Argentina ancora in lutto, morto l’ex ct Sabella 

Argentina ancora in lutto, morto l'ex ct Sabella

Afp

Pubblicato il: 08/12/2020 22:23

Il calcio argentino ancora in lutto. Dopo la morte di Diego Armando Maradona è arrivata quella dell’ex ct dell’Albiceleste Alejandro Sabella, che condusse l’Argentina fino alla finale dei Mondiali 2014, persa 1-0 con la Germania. Sabella che da giorni era ricoverato in ospedale per problemi cardiaci è morto all’età di 66 anni.

“Ho perso 7 familiari per Covid”, il dramma della stella Nba 

Ho perso 7 familiari per Covid, il dramma della stella Nba

Pubblicato il: 07/12/2020 22:09

”Ho perso mia madre e altri 6 familiari per il Covid”. Karl-Anthony Towns, stella dei Minnesota Timberwolves, ripercorre il drammatico 2020 segnato dai lutti provocati dal coronavirus. “Ho sofferto molto, a cominciare ovviamente dalla morte di mia madre”, dice il 25enne, come si legge sul sito della Cnn. La mamma di Towns, Jacqueline, è morta ad aprile dopo aver contratto il Covid. Il giocatore ha rivelato che altri 6 familiari hanno perso la vita. “L’altra sera ho ricevuto una telefonata, è morto mio zio. Sento di essere stato colpito duramente dalla vita. Ho visto tante bare negli ultimi 7-8 mesi. Molte persone nella mia famiglia e nella famiglia di mia madre hanno avuto il covid. Io sto cercando risposte, sto provando a capire come far sì che stiano bene. Ho la grande responsabilità di tenere i miei familiari informati e fare tutto ciò che serve affinché continuino a vivere”.

Maradona, Pisani: “Isolato da tutti, non riuscivo a parlarci” 

Maradona, Pisani: Isolato da tutti, non riuscivo a parlarci

Foto Afp

Pubblicato il: 07/12/2020 14:19

“Dal 2016 al 2020 sono successe tante cose. Tra Diego e la signora Claudia è sorto un contenzioso giudiziario, in quel periodo si facevano dispetti a vicenda. Negli anni successivi, però, le cose tra loro sono cambiate e c’è stato un riavvicinamento da parte delle figlie, che hanno instaurato con Diego un buon rapporto. Non dovrebbero essere state escluse dal testamento. Ricordo inoltre che c’erano dei consiglieri che spingevano Maradona alla controversia con Claudia. Era una questione di interessi attorno al patrimonio che ha portato Maradona a fare una dichiarazione. Penso, comunque, che nei prossimi giorni usciranno tanti altri documenti, forse un altro testamento o altri eredi, magari non figli ma consiglieri”. Lo ha detto Angelo Pisani, storico legale di Diego Armando Maradona, a ‘Storie Italiane’ stamattina su Rai1.

“La droga non c’entra nulla con la sua morte. La situazione è molto più chiara di quella che può sembrare. C’è stato un problema di assistenza medica negligente per cui i medici dovranno rispondere della loro responsabilità professionale. Quando si fanno le dimissioni, se il paziente è in grado di intendere e di volere deve firmare per essere dimesso. Non si dimette un paziente in quelle condizioni. Chi lo dimette si assume la responsabilità del suo stato di salute e della sua degenza. Chi firma si assume la responsabilità. È giusto che ora si indaghi su quello che è successo. La posizione del medico era già molto dubbia. C’è responsabilità anche sull’assistenza: chi viola un principio o regolamento sull’assistenza deve risponderne davanti alla legge”, ha proseguito Pisani.

“Non so chi abbia firmato il contratto d’affitto della casa in cui si trovava Maradona. In Italia un avvocato che si intesta i diritti del cliente o che subentra nel suo patrimonio verrebbe radiato subito dall’albo. È assolutamente illegittimo. L’avvocato Morla è il legale che nel 2017 ha guidato la crociata di Maradona contro Claudia. Il mio unico rimorso è che nel 2014-2015 ho dovuto lasciare Diego altrimenti mi sarei dovuto traferire a Dubai e non potevo permettermelo. Nel 2017 sono subentrati a me, a Dubai, l’avvocato Matias Morla e alcuni consiglieri che hanno gestito Diego a modo loro allontanandolo dalla famiglia e dagli amici. Nessun giocatore del Napoli da quel momento ha più potuto chiamarlo. A me tutte le volte in cui ho provato a chiamarlo è stato detto che non c’era. Nessun calciatore è mai più riuscito a parlare con lui: quando provavano, il telefono squillava a vuoto o dicevano che non c’era. Sicuramente Diego è stato isolato da tutti, questo è fuori dubbio”, ha spiegato il legale.

