Tris della Roma al Crotone e terzo posto in classifica 

Tris della Roma al Crotone e terzo posto in classifica

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 06/01/2021 17:09

La Roma si impone senza problemi a Crotone per 3-1 e trova punti preziosi per mantenere il 3° posto solitario in classifica. Decisiva per la vittoria la doppietta di Borja Mayoral, la prima in giallorosso, e l’ottavo gol di Mkhitaryan su calcio di rigore che già nel primo tempo chiudono la sfida in Calabria. A nulla è servito il gol di Golemic. Dopo i timori di ieri per il caso covid del nuovo general manager Tiago Pinto, il tecnico giallorosso Paulo Fonseca ha raggiunto oggi la squadra e per l’occasione ha attuato un mini turnover lasciando a riposo Veretout, Pellegrini e Dzeko. A centrocampo Cristante mentre davanti Carles Perez e Mkhitaryan alle spalle di Borja Mayoral. Sul fronte opposto Stroppa cambia 3 pedine nella squadra travolta dall’Inter, preferendo Magallan e Cuomo a Marrone e Luperto in difesa e Simy a Riviere in attacco.

Al primo affondo la Roma trova il vantaggio. All’8′ cross basso dalla sinistra di Mkhitaryan per Mayoral che d’interno destro insacca da due passi la rete del’1-0. Il Crotone prova a reagire e al 16′ Simy riceve al limite e prova il destro in girata ma il rasoterra è debole e si perde al lato. Al 26′ altra occasione per i padroni di casa: cross dalla trequarti destra di Pereira per Simy il cui colpo di testa termina di poco al lato a lato alla destra di Lopez. L’occasione più importante arriva per la squadra di Stroppa al 28′: lancio in verticale per Messias che entra in area e calcia di sinistro ma Lopez vola sulla sinistra e respinge poi Simy manda al lato. Passa un minuto e la Roma raddoppia: al 29′ arriva il gran gol di Mayoral che prende la mira e con un forte destro dal limite infila l’incrocio alla sinistra di Cordaz. Al 34′ arriva il tris della Roma. Rigore per i giallorossi per l’atterramento di Mayoral da parte di Golemic. Dal dischetto Mkhitaryan non sbaglia, fa 3-0 firmando l’ottava rete personale.

Al 65′ la Roma sfiora il poker: lancio in contropiede per Pellegrini che entra in area sulla sinistra e calcia col sinistro in diagonale ma Cordaz in tuffo respinge. Il Crotone ci prova al 70′: cross dalla destra di Molina per Messias la cui girata di testa è deviata in angolo da Lopez con un bel balzo sulla sinistra. Sull’angolo dalla destra di Messias, al 71′ Golemic anticipa tutti sul primo palo e di nuca scavalca Lopez e segna il gol dell’1-3. E’ un gol storico del Crotone che alla quinta partita contro la Roma trova la prima rete. All’86’ Mancini sbaglia un retropassaggio a Lopez, s’inserisce Messias che salta il portiere sulla sinistra e rimette in mezzo per Simy il cui destro è salvato sulla linea da Bruno Peres.

Juve a Milano per match con Milan 

Juve a Milano per match con Milan

Pubblicato il: 06/01/2021 11:30

La Juventus a Milano per la sfida in programma contro il Milan stasera. La formazione bianconera è partita in pullman dalla Continassa verso le 11. Nessuno stop, quindi, dopo i casi di coronavirus legati alla positività di Cuadrado e Alex Sandro. Il club bianconero ha diffuso l’elenco dei giocatori convocati dal tecnico Pirlo: oltre ai 2 giocatori che hanno contratto il covid, assente l’infortunato Morata.

Juventus, Cuadrado positivo al coronavirus 

Juventus, Cuadrado positivo al coronavirus

(Afp)

Pubblicato il: 05/01/2021 16:49

Juan Cuadrado positivo al coronavirus. La Juventus rende nota la positività del calciatore colombiano. Cuadrado salterà la sfida in programma domani sul campo del Milan. La Juve deve rinunciare anche ad Alex Sandro, risultato positivo al coronavirus ieri.

