Coronavirus, Buccioni (Ente Circhi): “Finora fatti miracoli, ma servono ulteriori ristori”

Roma, 15 feb. (Adnkronos)

“Ormai è quasi un anno che stiamo senza lavorare. Una situazione del genere taglierebbe le gambe a chiunque. Noi abbiamo stretto i denti, non siamo gente che si scoglie al sole, ma siamo preoccupati. Notiamo un logoramento generale, ci rendiamo conto che non è colpa di nessuno, ma allo stesso tempo, arrivati ad un anno di vita diversa e forzata, le risorse non ci sono”. E’ l’amaro commento di Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi, sulla situazione generale di un settore messo in ginocchio dalla pandemia. “Molti circensi, al momento delle chiusure – racconta – sono rimasti dove si trovavano in quel momento e si sono disseminati lungo lo stivale e sulle isole. Molti di loro si sono riciclati, forti anche di patenti importanti acquisite, come autisti. Altri si sono dati all autotrasporto e all’agricoltura. Altri ancora si son messi a disposizione nei comuni dove sono stati fermati. Ma gli manca la possibilità di fare gli spettacoli”.

“Il nostro è un mondo fatto prettamente da artisti viaggianti – spiega Buccioni – che hanno bisogno di rappresentare lo spettacolo, di esibirsi davanti al proprio pubblico. Gli aiuti? Ci sono stati canali di interlocuzione importanti, da Bolzano fino a Trapani, la gente è venuta in soccorso delle comunità circensi: organizzazioni cattoliche, Migrantes e Caritas, la Coldiretti, e la Protezione civile. L’intervento dello Stato? Per quanto riguarda il 2020 non voglio commentarlo”.

Quale futuro per il circo? “Insieme a cinema e teatri, essendo categorie molto colpite, ci aspettiamo ulteriori ristori – dice ancora il presidente Ente Nazionale Circhi – Con gli animali abbiamo fatto miracoli e non abbiamo avuto problemi di nessun genere finora. Abbiamo intercettato consenso, trovato organizzazioni che ci hanno dato da mangiare, foraggio, fieno, mangime. Ma resta chiaramente preoccupazione. Anche se sono convinto che quando la macchina si rimetterà in moto, la gente tornerà in massa perché ha voglia di incontrarsi, andare in piazza, al ristorante, al cinema, a teatro e al circo – sostiene – Quando riapriremo ci sarà la corsa per tornare al circo. Sarà molto importante per noi offrire spettacoli di qualità e attuare una politica prezzi oculata, ben consapevoli di vendere uno spettacolo popolare”, conclude Buccioni.