Foibe: Cannito, ‘non solo brutto ricordo della destra, ma tragedia di un popolo e Italia” 

Roma, 9 feb. (Adnkronos)

“‘La verità ci renderà liberi’. Lo diceva Gesù. Ed è quello che ci insegna la storia. Le foibe sono sempre state considerate un brutto ricordo della destra. E’ stata la tragedia di un popolo, dell’Italia tutta”. E’ quanto ha dichiarato all’Adnkronos Luciano Cannito, regista, coreografo, direttore artistico, a Roma, dell’Art Village.

“Bisogna studiare, conoscere, investigare il passato – ha aggiunto Cannito – Lo dico sempre ai miei allievi. Guardiamo a quello che è accaduto senza avere preconcetti, nessuna ideologia precostituita, gli errori non sono mai solo di destra o di sinistra. Il sangue delle foibe non deve farci dimenticare i martiri della Fosse ardeatine’.

Poste Italiane e Croce Rossa a sostegno dei territori colpiti dal sisma  

(Adnkronos)

in collaborazione con Postenews.it

Poste Italiane sostiene con la Croce Rossa Italiana “Sentieri di Prossimità”, progetto di assistenza psicosociale con interventi attivi di ascolto e prevenzione da parte di psicologi e assistenti per il malessere causato dall’isolamento imposto dalla pandemia, ancora più sentito nei luoghi colpiti dal terremoto del 2016. Attraverso una campagna di raccolta fondi tramite la rete degli ATM, Poste fornisce supporto alle regioni del centro Italia colpite dal sisma ed ai 95 comuni coinvolti per i bisogni primari e per aiutare il territorio a ricostruire un tessuto solidale consapevole attraverso la promozione della prevenzione, della sicurezza e del primo soccorso.

Nel corso della pandemia in atto, l’assistenza socio sanitaria, educazione alla salute e prevenzione a chi abbia bisogno di sostegno, anziani e non autosufficienti in primis, avviene tramite telefono.

Poste Italiane, insieme alla Croce Rossa Italiana, con il sostegno del Governo e della Croce Rossa canadesi, ha inoltre inaugurato 43 alloggi per gli studenti dell’Università di Camerino.

Per maggiori approfondimenti: https://www.postenews.it/2020/11/04/dieci-anni-dopo-ce-poste-in-prima-linea-nellaquila-che-rinasce/

Covid Lazio, “tutti gli over 80 vaccinati entro aprile”  

(Adnkronos)

E’ partita ieri, nel Lazio, la campagna vaccinale anti-Covid per gli over 80, che “proseguirà in base al numero dei vaccini a disposizione perché altrimenti si generano delle aspettative che potrebbero andare deluse. Abbiamo avuto 240mila prenotazioni per gli over 80, andremo avanti per i prossimi due mesi e contiamo di finire a fine aprile o nei primi giorni di maggio. Poi passeremo a vaccinare la fascia 75-79 anni, comprendendo anche le grandi fragilità, e via via proseguiremo con i 70-74enni e pensiamo di arrivare entro l’estate alla fascia dei 60enni”. Lo ha spiegato all’Adnkronos Salute l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, a margine di un evento all’azienda Bsp Pharmaceuticals di Latina dove viene prodotto l’anticorpo monoclonale di Lilly che sarà distribuito e utilizzato in Italia dopo l’ok dell’Aifa.

“Queste vaccinazioni si faranno con le prenotazioni come già fatto con gli over 80 – precisa D’Amato – aumenteranno i luoghi dove farli, siamo partiti con 50 punti vaccinali, ma possono essere incrementati. Poi accanto a queste somministrazioni, cominceranno le vaccinazioni con il prodotto AstraZeneca, che partiranno dai 55enni e poi dai 55 anni a scendere. Questi dovranno rivolgersi al proprio medico di famiglia che prenoterà le vaccinazioni per queste classi di età. Contiamo di metterci due settimane per vaccinare ogni classe d’età e di arrivare ad agosto avendo esaurito la fascia dei 50enni, per poi puntare ai 40enni. Dobbiamo però avere le dosi a disposizione”, chiosa l’assessore facendo il conto: “Abbiamo 4mila medici di famiglia, se dobbiamo considerare almeno 50 dosi a medico dovremmo avere almeno 200mila dosi del vaccino”.

