Draghi al Senato, lapsus e fuorionda: emozione “mai così intensa”

(Adnkronos)

Che sia emozionato è lui stesso ad ammetterlo: ”Vorrei dirvi che non vi è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia…”. Nel giorno del primo intervento in Parlamento, al Senato in questo caso, per ottenere la fiducia al suo governo, Mario Draghi appare meno freddo, quasi alla mano. Governatore di Bankitalia poi numero uno della Bce che di solito non si scompone mai in pubblico, incappa in un lapsus che gli costa qualche mugugno in Aula, confermando l’emozione del momento.

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Nel ricordare i ricoverati in terapia intensiva per Covid, il premier dice che si tratta di 2 milioni anziché 2mila, un errore corretto dal leghista Giancarlo Giorgetti che gli siede a fianco. Si vede che l’ex governatore di Bankitalia non conosce ancora il cerimoniale, i tempi e i riti della politica, quando al termine del discorso letto in piedi viene accolto da un lungo applauso e lui, in uno dei più classici fuorionda, chiede: ”Mi dite voi quando posso sedermi?”.

‘Super Mario’ parla oltre 50 minuti, cita Cavour sulle riforme e il Papa e incassa poco più di 20 battimani, il più lungo è quello finale. Lapsus a parte, la voce, anche se attutita dalla mascherina, appare decisa, specialmente nei passaggi più importanti del suo discorso programmatico. Si sentono dai banchi dell’emiciclo poche contestazioni. I buu partono solo quando il presidente del Consiglio ringrazia il suo predecessore Giuseppe Conte.

Qualcuno, tra i senatori più superstizioni prova a fare ironia sul giorno 17, che ironia della sorte è capitato all’ex presidente della Bce per il suo debutto in Aula. Il 17, infatti, ‘a disgrazzia’ secondo la smorfia napoletana, porta sfortuna, ma le parole di Draghi sembrano non dispiacere ai più, forse per il tono con cui sono state dette, in maniera diretta, da uomo pragmatico qual è.

Come alla cerimonia del giuramento al Colle, Draghi indossa una cravatta striata sul rosa-rosso su camicia bianca confermando un look molto understatement: completo scuro tre bottoni, più sportivo del classico a due, ‘rosetta’ da Cavaliere della Repubblica al bavero della giacca, taschino vuoto, senza pochette.