Luisa Ranieri: “La mia Lolita Lobosco e le sue indagini su tacco 12…”

Roma, 17 feb. (Adnkronos)

“Il mio personaggio si muove in un contesto antico con passo leggero e veloce”. E’ ‘Lolita Lobosco’ la protagonista della nuova fiction di Rai 1 interpretata da Luisa Ranieri, diretta da Luca Minieri e liberamente tratta dai romanzi di Gabriella Genisi, editi da Sonzogno e Marsilio Editori. Una produzione Bibi Filmtv e Zocotoco, in collaborazione con Rai Fiction che vede nel cast anche Filippo Scicchitano, il giovane amante di Lolita, Giovanni Ludeno, Jacopo Cullin, con la partecipazione di Lunetta Savino. In onda su Rai1 da domenica 21 febbraio per 4 prime serate alle 21.25.

“Sono stata rapita dai racconti di Gabriella Genisi – racconta Luisa Ranieri – Le sue indagini su tacco 12? Naturalmente è una provocazione, una estremizzazione. Racconta un ‘femminile’ che non ha bisogno di assomigliare al maschile per essere autorevole, per affermarsi, per essere meritevole. Ho amato la sua ironia – aggiunge – Secca, dura nel dover comandare una squadra di uomini, ma sempre affettuosa, scherzosa, senza per questo dover sembrare debole”.

Ammirati, ‘Lolita-Ranieri, femminilità sfaccettata, fuori da stereotipi, sarà anche viaggio all’interno delle nostre città’

Ricorda ancora Luisa Ranieri che si “tratta della prima serie post lockdown, partita con protocolli ad hoc, una lavorazione costosa, faticosa, eppure realizzata in assoluta sicurezza. Siamo stati chiusi come in trincea, all’interno di una sorta di Truman Show. E tutto questo ha giovato alla forza, all’identità del gruppo. E’ stata un’avventura bella e piena”.

Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction parla, invece, di “avventura solare, primaverile protagonista Lolita-Luisa Ranieri, una donna bella, impegnata, rappresenta una femminilità nuova, contemporanea, sfaccettata, ma fuori da ogni stereotipo. Sarà una sorpresa per tutte le donne anche nella lingua. La sua interpretazione è connotata dalla leggerezza, dalla fantasia, dalla professionalità accanto al rigore e al riso – aggiunge – Sarà anche un viaggio all’interno delle nostre città, in questo caso Bari. E diventerà sempre più una delle grandi connotazioni della fiction Rai. Una fusione di generi tra inchiesta e comedy”.

Coletta, ‘spero ‘Lolita’ possa essere posizionamento importante per domenica, per raccogliere tantissimi target al femminile’

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della fiction ‘Lolita Lobosco’ interviene anche il direttore di Rai 1 Stefano Coletta: “Dopo aver visto la prima puntata mi sono detto ‘è proprio Rai 1′ – confessa – Spero sia un auspicio per questo posizionamento importante, la domenica, che raccoglie tantissimi target al femminile. E’ un momento particolare in cui la platea ha bisogno di profondità restituita con leggerezza, di quote di riflessione, restituite sempre, attraverso sottotesti ironici”.

“In uno dei miei romanzi avevo immaginato l’incontro tra la protagonista Lolita Lobosco e il Commissario Montalbano – racconta la scrittrice Gabriella Genisi – L’idea era piaciuta a Camilleri, ed aveva approvato. Un flirt profetico – spiega ancora divertita la Genisi- perché a quei tempi Luisa Ranieri e Luca Zingaretti non stavano ancora insieme”.

Si è parlato di un Montalbano in gonnella per ‘Lolita Lobosco’. Cosa ne pensa la moglie del più celebre commissario di tutti i tempi? “A mio avviso non c’è nulla di Montalbano in Lolita anche se la cosa non mi disturba, anzi ne sono onorata – risponde Luisa Ranieri – Le atmosfere sono diverse. Il personaggio di Montalbano si muove in un contesto metafisico, la mia Bari è più vera. Forse ci accomuna il Sud. Come del resto accade per altre fiction, ‘Il Commissario Ricciardi’, per esempio, o ‘Mina Settembre'”.