“Difficile che ogni singola Regione possa andare alla ricerca dei vaccini” anti-Covid, “è molto velleitario”, ha detto ancora D’Amato che, sulla validità degli anticorpi monoclonali nella lotta al coronavirus, afferma: “Ci affidiamo alla scienza, allo Spallanzani abbiamo somministrato in via sperimentale queste terapie, diciamo che in questa pandemia più armi abbiamo meglio è, così anche per i vaccini. Avere gli anticorpi è oggi importante”.



Pioggia in arrivo, poi il freddo: ecco dove  

(Adnkronos)

Pioggia in arrivo, poi il freddo. Fino a mercoledì una duplice perturbazione provocherà piogge battenti e locali nubifragi, mentre da venerdì irromperà il gelido burian che ghiaccerà letteralmente l’Italia. Il team del sito www.iLMeteo.it avvisa che nelle prossime ore transiteranno sull’Italia due perturbazioni. La prima darà i maggiori effetti nella giornata del 9 febbrario sulle regioni centro-meridionali tirreniche, la seconda, per la quale la protezione civile ha diramato allerta arancione su molte regioni, sconquasserà il Nord e ancora una volta il centro-sud tirrenico, ma questa volta con nubifragi che potrebbero interessare la Liguria centro-orientale, l’alta Toscana, il Lazio meridionale, le coste della Campania (Napoli e Salerno) e infine quelle tirreniche della Calabria (soprattutto il cosentino).

Dopo una temporanea pausa soleggiata e pure mite attesa giovedì, da venerdì la scena meteorologica muterà bruscamente. Dalle lontane steppe russo-siberiane il gelido vento di Burian, dopo aver percorso migliaia di chilometri, farà irruzione sul Paese causando un rapido crollo delle temperature che potranno perdere anche 10-15°C in poche ore. Nel weekend di San Valentino, segnatamente sabato 13, l’irruzione del Burian darà vita a un vortice ciclonico che piloterà una perturbazione che provocherà nevicate fin su coste e pianure di Toscana, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Campania (fiocchi possibili ad esempio a Grosseto, Siena, Viterbo, Rieti, Roma, Latina, Caserta, Napoli, Salerno). Al nord avremo un clima glaciale con temperature massime a zero gradi anche di giorno.

La situazione nel dettaglio

Martedì 9. Al nord: ultime piogge sull’estremo nordest, asciutto e spesso soleggiato altrove. Al centro: molto instabile su Toscana, Umbria e Lazio, migliora nel pomeriggio e sera. Al sud: rovesci o temporali su Campania, Basilicata, Calabria, a tratti anche in Puglia, meno altrove.

Mercoledì 10. Al nord: maltempo su tutte le regioni, forte su Liguria, Lombardia, Alpi (neve a 1000m) e Prealpi. Al centro: intenso peggioramento su Tirreniche, Umbria e Sardegna, nubifragi sul Lazio. Al sud: peggiora fortemente su Campania e Calabria con nubifragi.

Giovedì 11. Al nord: bel tempo, clima mite. Al centro: bel tempo. Al sud: ultime residue precipitazioni sul basso Tirreno.

Da venerdì irruzione di Burian, neve su Ovest Piemonte ed entro sera in Toscana.

Covid e bimbi, Viola: “Preoccupa aumento contagi, per loro non abbiamo vaccini” 

(Adnkronos)

“In Inghilterra e in Israele si è visto un aumento dei contagi nei bambini. Se il virus” Sars-CoV-2, magari a causa della diffusione di alcune sue varianti, “è più contagioso, è ovvio che anche i bambini che finora erano stati protetti possono essere a rischio. Sono preoccupata, perché non abbiamo vaccini per i bambini e fino ai 16 anni non possiamo proteggerli“. Così a ‘Buongiorno’ su Sky Tg24 Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova.

