo osservare il volume dei post e delle interazioni è rivelatorio, in un ambito focalizzato, di situazioni e stati d’animo: dall’irrequietezza della settimana in cui ogni soluzione era possibile si è passati alla settimana in cui era necessario essere meno attivi e più in ascolto”, afferma.