“Troppo odio”, Harry e Meghan lasciano i social 

Troppo odio, Harry e Meghan lasciano i social

(Foto Afp)

Pubblicato il: 10/01/2021 11:24

Il principe Harry e la consorte Meghan hanno deciso di abbandonare i social network, dicendo di essere rimasti ”delusi dall’odio incontrato online”. Lo scrive il Sunday Times, ricordando che Harry e Meghan avevano più di 10 milioni di follower sul loro account Instagram ufficiale, @sussexroyal, dove non vengono pubblicati nuovi contenuti dal marzo scorso.

Germania, si apre corsa al dopo Merkel 

Germania, si apre la corsa al dopo Merkel

(Foto Afp)

Pubblicato il: 10/01/2021 13:21

Il 16 gennaio si apre in Germania la corsa per la successione ad Angela Merkel, con la designazione da parte della Cdu, l’Unione cristiano-democratica, del nuovo presidente del partito, che succederà a Annegret Kramp-Karrenbauer. Un primo passo, in attesa della successiva scelta – da parte dei partiti dell’Unione, Unione cristodemocratica, Cdu e Unione cristianosociale, Csu – di un candidato comune per la corsa alla cancelleria, in vista delle elezioni per il rinnovo del parlamento federale, in programma per il 26 settembre, le prime, da 16 anni a questa parte, senza Angela Merkel.

Tra i due, altri importanti appuntamenti elettorali, con i rinnovi dei parlamenti regionali di Renania-Palatinato e Baden-Wuerttenberg il 14 marzo, in contemporanea con le elezioni locali in Assia, in un anno che vedrà gli elettori tedeschi tornare alle urne per eleggere rappresentanti locali o regionali anche in altre 5 regioni (Turingia, Sassonia-Anhalt, Bassa Sassonia, Berlino, Meclemburgo-Pomerania anteriore).

I candidati in lizza per i vertici della Cdu sono tre: Armin Laschet, Friedrich Merz, Norbert Roettgen.

Laschet è premier del NordReno Westfalia, cuore industriale della Germania e stato più popoloso del paese. Vicino a Merkel, il 59enne originario della città di Aquisgrana, cattolico, ha sostenuto la cancelliera contro i detrattori della sua politica migratoria in occasione dell’apertura del paese ai rifugiati in fuga dalla guerra, nel 2015. Membro della Cdu dal 1979, ha ricoperto incarichi diversi nel partito, a livello locale, statale, federale.

Merz, 65 anni, giurista esperto di diritto finanziario sembra non aver mai rinunciato al suo sogno di diventare cancelliere. E’ stato battuto di misura al suo primo tentativo di assumere la guida della Cdu dopo la rinuncia di Merkel, nel dicembre 2018. A spuntarla fu la candidata più vicina alla cancelliera, Annegret Kramp-Karrenbauer, poi costretta ad annunciare la rinuncia alcuni mesi più tardi dopo una lunga serie di gaffe e rivolte interne al partito. Vicino a Wolfgang Schaeuble, è popolare tra chi, nella base della Cdu, si è opposto alle politiche migratorie di Merkel e accusa la cancelliera di aver spostato il partito a sinistra ma non può contare su una vasta rete di appoggio nell’apparato del movimento.

Roettgen è il presidente della Commissione Esteri del Bundestag, già ministro dell’Ambiente, costretto da Merkel a lasciare l’incarico dopo la sconfitta ad opera dei socialdemocratici alle elezioni del 2012 nel NordReno Westfalia. E’ entrato nella Cdu giovanissimo. Nel parlamento dal 1994, ministro dell’Ambiente nel 2009, presidente della Commissione Esteri dal 2014.

Alla corsa per la candidatura alla cancelleria per l’Unione – di solito riservata al leader della Cdu – si unisce questa volta anche il 53enne Markus Soeder, al momento non candidato ufficialmente ma di fatto considerato da tutti come il favorito. Il premier bavarese – dal 2018 – e leader Csu – dal 2019 – ha scelto di adottare una linea politica più vicina a Merkel e alla Cdu di quanto non abbiano fatto i suoi predecessori, e Soeder appare oggi come il candidato cui Merkel guarda con maggior favore.

Infine, Jens Spahn: Il popolarissimo ministro della Salute, ufficialmente candidato in tandem con Laschet per la presidenza della Cdu, avrebbe recentemente sondato i vertici del partito per capire quali chance avrebbe di aspirare ad una candidatura per la cancelleria.

Trump usa ‘Gloria’ e Umberto Tozzi si arrabbia 

Trump usa 'Gloria' e Umberto Tozzi si arrabbia

(Afp)

Pubblicato il: 10/01/2021 00:12

Donald Trump usa ‘Gloria’ e Umberto Tozzi si arrabbia. Mercoledì 6 gennaio, nel comizio che ha preceduto l’assalto al Congresso, gli altoparlanti hanno diffuso le note della canzone incisa dall’artista italiano nel 1979. A Washington, prima dell’intervento di Trump dal palco, è stata proposta la cover cantata da Laura Branigan. Il brano, registrato nel 1982, è arrivato al secondo posto nella Hot Billboard 100 ed è rimasto per 36 settimane in classifica: un record per una cantante solista.