“Io sono ancora l’avvocato di Maradona e, probabilmente, sono l’unico al mondo ad avere per procura notarile la sua rappresentanza, ma non mi sono mai intestato nulla di suo. Rimango il suo avvocato in quanto assistente legale ma mi sono dissociato da qualsiasi gestione perché era impossibile continuare, non vivendo in Argentina o a Dubai. Che l’avvocato Morla si fosse intestato il marchio è emerso negli ultimi giorni, non si era mai fatta pubblicità su questo”, ha concluso Pisani.

Feltri difende la Juve: “Siamo pieni di Bingo Bongo e ce la prendiamo con Suarez?” 

Feltri difende la Juve: Siamo pieni di Bingo Bongo e ce la prendiamo con Suarez?

Fotogramma

Pubblicato il: 07/12/2020 12:15

Vittorio Feltri torna su ‘Libero’ a parlare del ‘caso Suarez‘, e la vicenda dell’esame di italiano tenuto a Perugia dall’attaccante uruguaiano che in estate la Juventus voleva acquistare con lo status di calciatore comunitario. “Faccio notare che la penisola è piena zeppa di stranieri che parlano come Bingo Bongo ai quali nessuno torce un capello. Poveracci che tirano a campare di espedienti e spesso delinquono perché non hanno alternative. Li sopportiamo benché mantenerli costi caro. Poi giunge un campione che può essere utile e lo cacciamo in quanto ritenuto indegno. Siamo fuori di testa”.

“I dirigenti hanno pensato bene di sottoporre, presso l’Università di Perugia, l’attaccante a un esamino di lingua, quella di Dante, si fa per dire. Naturalmente essi hanno raccomandato alla commissione di essere di manica larga, non severa, e in effetti l’esaminando è passato per il buco della chiave -prosegue Feltri il suo ragionamento- Dove è l’indecenza? In fondo Suarez non sarebbe venuto dalle nostre parti per tenere conferenze letterarie, bensì solo per segnare dei gol, la cosa che sa fare meglio nella vita. Anziché lasciar correre, qualcuno si è indignato con i professori generosi e di buon senso, e la magistratura, che rischiamo ogni sera rincasando di trovare sotto il letto a spiarci, ha avviato una inchiesta giudiziaria. Suarez di conseguenza non è stato importato nel Bel Paese e la Juve è sotto scacco, rischia sanzioni e addirittura condanne, per una faccenda priva di rilievo”.

“Per adesso l’unico risultato ottenuto dai moralisti un tanto al chilo è di aver privato gli appassionati di calcio di un centravanti capace di giocate spettacolari. Mi auguro che la storia si riveli una bolla di sapone e si smetta di considerare tuono un semplice peto”, conclude Feltri.

Sampdoria-Milan 1-2, rossoneri primi a +5 sull’Inter 

Sampdoria-Milan 1-2, rossoneri primi a +5 sull'Inter

(Fotogramma)

Pubblicato il: 06/12/2020 22:52

Il Milan stende anche la Sampdoria 2-1 a Marassi grazie alle reti di Kessie su rigore e Castillejo e conquista l’ottava vittoria su dieci partite e vola a 26 punti, a +5 sull’Inter seconda e a +6 sulla coppia composta da Napoli e Juventus. Mentre la Sampdoria dopo una buonissima partenza rimedia l’ennesima sconfitta e resta ferma a 11 punti. Ranieri per la sfida alla capolista sceglie il fidato 4-4-2, con il tandem Gabbiadini-Quagliarella davanti che non hanno dato i risultati sperati. Mentre Pioli, senza Kjaer e Ibrahimovic, sceglie Gabbia al fianco di Romagnoli e Rebic centravanti, dando spazio a Brahim Diaz nel ruolo di ala sinistra e con Tonali preferito a Bennacer in mediana.