Quanto agli anticorpi monoclonali, l’immunologa ha precisato che non rappresentano una “via di salvezza” contro Covid-19. “Sono un farmaco ancora da sperimentare”, e “dovrebbero essere utilizzati in trial clinici, randomizzati e controllati. Non sappiamo se effettivamente siano efficaci: i dati che abbiamo a disposizione sono ancora molto limitati, a fronte di un farmaco estremamente costoso e molto complesso da utilizzare”. “Non dobbiamo dare false comunicazioni”, ha ammonito: si tratta di un farmaco che “va sperimentato e in questo momento va usato in persone che abbiano il contagio da pochi giorni e siano a rischio di sviluppare una forma severa. Sappiamo che sui pazienti gravi non funziona”.

“Non è la via per la salvezza e non lo può essere, perché funziona per prevenire i casi gravi – ha aggiunto la scienziata – Non possiamo usare un farmaco così costoso e difficile da utilizzare su tutte le persone che si ammalano. Bisogna fare ricerca per capire quali sono i soggetti che possono davvero beneficiare di questa terapia e poi usarla in maniera mirata. Non è ancora il momento di usarli come terapia”.

Infine sull’ipotesi di un incarico nel governo Draghi ha risposto: “Su questo non mi esprimo. Ho i miei progetti su cui sto lavorando, poi se ci fosse da dare una mano potrei darla. In che forma e in modo è tutto da valutare. Certamente questo è un momento delicato, in cui tutte le persone che possono dare il proprio contributo penso siano ben liete di farlo”. Ma ha ricevuto telefonate? “Io non rispondo ai numeri non registrati, quindi ho una ventina di chiamate perse al giorno – replica sorridendo – Comunque no”.

Droga a Roma, smantellata organizzazione del litorale  

Dalle prime ore di questa mattina, vasta operazione della Polizia di Stato volta al contrasto del traffico di stupefacenti. L’organizzazione, composta per lo più da albanesi ed italiani, operava nella zona sud della provincia di Roma ed in particolare nei comuni del litorale. Le indagini hanno condotto gli investigatori anche nella Tuscia.

Nuovo Dpcm, Sileri: “Sì a riaperture, ma mantenere blocco spostamenti” 

(Adnkronos)

“Nonostante io sia un ‘aperturista’, perché favorevole all’allentamento di alcune misure di contenimento attualmente in vigore, in questo momento andrei per gradi”. Lo spiega il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, che a ‘Mattino 5’ ha illustrato la sua visione in vista del prossimo Dpcm anti-Covid che verrà emanato “la prossima settimana. Non sappiamo ancora se sarà un compito affidato al nuovo Governo o a quello uscente, ma ciò che conta – sottolinea – è che gli italiani non verranno lasciati senza un provvedimento che garantisca la loro protezione”.

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“E’ mia opinione – riassume Sileri su Facebook – che nelle Regioni gialle si debba dare la possibilità ai ristoratori di riaprire la sera, e a cinema e teatri di riprendere l’attività in modo progressivo, pensando anche alle palestre. Per almeno un paio di settimane, però, manterrei ancora il blocco degli spostamenti tra le Regioni per monitorare meglio la diffusione del virus, facendo un passo indietro nelle zone dove viene individuata la circolazione di una variante che potrebbe diffondersi in modo incontrollato nel Paese. La variante brasiliana, ad esempio, oltre alla contagiosità sembra avere una maggiore aggressività e ciò potrebbe comportare un importante sovraccarico dei nostri ospedali”.

Secondo il viceministro, “col progredire della vaccinazione le cose poi dovranno necessariamente andare meglio: messe in sicurezza le categorie più a rischio, la strada sarà in discesa”, è convinto Sileri.

Anticorpi monoclonali, Lilly: “In Italia tra poche settimane”  

(Adnkronos)

Partiranno a breve la produzione e la distribuzione per l’Italia degli anticorpi monoclonali di Lilly, dopo il via libera dell’Aifa all’utilizzo contro Covid-19 anche nel nostro Paese. Una parte del processo di produzione avverrà a Latina, all’interno dell’azienda Bsp Pharmaceuticals. Ieri è stato stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro della Salute Roberto Speranza per l’autorizzazione alla temporanea distribuzione dell’anticorpo monoclonale bamlanivimab e l’associazione, per la prima volta al mondo, di anticorpi monoclonali bamlanivimab-etesevimab, prodotti dall’azienda farmaceutica Eli Lilly. Oggi a Latina l’annuncio alla stampa.