Covid Abruzzo, 438 nuovi contagi e 6 morti: bollettino

Pescara, 17 feb. (Adnkronos)

Sono 438 i nuovi contagi da coronavirus in Abruzzo secondo il bollettino di oggi. Registrati inoltre altri 6 morti. Sono complessivamente 49.229 i casi positivi al Covid 19 registrati nella Regione dall’inizio dell’emergenza. I nuovi casi sono di età compresa tra 6 mesi e 97 anni. I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 86, di cui 11 in provincia dell’Aquila, 28 in provincia di Pescara, 36 in provincia di Chieti e 11 in provincia di Teramo. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 6 nuovi casi e sale a 1.588 (di età compresa tra 53 e 96 anni, 3 in provincia di Chieti, 1 in provincia dell’Aquila, 1 in provincia di Teramo e 4 in provincia di Pescara). Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 35.434 dimessi/guariti (+529 rispetto a ieri). Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 12.207 (-97 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 690644 tamponi molecolari (+4732 rispetto a ieri) e 182.173 test antigenici (+5087 rispetto a ieri). Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 4.5 per cento.

Sono 551 i pazienti (+16 rispetto a ieri) ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 63 (-1 rispetto a ieri con 4 nuovi ricoveri) in terapia intensiva, mentre gli altri 11.593 (-112 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Del totale dei casi positivi, 12.787 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+48 rispetto a ieri), 11830 in provincia di Chieti (+147), 12061 in provincia di Pescara (+161), 11944 in provincia di Teramo (+57), 405 fuori regione (-2) e 202 (+27) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

Covid Gb, Johnson: “Riapriremo a tappe”

La campagna vaccinale nel Regno Unito sta dando “segnali molto incoraggianti” riguardo all’abbassamento dei contagi. Lo ha detto il premier Boris Johnson, oggi in vista ad un centro per le vaccinazioni allestito nello stadio di Cwmbran, nel Galles meridionale. “Credo che in tutto il Regno Unito ci sia stata una performance straordinaria per le vaccinazioni”, ha sottolineato Johnson.

Il premier ha poi fornito qualche accenno della ‘roadmap’ per il graduale ritorno alla normalità, che illustrerà ufficialmente il 22 febbraio. Il Paese riaprirà a “tappe”, con il settore dell’hospitality che sarà probabilmente l’ultimo a riaprire, ha indicato Johnson, sottolineando la necessità di riaprire l’economia “con cautela”, per fare in modo che i progressi raggiunti nella lotta alla pandemia siano irreversibili.

Covid Gb, Johnson: “Riapriremo a tappe”

La campagna vaccinale nel Regno Unito sta dando “segnali molto incoraggianti” riguardo all’abbassamento dei contagi. Lo ha detto il premier Boris Johnson, oggi in vista ad un centro per le vaccinazioni allestito nello stadio di Cwmbran, nel Galles meridionale. “Credo che in tutto il Regno Unito ci sia stata una performance straordinaria per le vaccinazioni”, ha sottolineato Johnson.

Il premier ha poi fornito qualche accenno della ‘roadmap’ per il graduale ritorno alla normalità, che illustrerà ufficialmente il 22 febbraio. Il Paese riaprirà a “tappe”, con il settore dell’hospitality che sarà probabilmente l’ultimo a riaprire, ha indicato Johnson, sottolineando la necessità di riaprire l’economia “con cautela”, per fare in modo che i progressi raggiunti nella lotta alla pandemia siano irreversibili.

