Covid e lattoferrina, Pregliasco: “Da studio italiano risultati promettenti” 

(Adnkronos)

Una risposta contro il Covid-19? Potrebbe venire dalla lattoferrina, una glicoproteina naturalmente presente in varie secrezioni umane tra cui il latte materno. È quanto emerge da uno studio italiano dal titolo “Gli effetti protettivi della lattoferrina in vitro contro l’infezione di Sars-CoV-2” le cui evidenze scientifiche sono state pubblicate sulla rivista ‘Nutrients’. Obiettivo della ricerca: valutare per la prima volta il potenziale della lattoferrina bovina nella prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2 in vitro (dunque in laboratorio su cellule intestinali) e, in particolare, studiare gli effetti della glicoproteina nell’influenzare le risposte immunitarie antivirali e nell’inibire l’infezione e la replicazione del virus.

I risultati dello studio sono molto interessanti e incoraggianti – conferma Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano – perché ci dimostrano che il trattamento preventivo con lattoferrina non solo ha migliorato la risposta immunitaria antivirale con effetti moderati contro l’infezione da Sars-CoV-2 ma, soprattutto, ha modulato positivamente la produzione di citochine innescata dal virus nelle cellule intestinali, la famosa ‘tempesta citochinica’ che, come noto, è il meccanismo predominante della patogenesi di Covid-19. In altre parole, ha modulato positivamente la risposta infiammatoria che deriva dall’infezione virale e ha parzialmente inibito l’infezione e la replicazione del virus, oltre a proteggere le cellule intestinali dall’infezione da Sars-CoV-2 in vitro”.

Una proteina che l’organismo produce fisiologicamente e dà adito ad una serie di sviluppi futuri, secondo Pregliasco che aggiunge: “La lattoferrina è una proteina naturalmente presente in varie secrezioni umane, nota sin dagli anni ‘40 perché ritrovata nel latte vaccino, la cui funzione è quella di potenziare le difese dell’organismo contro agenti infettivi, batterici e virali. Ma oltre ad essere una proteina che trasporta il ferro ha anche una capacità di immonomodulazione”.

“Questo è un primo studio – sottolinea Pregliasco – su un modello di cellule intestinali coltivate in vitro, ma dai risultati abbiamo potuto vedere il meccanismo d’azione: in pratica la lattoferrina ha dimostrato di ridurre l’espressione di alcune citochine (le molecole proteiche coinvolte nella regolazione della risposta del sistema immunitario alle infiammazioni e alle infezioni), tra le quali l’ interleuchina-6, che sono coinvolte in quella che è la risposta immunitaria in particolare della tempesta citochinica del Covid. Inoltre, la ricerca conferma l’azione immuno-modulante della lattoferrina che regola la produzione di mediatori dell’infiammazione nel corso di infezioni. Non solo, lo studio ha anche dimostrato che la lattoferrina ha ridotto in modo significativo l’espressione di geni antivirali e ha protetto le cellule intestinali dall’infezione Sars-CoV-2, arrivando ad una parziale battuta d’arresto della replicazione virale”.

Durante le fasi dello studio è stato necessario isolare il virus Sars-CoV-2 da un paziente presso l’Unità di Microbiologia dell’ospedale Universitario di Padova per sequenziarne l’intero genoma. L’obiettivo? Testare e misurare quanto e come la molecola ha un impatto nella prevenzione e nel contrasto dell’infezione in alcune cellule intestinali. L’intestino, infatti, rappresenta uno degli organi bersaglio del virus per la sua replicazione, non a caso se ne può trovare traccia nelle feci e nelle urine dei pazienti con Covid-19 anche in assenza dei sintomi e tracce di infezione a livello respiratorio. Alla valutazione degli effetti immunitari antivirali della lattoferrina è seguito lo studio della glicoproteina nei confronti del virus, mediante due diversi modelli: il primo basato sull’utilizzo della sostanza per poi provocare, solo in seguito, l’infezione; il secondo basato sull’utilizzo della sostanza in concomitanza con il virus.