Tozzi, però, non gradisce che la canzone venga accostata ad una giornata di violenza e caos. “Mi hanno mostrato un video in cui una delle mie canzoni più famose e a cui tengo di più è stata usata in azioni di inaudita violenza da Donald Trump e dal suo staff -dice in un video su Twitter-. Io sono notoriamente un artista e una persona che nel pubblico e nel privato ha sempre preferito l’amore alla violenza. Nelle mie canzoni e anche in Gloria canto la bellezza della vita, per questo mi dissocio e in qualità di autore sono pronto a difendere le origini e i principi di questa canzone”.

Ho sempre preferito l’amore alla violenza , il dialogo alla forza . Nelle mie canzoni , canto la bellezza della vita . Per questo mi dissocio e sono pronto in qualità di autore a difendere le origini e i principi di questa canzone #CapitolHill#CapitolRiot#USCapitol#Trumppic.twitter.com/VxLMfZdl3X

— Umberto Tozzi (@UmbertoTozzi) January 9, 2021

Trump, Saviano: “Sospensione Twitter solleva interrogativi” 

Trump, Saviano: Sospensione Twitter solleva interrogativi

Pubblicato il: 09/01/2021 23:01

“Giusto sospendere l’account di Trump? Verrebbe da dire di sì incondizionatamente. Eppure, che a decidere per questioni così vitali per la democrazia siano i colossi dei social media solleva più di un interrogativo”. A scriverlo su Twitter è Roberto Saviano, che interviene così nel rovente dibattito che ha investito la sospensione, da parte di Twitter, dell’account del presidente uscente degli Usa Donald Trump.

Twitter banna Trump, Navalny: “Censura inaccettabile” 

Twitter banna Trump, Navalny: Censura inaccettabile

(Afp)

Pubblicato il: 09/01/2021 22:49

”Penso che bannare Donald Trump da Twitter sia un atto inaccettabile di censura”. Lo afferma il dissidente russo Alexei Navalny sul suo account di Twitter. ”A mio parere, la decisione di bandire Trump” da Twitter à ”basata su emozioni e preferenze politiche personali”, ha aggiunto. ”Non mi si venga a dire che è stato bannato per aver violato le regole di Twitter. Ricevo minacce di morte qui ogni giorno da molti anni e Twitter non bandisce nessuno (non che io lo chieda)”, prosegue il dissidente.

”Questo precedente sarà sfruttato dai nemici della libertà di parola in tutto il mondo. Anche in Russia. Ogni volta che hanno bisogno di mettere a tacere qualcuno, diranno: ‘Questa è solo una pratica comune, anche Trump è stato bloccato su Twitter'”, scrive Navalny in un altro post. A suo avviso è necessario che Twitter formi ”una sorta di comitato che possa prendere tali decisioni. Dobbiamo conoscere i nomi dei membri di questo comitato, capire come funziona, come votano i suoi membri e come possiamo fare ricorso contro le loro decisioni”.

Il dissidente russo afferma poi che ”ovviamente Twitter è una società privata, ma abbiamo visto molti esempi in Russia e in Cina di società private che sono diventate le migliori amiche dello stato e li hanno favoriti quando si tratta di censura”. Citando i negazionisti della pandemia in atto, Navalny scrive che ”coloro che hanno negato il Covid-19 esistono liberamente e comunicano su Twitter. Le loro parole sono costate migliaia di vite. Eppure è stato Trump a essere stato bandito pubblicamente e ostentatamente. Tale selettività indica che si è trattato di un atto di censura”. Inoltre ”tra le persone che hanno account su Twitter ci sono assassini a sangue freddo (Putin o Maduro), bugiardi e ladri (Medvedev). Per molti anni Twitter, Facebook e Instagram sono stati usati come base per la “fabbrica di troll” di Putin e gruppi simili di altri paesi autoritari”.

Trump a funzionario Georgia: “Trova la frode, sarai eroe nazionale”  

Trump a funzionario Georgia: Trova la frode, sarai eroe nazionale

(Afp)

Pubblicato il: 09/01/2021 21:33

“Trova la frode, sarai un eroe nazionale”. E’ quanto ha detto Donald Trump al capo dei funzionari della Georgia che stavano indagando su presunte frodi elettorali durante una telefonata avvenuta poco prima di Natale. La telefonata, rivelata oggi al Washington Post da fonti informate, rappresenta quindi un tentativo del presidente di interferire con un’inchiesta in corso, azione che potrebbe costituire il reato di ostacolo al corso della giustizia.