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“Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale la parte regolatoria si è conclusa – afferma Concetto Vasta, direttore affari istituzionali di Eli Lilly – per vedere l’utilizzo in Italia è questione di settimane. Dobbiamo aspettare la parte organizzativa, che sarà gestita dal commissario Arcuri: noi siamo pronti e abbiamo iniziato a discutere con il commissario. Al momento – precisa – non abbiamo firmato un contratto e non sappiamo quanti saranno i pazienti e quindi anche quanti farmaci dovremo produrre. L’efficacia è molto buona, oltre il 70%. Il punto cruciale è somministrarlo nei primi giorni”, evidenzia, ribadendo che “ora la difficoltà su cui concentrarsi è la parte organizzativa così come accade per i vaccini. La sfida è sulle varianti, Lilly sta lavorando su questo con alleanze strategiche con altre aziende”.

“Riceviamo l’anticorpo da Lilly, un farmaco estremamente reattivo e quindi deve essere protetto, ma una volta fatto il frazionamento e sterilizzato lo inviamo nuovamente a Lilly che lo confeziona e lo manda in distribuzione nei Paesi dove è autorizzato. Abbiamo un accordo con Lilly e non credo che avremo problemi con le forniture previste”, spiega Aldo Braca, presidente e fondatore Bsp Pharmaceuticals.

Bamlanivimab è il primo anticorpo neutralizzante Sars-Cov-2 autorizzato dall’Fda per il trattamento di Covid-19 in pazienti con sintomatologia da lieve a moderata ma ad alto rischio di malattia grave, e ad oggi autorizzato all’uso in emergenza negli Stati Uniti, Canada, Arabia Saudita, Ungheria e Germania e presto disponibile anche in Italia.

Morto a 45 anni ‘Cala’ Cimenti, nel 2019 scalò Nanga Parbat  

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Era un mito dello scialpinismo Carlalberto ‘Cala’ Cimenti, morto questo pomeriggio travolto da una valanga staccatasi sopra il Sestriere, a pochi passi da casa. Quarantacinque anni, torinese, Cimenti a 12 anni, grazie al padre, era già in cima al Monte Bianco e pochi anni dopo ha compiuto le sue prime esperienze di alta quota sull’Ojos del Salado, Kilimanjaro e alcune montagne sopra i 6000 metri in Nepal.

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Le sue spedizioni d’alta quota sono pensate per poter ridiscendere la montagna scalata con gli sci ai piedi, integralmente o almeno parzialmente. Tra le sue “imprese” la conquista della cima del Cho Oyu nel 2005, l’Ama Dablam nel 2010 (dal campo base alla cima e ritorno in 26 ore), la cima del Manaslu e la discesa con gli sci nel 2011 senza l’ausilio dell’ossigeno. Nel 2015 è il primo italiano della storia a ricevere l’onorificenza Snowleopard, riconoscimento che la Federazione alpinistica russa concede a chi scala tutte e cinque le cime oltre i 7.000 metri sul territorio dell’ex Unione Sovietica. Nell’ottobre del 2017 raggiunge gli oltre 8mila metri di quota del Dhaulagiri (e ancora una volta la discesa con gli sci ai piedi), la settima montagna più̀ alta del mondo con i suoi 8.167 metri di altezza. Nel 2018 la piramide perfetta del Laila Peack, 6.096 metri in Pakistan, e poi una montagna attigua al Laila, ancora inviolata, di 5900 mt, che battezza (Laila’s) Little Sister.

Nel 2019 la sfida più ardita: la conquista del Nanga Parbat, nel Karakorum pakistano, che con i suoi 8.126 metri è una delle cime più pericolose del mondo, tanto che gli sherpa pakistani la chiamano la “montagna mangiauomini”. Una montagna che è recentemente costata la vita agli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard e, nel giugno 1970, al fratello di Reinhold Messner, Günther.