“In entrambi i modelli – ancora Pregliasco – si sono andati a valutare gli effetti protettivi della lattoferrina contro l’infezione Sars-CoV-2, osservandone lo sviluppo come indicatore della ‘forza’ preventiva della lattoferrina e monitorando le risposte immunitarie antivirali. Elementi che aprono la possibilità anche in questo senso di andare oltre per poter confermare l’opportunità dell’uso della lattoferrina come un adiuvante nell’azione immunitaria anche per altri agenti batterici e infettivi”.

Ricciardi: “No liberi tutti, trend peggiora e varianti allarmano”  

Dopo le ultime immagini di assembramenti, ribadisce i rischi di un ‘liberi tutti’ Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, e docente di Igiene all’università Cattolica, . “La tendenza dell’epidemia è al peggioramento“, avverte l’esperto parlando ad ‘Agorà’ su Rai3.

Guardando all’Italia a colori, “le Regioni o le aree geografiche che hanno avuto una zona rossa stanno vedendo una diminuzione dei casi, le Regioni arancioni sono stabili o in lieve diminuzione, le Regioni gialle sono in peggioramento”.

Mentre si avvicina il 15 febbraio, data in cui scadrà il divieto di spostamento fra le Regioni, si allunga anche lo spettro delle varianti di Sars-CoV-2: “La preoccupazione è che queste varianti, che sono molto più contagiose, alterino questo equilibrio in senso peggiorativo. Su questo – ribadisce Ricciardi – io sono abbastanza preoccupato”.

Covid Toscana, 523 nuovi casi: il bollettino   

(Adnkronos)

I nuovi casi di coronavirus registrati in Toscana sono 523. Lo annuncia su Facebook il presidente della Toscana, Eugenio Giani, anticipando il dato del bollettino regionale di oggi sull’andamento dell’epidemia. Sono 7.909 i test effettuati di cui 5.782 tamponi molecolari e 2.127 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 6,61% (12,1% sulle prime diagnosi)”

“Teniamo alta l’attenzione, continuiamo a portare sempre la mascherina e restiamo responsabili. Coraggio Toscana!”, conclude Giani.

Maltempo, ancora allerta gialla in 11 regioni  

(Adnkronos)

Ancora maltempo sull’Italia con allerta gialla in 11 regioni. L’intenso flusso perturbato atlantico che sta interessando il Paese continuerà anche nella giornata di oggi a causare precipitazioni sparse, specie al centro-sud, con venti forti su tutta la Penisola, in special modo a ridosso delle aree appenniniche.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello già diffuso.

L’avviso prevede ancora venti, da forti a burrasca con raffiche fino a burrasca forte, dai quadranti occidentali sui rilievi dell’Emilia-Romagna e su Marche, Toscana, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria. Mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni meteo-idro previsti e in atto è stata valutata per la giornata di oggi, lunedì 8 febbraio, allerta gialla in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Puglia.

Covid Napoli, infettivologo Chirianni: “Un altro weekend così e ospedali di nuovo pieni” 

(Adnkronos)

“Il weekend appena passato ha dimostrato che la zona gialla è interpretata con un ‘liberi tutti’. A Napoli troppo traffico e troppa gente nelle vie del centro e sul lungomare. Così non va bene. Gli ospedali sono al limite e se si ripetono le stesse scene anche il prossimo weekend saranno di nuovo pieni”. E’ l’allarme lanciato all’Adnkronos Salute da Antonio Chirianni, ex presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario emerito di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera dei Colli-Presidio Cotugno di Napoli.

“La conferma dell’inefficacia del vaccino AstraZeneca contro la variante sudafricana del coronavirus non deve scoraggiaci. Se al momento non abbiamo alternative per vaccinare e non possiamo scegliere allora meglio AstraZeneca che rimanere fermi con le immunizzazioni”, sottolinea l’esperto.