Crisanti: “Rischiamo 40mila casi al giorno a metà marzo”

(Adnkronos)

“Avanti con le zone gialle e potremmo arrivare a 40mila casi” di coronavirus al giorno “a metà marzo”. Il professor Andrea Crisanti delinea questo scenario in assenza di misure di contrasto alla diffusione della variante inglese del coronavirus. “Perché si parla di lockdown in Italia? Credo sia dovuto ad ultima analisi Iss sulla variante inglese: su 100 casi, 18 sono stato infettati dalla variante inglese. E questa non è una buona notizia, perché questa variante ha una capacità di trasmissione molto potente. Se mi aspetto un aumento dei contagiati? Sì, nelle prossime due o tre settimane. L’allarme degli scienziati è dovuto a questa situazione. Prima di Natale, da noi la variante inglese era un elemento occasionale. Se si continua con le zone gialle e si fanno addirittura bianche, senza adottare misure di contenimento, potremmo tranquillamente arrivare a 30/40mila casi entro metà marzo. Dobbiamo fare si che questo non accada, bisogna anticipare il virus”, aggiunge a Un giorno da pecora.

“Se ci sono zone con la variante brasiliana va bloccato tutto. Le zone rosse non bastano se ci sono focolai con la variante brasiliana o sudafricana: se si diffondono queste varianti, abbiamo eliminato l’arma del vaccino. Serve una strategia di medio contenimento con zone arancioni e zone rosse, ma se c’è la variante brasiliana bisogna bloccare tutto. In Italia ci sono un paio di focolai, in Umbria e in Abruzzo, in questo casi bisogna chiudere tutto, fare un lockdown chirurgico”.

Ex Ilva, Fontana (Confindustria Puglia): “Non facciamola diventare un’altra Bagnoli”

Bari, 17 feb. (Labitalia)

“Non facciamo diventare l’ex Ilva di Taranto un’altra Bagnoli, un’altra fabbrica chiusa e smontata, senza bonifica e lasciando un’intera area in condizioni disastrose”. Lo dice, ad Adnkronos/Labitalia, Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, dopo che, nei giorni scorsi, una sentenza del Tar di Lecce ha dato 60 giorni di tempo per spegnere l’area a caldo dell’acciaieria. Arcelor Mittal, attuale proprietaria dello stabilimento di Taranto, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato. Una sentenza che, avverte Fontana, “mette a rischio migliaia di posti di lavoro di persone che lavorano nell’acciaieria e nell’indotto”.

“L’ex Ilva è una delle prime questioni che il governo Draghi dovrà affrontare perché qui c’è da riparare -aggiunge il presidente di Confindustria Puglia, a cui è iscritta anche Arcelor Mittal- un danno ambientale, economico e sociale. E ce lo dice l’Europa nel Next Generation Eu che la sostenibilità deve essere ambientale, economica e sociale”. “L’acciaio è un prodotto strategico, è un prodotto trasversale: si usa dalla chimica all’edilizia. Non ci possiamo rinunciare”, commenta.

“La transizione energetica dell’ex Ilva, la sua decarbonizzazione, come la conversione della centrale a carbone di Cerano, vicino Brindisi, sono il banco di prova del Governo Draghi sulla transizione energetica e quindi su gran parte del suo programma”. Ne è convinto Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, che ad Adnkronos/Labitalia aggiunge: “Tutti interventi per i quali si deve utilizzare il Recovery Fund, con cui l’Europa ci chiede di diventare un Paese con un’industria più sostenibile, in cui non ci possono essere posti di lavoro in cambio di malattia o morte”.

Non solo. “Un’operazione dell’Enel di conversione di Cerano in centrale a energia rinnovabile e pulita -osserva Fontana- farebbe di questo sito una best practice europea e sarebbe un impulso allo sviluppo di tutto il territorio”. “Bisogna pensare ai prossimi 30-40 anni e lasciare un pianeta pulito a chi verrà dopo di noi: ora è il momento giusto per questa scelta di campo, abbiamo un primo ministro forte e autorevole, abbiamo molte forze politiche sedute allo stesso tavolo di governo e abbiamo le risorse di Next Generation Eu”, conclude Fontana. (di Mariangela Pani)

“Bannon pensava che Trump fosse affetto da demenza”

(Adnkronos)

Steve Bannon credeva che Donald Trump fosse affetto da sintomi di demenza senile e segretamente tentò di raccogliere il consenso per fare ricorso al 25esimo Emendamento e rimuoverlo dall’incarico. A raccontare un dettaglio inedito del controverso rapporto tra l’ex capo stratega della Casa Bianca e artefice della vittoria elettorale del 2016 e l’ex presidente è Ira Rosen, storico produttore televisivo del programma ’60 Minutes’ della Cbs, che ha scritto un nuovo libro di memorie, ‘Ticking Clock: Behind the Scenes at 60 Minutes’.