Vela: Sam e le altre, al Vendée Globe la carica delle lupe di mare 

Sam e le altre: tutte le lupe di mare in gara al Vendée Globe Challenge

Samantha Davies

Pubblicato il: 05/01/2021 13:16

Un boom: l’edizione numero 9 del Vendée Globe Challenge, la regata più dura del circus velico è anche quella con il massimo di donne navigatrici alla partenza: ben 6 su 33 concorrenti, solo una, e la più esperta, costretta al ritiro. Una pattuglia di tostissime navigatrici, inevitabilmente ognuna con la propria storia fatta di pochi fronzoli e tanta esperienza, che va dai 31 ai 51 anni con un’età media che sfiora i 43 anni e molto da dire in acqua. Finora al Vendée le skipper si erano presentate alla partenza dalla Francia in un massimo di due: stavolta a mollare l’ormeggio sono state, in ordine attuale di classifica, Isabelle Joschke, Clarisse Cremer, Pip Hare, Miranda Merron, Alexia Barrier, tutte alla prima partecipazione; e infine Samantha Davies, che ha lasciato la corsa il 5 dicembre per la rottura della chiglia dovuta allo scontro con un oggetto, o cetaceo, sotto il pelo dell’acqua, quello che i navigatori chiamano “Ufo”. Ognuna di loro conduce una barca classe Imoca, quasi 18 metri di scafi dedicati esclusivamente alle regate transoceaniche.

“Sam” Davies, dopo le riparazioni in Sudafrica, sta tornando verso l’Europa sul suo Initiatives-Coeur, e non c’è neanche bisogno di dire che seppur fuori gara stia “tirando” come sua abitudine: dalle ultime notizie ha già sorpassato l’ultimo, Sebastien Destremeau e sta per farlo con gli altri due, Ari Huusela e Alexia Barrier. Davies è alla sua terza partecipazione e al suo secondo ritiro.

La prima era stata un vero exploit, sfiorando il podio: quarta nel 2008; ma in quella dopo, nel 2012, dovette ingoiare l’abbandono dopo un disalberamento. In questa edizione, nei pressi del Sudafrica, è incappata senza colpa nella rottura della chiglia: ritiro obbligato a Cape Town e barca in cantiere. “Adesso devo ricostruirmi” era stato il suo commento a caldo, mentre ora dice “non sto più gareggiando contro gli altri, e di gran lunga la mia competizione più dura è contro me stessa: per curare il dolore, imparare ad affrontare la frustrazione, superare la paura che persiste dopo il mio incidente e ricostruire la fiducia in me stesso e nella mia barca”. Il suo compagno e padre del figlio Ruben, Romain Attanasio, è anche lui in corsa al Vendée su Oure- Best Western, 14mo.

Stranamente sempre un problema alla chiglia, ma non da ritiro, sta costringendo invece ad arretrare la leader della pattuglia femminile, la franco-tedesca Joschke su Macsf: proprio ieri una serie incredibile di guai ha colpito la navigatrice, che nell’ordine ha subito la rottura dell’anemometro che ha messo fuori uso la timoneria a vento, la lacerazione in notturna del gennaker e infine la terza “ciliegina” proprio mentre Joschke stava riposando dopo le fatiche delle riparazioni: la rottura di un perno della chiglia basculante. “Fortunatamente ho un fermo per tenere la chiglia in verticale -ha fatto sapere alla direzione di regata-. Ma in termini di potenziale la perdita è colossale”. Senza poter spostare la chiglia la navigazione diventa “tradizionale”, e infatti dal quinto posto Joschke è scivolata all’11mo e da ciò che racconta alla direzione della regata in suo morale è piuttosto basso.

Dietro di lei la cadetta del gruppo, Cremer: 31 anni, parigina, una formazione da economista di altissimo livello e l’amore per il mare scoppiato per caso durante una vacanza in Bretagna a 15 anni. Cremer brucia le tappe e una volta laureata fa team con il fidanzato Tanguy Le Turquais nella preparazione della sua Mini Transat, poi partecipa lei e arriva seconda alla prima esperienza di transoceanica, nel 2017 entra nel circuito del Figaro, propedeutivo all’Everest della vela a cui adesso partecipa su Banque Populaire X. Al momento è dodicesima.

La più anziana è la britannica Merron, su Campagne de France: 51 anni e un passato da pubblicitaria di alto livello, da 15 anni ha lasciato tutto e si è dedicata solo alla vela agonistica d’altura: in regate in solitario, in doppio e con equipaggio completo, tra cui la Route du Rhum, la Transat, Quebec – Saint Malo e la Volvo Ocean Race. Ha vinto le gare Transat Jacques Vabre e Round Britain & Ireland. Nel 2009, è stata navigatrice con la squadra tutta al femminile sull’Imoca 60 Aviva (Dee Caffarie), stabilendo un nuovo record mondiale nel Round Britain & Ireland, togliendo 16 ore dal record precedente. E’ al momento 23ma al Vendée.