La Sampdoria parte bene e all’8′ dopo una serie di rimpalli in area piccola milanista, Quagliarella riesce a girare per Tonelli che di testa colpisce da due passi ma Donnarumma alza in angolo. Sventato il pericolo il Milan sale in cattedra e al 12′ Saelemaekers serve Rebic che gira di prima intenzione ma è decisiva la chiusura di Ferrari. Subito dopo Diaz ignora Tonali e Rebic attaccando l’area palla al piede, lo scarico per il croato arriva tardi, destro strozzato, bloccato da Audero. Al 39′ Tonelli salva la Samp: intervento monumentale del difensore centrale, che riesce a salvare sulla linea un tocco di Rebic. Il croato aveva superato Audero e il pallone stava lentamente entrando in porta. Al termine del primo tempo il Milan passa in vantaggio: calcio di rigore assegnato per un fallo di mano di Jankto e Kessie dal dischetto non sbaglia e porta in rossoneri sull’1-0.

Ad inizio del secondo tempo Rebic serve il nuovo entrato Hauge che mette in mezzo, esterno destro di Tonali e palo, con Audero che si ritrova poi il pallone tra le braccia. Il Milan manovra senza troppa pressione e al 67′ Colley vince il duello in velocità con Saelemaekers, lanciato in campo aperto. La squadra di Ranieri comunque prova a trovare il pareggio e al 69′ buon cross da destra di Candreva ma Horsby alza la mira.

Al 77′ il Milan raddoppia. Bel servizio in profondità di Hauge per Rebic, il croato dal fondo mette all’indietro per Castillejo che al primo pallone toccato fa centro. I rossoneri di Pioli sprecano il tris due minuti dopo: Calhanoglu serve Calabria che mette in mezzo un pallone per Rebic e il destro al volo termina al lato. All’82’ la Samp accorcia le distanze con una deviazione in acrobazia su un calcio d’angolo da sinistra di Ekdal che beffa Donnarumma per l’1-2. Il forcing finale della Samp con poca lucidità porta i doriani vicini al pari ancora con Ekdal che su un cross dal fondo di Candreva, di testa alza troppo la mira salvando Donnarumma.

Suarez, Fazio e il lapsus che fa arrabbiare tifosi Juve 

Suarez, Fazio e il lapsus che fa arrabbiare tifosi Juve

Pubblicato il: 06/12/2020 22:20

Un lapsus di Fabio Fazio su Luis Suarez fa infuriare i tifosi della Juventus. a Che tempo che fa è ospite la ministra Paola De Micheli, a cui il dirigente bianconero Fabio Paratici si è rivolto per chiedere informazioni sull’iter da seguire per l’esame che il calciatore uruguayano avrebbe dovuto sostenere all’università per stranieri, a Perugia, nell’iter per ottenere la cittadinanza. “Ho ricevuto una telefonata da Fabio Paratici, ma mi ha chiesto in realtà una cosa che non c’entra con l’esame di Suarez”, spiega De Micheli. “Suarez aveva fatto online una parte della richiesta, non si era completata. Mi ha chiesto se si poteva capire come completare il processo, abbiamo ritenuto che si dovesse rivolgere a chi si occupa di questi temi”, aggiunge. Ai tifosi della Juve, però, non sfuggono le parole introduttive di Fazio. “Il suo nome è apparso in questa vicenda per l’esame di italiano di Suarez, il calciatore della Juve”, dice Fazio. Suarez, in realtà, non milita nella Juventus: dal Barcellona è passato all’Atletico Madrid. Il lapsus calcistico non passa inosservato su Twitter, con tanti tifosi bianconeri pronti a sottolineare stizziti l’errore.

Napoli cala il poker contro il Crotone 

Napoli cala il poker contro il Crotone

(Fotogramma)

Pubblicato il: 06/12/2020 20:20

Il Napoli cala il poker contro il Crotone, vince 4-0 e vola a 20 punti al terzo posto in classifica al pari della Juventus. La squadra di Gattuso vince facilmente grazie ai gol di Insigne al 31′, di Lozano al 58′, di Demme al 76′ e di Petagna al 91′. Il Crotone resta ultimo a 2 punti. Ancora quattro gol per il Napoli dopo il successo sulla Roma. La squadra di Gattuso si impone sul Crotone grazie al gran gol di Insigne con un destro a giro che non lascia scampo a Cordaz. Nella ripresa l’espulsione di Petriccione indirizza in maniera definitiva la gara, va in rete Lozano servito da Insigne e nel finale arrivano anche i gol di Demme servito da Mertens con un ‘no look’ con il compagno che con un destro all’angolino batte il portiere del Crotone. Al 91′ il poker di Petagna che di destro piega le mani di Cordaz dopo un assist ancora di Mertens.