Il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, ha confermato al Washington Post che il 23 dicembre scorso Trump ha chiamato il suo funzionario. Ha definito inappropriata l’azione del presidente, ma sottolineato di non essere al corrente del contenuto della conversazione.

“Era un’inchiesta in corso, non credo che un funzionario eletto dovesse essere coinvolto” ha detto Raffensperger, protagonista dell’ormai famosa telefonata che Trump fece il 2 gennaio per cercare di convincere il segretario di Stato, un po’ blandendolo un po’ minacciandolo, a rovesciare la vittoria elettorale di Joe Biden in Georgia. L’intera registrazione della telefonata è stata poi pubblicata dal Washington Post.

Assalto al Congresso, arrestato lo ‘sciamano’ Jake Angeli  

Assalto al Congresso, arrestato lo 'sciamano' Jake Angeli

Pubblicato il: 09/01/2021 19:25

Anche Jake Angeli, lo ‘sciamano’ con il volto dipinto che è diventato il simbolo dell’assalto al Congresso, è stato arrestato. Angeli, il cui vero nome è Jacob Anthony Chansley, è stato incriminato per diversi capi di imputazione. L’uomo, riferisce la Nbc, ha contattato ieri la polizia. Ha dichiarato di aver raggiunto Washington dall’Arizona con un gruppo di persone “su richiesta del presidente” che ha chiamato “tutti i patrioti” a Washington, secondo i documenti depositati in tribunale. Ai media americani, dopo l’assalto, Chansley non aveva mostrato alcun pentimento per gli atti compiuti: “Considero una vittoria il fatto di aver costretto un branco di traditori a indossare le maschere antigas e a ritirarsi nel bunker sotterraneo”.

YouTube rimuove il canale di Bannon ‘War Room’ 

YouTube rimuove il canale di Bannon 'War Room'

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 09/01/2021 19:17

Dopo averlo in precedenza bannato, YouTube ora rimuove completamente dalla sua piattaforma il podcast ‘War Room’ di Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump e guru dell’estrema destra americana. Un portavoce di YouTube ha spiegato a The Wrap che “abbiamo messo fine al canale di Steve Bannon ‘War Room’ e ad uno associato per aver violato ripetutamente le regole della nostra comunità”, secondo quanto si legge sul sito di The Hill.

In particolare si ritiene che siano in violazione delle regole “video con contenuti fuorvianti su presunte frodi ed errori che hanno cambiato l’esito delle elezioni presidenziali”. “Canali che ricevono tre sanzioni in 90 giorni saranno rimossi in modo permanente da YouTube” conclude il portavoce.

YouTube era già intervenuto per censurare Bannon per un video in cui aveva chiesto di “decapitare” Anthony Fauci, affermazione che aveva spinto Twitter a sospendere il suo account lo scorso novembre. Ora se si digita l’indirizzo del canale ‘War Room’ si ha il messaggio di errore.

Assalto al Congresso, ha rubato leggio della Camera: arrestato 

Assalto al Congresso, ha rubato leggio della Camera: arrestato

(Afp)

Pubblicato il: 09/01/2021 17:44

Scattano le manette per un altro sostenitore di Donald Trump che ha partecipato all’assalto al Congresso di mercoledì. Adam Christian Johnson, che si era fatto fotografare sorridente con sottobraccio il leggio della Speaker Nancy Pelosi, è stato arrestato in Florida con un mandato di arresto federale. Secondo quanto riporta il Miami Herald, ora è detenuto nella prigione della Pinellas County.

Era stata proprio la foto, che aveva fatto il giro del mondo, a permettere di identificare Johnson che anche aveva pubblicato sui social media diversi post in cui affermava di essere a Washington per il comizio di Trump poco prima dell’assalto al Congresso.

Secondo quanto riporta il giornale della Florida, Johnson è un padre che sta a casa ad occuparsi dei cinque figli e vive con la moglie a Parrish. Durante la rivolta la polizia aveva eseguito 52 arresti, compreso quello di quattro persone trovare in possesso di armi senza licenza ed una in possesso di armi proibite.

Ieri poi il dipartimento di Giustizia ha annunciato l’incriminazione di 13 persone, tra le quali un deputato statale della West Virginia e un uomo arrestato in Arkansas che si era fatto fotografare con i piedi sulla scrivania di Pelosi.

Covid Gb, oltre mille morti in 24 ore 

Covid Gb, oltre mille morti in 24 ore

(Afp)

Pubblicato il: 09/01/2021 17:41

Sono 1.035 i decessi legati al Covid-19 registrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il governo britannico. Sale così a 80.868 il totale delle vittime.

Nell’ultima giornata si è registrato un calo rispetto ai 1.325 morti del giorno precedente, quando è stato raggiunto il numero più alto di decessi nel Regno Unito segnalati in un solo giorno dall’inizio dell’epidemia. In merito ai contagi, sono 59.937 le persone risultate positive al Covid-19 nel Regno Unito oggi, rispetto alle 68.053 di venerdì.