“Ha una efficace superiore a molti vaccini influenzali che facciamo senza problemi – aggiunge l’infettivologo – quindi non deve essere snobbato o temuto perché ha una efficacia inferiore a Pfizer e Moderna”.

Zona rossa Molise, ordinanza per 27 comuni: ecco quali  

(Adnkronos)

Zona rossa in Molise, con restrizioni e misure più severe per 27 comuni. Lo stabilisce l’ordinanza firmata dal governatore Toma, che introduce la svolta per contrastare la diffusione del coronavirus. I comuni interessati dall’ordinanza sono Termoli, Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna e Ururi.

Governo Draghi, Meloni: “Fratelli d’Italia fuori, più utile a centrodestra”  

(Adnkronos)

“Ogni volta che si arriverà a un tema divisivo, il governo se ne tirerà fuori e farà decidere al Parlamento. E chi vince al voto parlamentare? La sinistra! Il centrodestra è minoritario in questo Parlamento, con o senza Fdi al governo”. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, si esprime così in un post su Facebook. Meloni ha ribadito che non voterà la fiducia al governo che Mario Draghi, premier incaricato, sta formando.

“Stare all’opposizione, invece, costringe il Governo a mediare. Per questo è molto più significativo e utile alle idee del centrodestra che FdI stia fuori: credo che sia doveroso dare rappresentanza a quella parte di cittadini, non solo di centrodestra, che non sarà d’accordo con tutte queste forzature”, aggiunge

Vaccino Astrazeneca, Ippolito: “Arma valida e sicura per i più giovani”  

(Adnkronos)

Tutti i vaccini oggi disponibili in Italia sono efficaci e sicuri. Non c’è tempo per aspettare quello ideale. Il virus corre e bisogna proteggersi. La scienza ha fatto un miracolo”. Ad affermarlo, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e componente del Comitato tecnico scientifico Cts. “In questa fase dell’epidemia – sottolinea Ippolito – credo che vadano accettati senza remore tutti i vaccini che dimostrino un’ efficacia relativamente buona e per relativamente buona si intende almeno il 60-70%. È un principio a maggior ragione valido se si accompagna a un profilo di sicurezza adeguato, vale a dire l’assenza di effetti indesiderati gravi”.

“Non è possibile aspettare il vaccino ideale. Il virus – rileva – va braccato da vicino e battuto sul tempo. La scelta di riservare i vaccini con un livello di efficacia maggiore alle persone con un’età più elevata e che hanno maggiori rischi a causa di patologie concomitanti è la strategia migliore per proteggere al meglio coloro che corrono più da vicino il pericolo di malattia grave e morte. Per coloro che sono meno a rischio vanno bene anche gli altri vaccini disponibili”. È vero, spiega, “i vaccini di Pfizer e Moderna hanno mostrato un’ efficacia superiore (circa 95%) rispetto a quella con vettore virale, che viene utilizzato solo per il trasporto dell’antigene contro il quale l’organismo svilupperà risposta immunitaria. Gli studi clinici per questi ultimi che sfruttano il sistema tradizionale danno livelli di efficacia che vanno da circa il 60% al 92% del vaccino russo Gamaleya. AstraZeneca, che appunto utilizza il sistema tradizionale, raggiunge un’efficacia che varia e arriva fino all’82%con due dosi somministrate a distanza di dodici settimane. Il vaccino Johnson&Johnson con una dose singola arriva al 72%”.

Per Ippolito “la scelta di riservare i vaccini con un livello di efficacia maggiore alle persone con un’età più elevata e che hanno maggiori rischi a causa di patologie concomitanti è la strategia migliore per proteggere al meglio coloro che corrono più da vicino il pericolo di malattia grave e morte. Per coloro che sono meno a rischio vanno bene anche gli altri vaccini disponibili”.