Roma-Sassuolo finisce 0-0, vince il Var 

Roma-Sassuolo finisce 0-0, vince il Var

(Afp)

Pubblicato il: 06/12/2020 17:27

La Roma non va oltre lo 0-0 con il Sassuolo ma gioca un’ottima partita, in dieci uomini per tutto il secondo tempo per l’espulsione di Pedro al 40′ del primo e anche senza allenatore, espulso anche lui al termine della prima frazione di gioco. Dopo un primo tempo che ha visto anche la rete annullata a Mkhitaryan dal Var a ritmi non altissimi, la squadra di Fonseca domina la ripresa anche in inferiorità numerica ma non riesce a trovare il gol per l’imprecisione dei suoi attaccanti e ne subisce uno da Haraslin che però viene annullato anche questo dal Var. La Roma che trova il 12 risultato utile consecutivo in casa, sale così a 18 punti ma resta dietro al Sassuolo che si porta a 19.

Per la gara dell’Olimpico Fonseca, oltre a Smalling, deve rinunciare anche agli infortunati Mancini e Veretout per cui, rispetto alla gara con il Napoli, dà spazio a recuperato Kumbulla, preferito a Juan Jesus, e promuove titolare a centrocampo Villar. Sul fronte opposto De Zerbi, oltre a Caputo, deve rinunciare anche a Consigli e a Chiriches. La prima occasione della gara arriva al 6′ per la Roma: lancio in area sulla sinistra per Mkhitaryan che tenta il sinistro in diagonale, ma la palla termina al lato. Il Sassuolo risponde al 14′ con Locatelli che raccoglie una corta respinta di Kumbulla e prova il sinistro da fuori ma il rasoterra termina di poco al lato alla sinistra di Mirante. La gara è aperta anche se i ritmi non sono altissimi.

Al 20′ sull’angolo dalla destra di Pellegrini, prova il colpo di testa Dzeko: palla che termina oltre la traversa. Grande occasione al 33′ per la squadra di De Zerbi con Berardi che lancia in area sulla destra Djuricic che calcia rasoterra ma è bravo Mirante a sventare in uscita. Al 37′ Spinazzola da sinistra serve al limite Pedro il cui sinistro in girata di prima intenzione termina di poco oltre la traversa. Lo spagnolo commette poco dopo una ingenuità e al 40′ viene espulso per somma di ammonizioni dopo una trattenuta a centrocampo ai danni di Lopez.

In pieno recupero gol della Roma con Mkhitaryan ma viene annullato dal Var. Dzeko libera in area Pellegrini che, solo davanti a Pegolo, preferisce servire ancora il bosniaco che commette fallo su Ferrari, la palla poi schizza a Mkhitaryan che insacca di sinistro, Maresca prima convalida ma poi annulla. Nel finale concitato le protesta della panchina giallorossa porta all’espulsione anche del tecnico della Roma, Paulo Fonseca.

Ad inizio ripresa sugli sviluppi dell’angolo, Pellegrini da sinistra crossa per Dzeko il cui destro al volo è sventato sulla linea da Rasmadori. La Roma nonostante l’inferiorotà numerica sembra in condizione di fra male al Sassuolo. Al 54′ Mkhitaryan prova il destro dalla distanza ma il diagonale termina al lato alla destra di Pegolo. Ancora giallorossi pericolosi al 57′ con Spinazzola che rientra da sinistra e tenta il destro appena dentro l’area ma il rasoterra sul primo palo viene messo in angolo da Pegolo.

Al 73′ è Karsdorp a servire al limite Dzeko che controlla e prova il sinistro in girata ma il pallone termina al lato. La pressione della Roma apre spazi in contropiede e al 75′ il Sassuolo va a segno: Traoré serve Haraslin che controlla di sinistro e calcia di destro da 25 mt con la palla che si infila sotto l’incrocio alla sinistra di Mirante, ma il gol viene annullato dal Var per fuorigioco di Haraslin. La squadra di Fonseca affonda ancora al 76′ con una percussione di Mkhitaryan che entra in area e calcia di sinistro in diagonale ma il rasoterra finisce di poco al lato. La Roma preme in cerca del gol e al 78′ Mkhitaryan serve in area sulla sinistra Dzeko il cui sinistro sul primo palo è messo in angolo in tuffo da Pegolo. Nel finale dib gara la Roma chiede anche un rigore per un fallo di mano di Marlon sul cross di Spinazzola ma l’arbitro fa proseguire. L’ultima fiammata al 94′ è del Sassuolo ma da calcio d’angolo svetta Bourabia e colpisce di testa con la palla che termina un metro a lato alla sinistra di Mirante.