Intervenendo a Skullduggery, un podcast di Yahoo News, Rosen ha raccontato del suo tentativo di organizzare un’intervista con Bannon, definito “un gran chiacchierone, un grande pettegolo” e “la fonte di un sacco di giornalisti a Washington”. Nel suo libro, Rosen scrive che Bannon “pensava che Trump soffrisse di un’inizio di demenza e che vi fosse la reale possibilità che venisse rimosso dall’incarico attraverso il 25esimo Emendamento, attraverso il quale il governo può stabilire che il presidente non è più in grado mentalmente di assolvere ai suoi doveri”.

In effetti, il ricorso al 25esmimo Emendamento è stato discusso varie volte nel corso della presidenza Trump, in particolare dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio. Alla fine, si è deciso per l’impeachment, che ha poi portato alla seconda assoluzione per l’ex presidente. La rivelazione di Rosen, della quale dà conto il Guardian, potrebbe offrire anche una chiave di lettura inedita del brusco allontanamento di Bannon dalla Casa Bianca, deciso da Trump nell’agosto del 2017.

Bannon, ideologo dell’alt right Usa che ha tentato sortite anche in Europa, rientrò poi nell’orbita di Trump con l’approssimarsi delle elezioni 2020. Dopo la sconfitta elettorale, prima di lasciare la Casa Bianca Trump ha concesso la grazia a Bannon, nel frattempo finito in carcere (e poi liberato su cauzione) per un’inchiesta sulla presunta appropriazione indebita di fondi donati da privati cittadini per la costruzione del Muro al confine tra Usa e Messico.

Berlusconi: “Draghi delinea Italia capace di rialzarsi e ripartire”

(Adnkronos)

“Il presidente Draghi ha pronunciato un discorso dettagliato e di alto profilo, che guarda al futuro, che delinea un’Italia capace di rialzarsi e di ripartire. E’ quanto gli avevamo chiesto nell’indicare per primi la necessità di una formula di governo che riunisse l’Italia per una grande risposta di fronte all’emergenza”. Così Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, sottolineando che “quello delineato oggi non è il programma di una maggioranza politica, è un ‘comune denominatore’ nel quale si possono ritrovare forze politiche diverse e alternative fra loro”.

“La conferma della vocazione Europea e Atlantica come orizzonte del nostro Paese, l’impegno ad una riforma del fisco che comprende la riduzione del carico fiscale e ad una riforma burocratica che favorisca l’attività di impresa, gli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, sono tutti argomenti che rafforzano le ragioni del nostro sostegno al governo”, prosegue il leader azzurro.

“Così pure – aggiunge Berlusconi – ho preso atto con piacere dell’impegno a sostenere meglio le categorie fin qui non garantite, come il lavoro autonomo – cui aggiungerei il commercio, l’artigianato e il turismo – e considero essenziale il rilancio di una campagna vaccinale che non è ancora decollata e che deve vedere il concorso di tutte le strutture disponibili, pubbliche e private, prima che le varianti del virus scatenino una nuova e più grave ondata di contagi”.

Per Berlusconi “l’amore per l’Italia e il senso del dovere cui ha fatto riferimento il Presidente del Consiglio sono la stella polare che ha orientato il nostro impegno responsabile dall’inizio della pandemia, è la ragione per la quale abbiamo chiesto la nascita di questo governo e per la quale lo sosterremo con impegno e dedizione totale all’interesse del Paese”.