Maradona “curato male, si rafforza ipotesi omicidio colposo” 

Maradona curato male, si rafforza ipotesi omicidio colposo

(Afp)

Pubblicato il: 06/12/2020 06:38

“Nessuno aveva il controllo del paziente”. Diego Armando Maradona abbandonato a se stesso. E’ questo, secondo una fonte investigativa citata dal quotidiano La Nacion, il quadro che si delinea attorno alla morte del Pibe de oro, deceduto 10 giorni fa per un’insufficienza cardiaca. Nel mirino, il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov. “Ogni nuovo elemento che viene acquisito nell’indagine rafforza l’ipotesi provvisoria che ci sia stata una gestione lacunosa nel trattamento che ha ricevuto Maradona. Siamo davanti alla possibilità che sia stato commesso un reato. E’ possibile dire che potremmo trovarci davanti ad un omicidio colposo”, aggiunge la fonte.

Il codice penale, all’articolo 84, prevede una pena tra 1 e 5 anni di carcere per chi, nell’esercizio della propria professione, causi la morte di qualcuno per imprudenza, negligenza o imperizia. L’indagine è affidata al procuratore generale di San Isidro, John Broyad, che coordina un team speciale di inquirenti. Si attende l’esito degli esami supplementari legati all’autopsia, in particolare quelli tossicologici, che verranno poi sottoposti ad una commissione di periti: la loro valutazione sarà determinante per stabilire la qualità delle cure ricevute da Maradona.

Per La Nacion ha un ruolo decisivo il documento firmato il 3 novembre, quando Maradona è stato dimesso dalla Clinica Olivos dopo l’intervento per la rimozione di un ematoma subdurale. Il documento reca la firma di Luque, di due figlie di Maradona -Gianinna e Jana- e del direttore medico della struttura, Pablo Dimitroff. Il documento in sostanza non determinava le dimissioni e sollecitava la prosecuzione di terapie psichiatriche, cliniche e riabilitative in un centro specializzato. Il Pibe, invece, è stato trasferito nella casa del barrio San Andres dove è morto dopo poche settimane. Il trattamento domiciliare, secondo gli inquirenti allestito “in una disorganizzazione totale”, sarebbe stato proposto da Luque e Cosachov e accettato dalla famiglia. “Non c’era nessun sistema di controllo del paziente, abbiamo accertato che un medico è andato un paio di volte a vedere Maradona -sostiene la fonte- ma non sappiamo cosa abbia fatto. Non è accertata la presenza di un cardiologo nella casa, di uno specialista che si occupasse delle patologie cardiace”.

Eriksen e la solita sostituzione, Conte nel mirino dei tifosi 

Eriksen e la solita sostituzione, Conte nel mirino dei tifosi

Pubblicato il: 05/12/2020 22:55

Tutti con Christian Eriksen, tutti o quasi contro Antonio Conte. L’Inter vince 3-1 contro il Bologna nell’anticipo serale della decima giornata della Serie A. Con il match in cassaforte nell’ultima porzione di gara, a San Siro va in scena l’ennesima replica di un film visto più volte in stagione. Dalla panchina, a risultato virtualmente acquisito, si alza Eriksen per entrare in campo e disputare gli ultimi, inutili minuti di recupero. Per il centrocampista danese, arrivato un anno fa a Milano ma evidentemente non ritenuto funzionale dal tecnico salentino, si ripropone un copione già sperimentato. Conte non lo schiera titolare e lo spedisce in campo quando non c’è più nulla in palio. Le telecamere di Dazn catturano l’espressione dell’ex giocatore del Tottenham, rassegnato e quasi annoiato. L’episodio ovviamente non sfugge ai tifosi, non solo nerazzurri. Twitter diventa in tempo reale una maxitribuna stampa, dalla quale migliaia di appassionati esprimono il proprio verdetto. Bocciatura unanime per Conte, che rimedia più di un insulto anche dai sostenitori dell’Inter, e sostegno morale ad Eriksen, elogiato per la professionalità con cui accetta il ruolo di rincalzo dell’ultimo minuto.