Prima di lei, al 15mo posto, c’è un’altra inglese, Pip Hare su Medallia: ora 45enne, è stata folgorata dalla vela a 35 e ha recuperato in un lampo il tempo perso: decine di migliaia di miglia in regate d’altura su una barca da crociera, due Mini-Transat e una Transat Jacques-Vabre. Poi l’acquisto dell’ex Suberbigou di Bernard Stamm nel gennaio 2019, con cui prende parte a tutte le Imoca Globe Series iniziando con la Bermuda 1000 Race dove si è classificata 15ma.

Infine, Barrier, al momento 25ma su Tse – 4Myplanet: francese, 41 anni, sta navigando sulla barca più vecchia della flotta, progettata nel ’98 da Marc Lombard ed è la più ambientalista del gruppo. La sua partecipazione a regate oceaniche è tutta centrata sul messaggio che per salvare il pianeta bisogna partire dagli oceani e in questo le regate oceaniche possono dare un notevole contributo per la divulgazione del messaggio. Istruttrice di vela già a 15, anche lei come tutte le lupe di mare al Vendée non si limita alle crociere estive ma naviga sul serio: in 20 anni di mare ha già percorso più di 120.000 miglia nautiche in tutto il mondo, e ha preso parte a 14 gare attraverso l’Atlantico, comprese 4 traversate in solitaria su Mini Transat, Figaro 2, barche da 60 piedi e multiscafi. Nel 2009 ha creato 4myplanet, diventando così la prima donna a tentare un giro del mondo da sola a beneficio della scienza.

Fausto Gresini ricoverato per Covid: come sta  

Fausto Gresini ricoverato per Covid: come sta

(Fotogramma)

Pubblicato il: 04/01/2021 09:38

“Le condizioni di salute generali di Fausto Gresini”, ricoverato per Covid “seppure ancora gravi, sono stabili”. Così il medico del Reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna, Nicola Cilloni, secondo quanto riporta il team Gresini Racing.

“Sono stati sospesi i farmaci anche se è ancora sedato e collegato ad un respiratore meccanico per ottenere una quantità di ossigeno nel sangue adeguata. Nei prossimi giorni verranno eseguite indagini radiologiche per verificare lo stato evolutivo della malattia”.

Zaniolo lascia i social: “Minano la mia tranquillità” 

Zaniolo lascia i social: Minano la mia tranquillità

Pubblicato il: 03/01/2021 17:37

“Visto che la mia vita è sul campo e non sui social o nel gossip, ho deciso di lasciar perdere questo lato superficiale che capisco non mi appartiene”. Il centrocampista della Roma Nicolò Zaniolo annuncia il suo addio ai social network con un post sull’account Instagram della madre, Francesca Costa. “Tutto questo sta minando la mia tranquillità, il mio recupero e la mia passione. Scollego il mio account vi abbraccio… Nicolò Zaniolo”, aggiunge il 21enne azzurro travolto negli ultimi giorni dal gossip intorno alla sua vita privata.

Il giallorosso è finito al centro delle cronache dopo la fine della relazione con la sua ex fidanzata, incinta. A Zaniolo, inoltre, è stata attribuita una frequentazione con la modella Madalina Ghenea che oggi, con un lungo post sui social, ha sostanzialmente smentito la relazione con il calciatore. “Io non sono fidanzata da tanti mesi, l’ho detto molte volte qui sui social e nelle interviste”, ha scritto Ghenea. “Un incontro grazie a degli amici in comune, chiacchiere, battute divertenti e risate insieme sui social, in trasparenza e alla luce del sole, non esprimono un fidanzamento e non nascondono altro. Non trovate?”, ha aggiunto senza nominare esplicitamente Zaniolo.

Zaniolo, il post di Madalina Ghenea: “Non sono fidanzata” 

Zaniolo, il post di Madalina Ghenea: Non sono fidanzata

(Fotogramma)

Pubblicato il: 03/01/2021 10:54

“Io non sono fidanzata da tanti mesi, l’ho detto molte volte qui sui social e nelle interviste”. Madalina Ghenea, dai propri canali social, si esprime così replicando alle voci che la accostano ad una relazione con Nicolò Zaniolo. Il centrocampista della Roma è al centro delle cronache per le vicende legate al rapporto con l’ex fidanzata, in attesa di un figlio.

“Cari tutti, in questi giorni sono state dette e scritte tante frasi non corrette che hanno provocato tanto dolore, preoccupazioni e tristezza a diverse persone: penso sia arrivato il momento di fare chiarezza e mettere ordine così che questa situazione sia più chiara e trasparente visto che ci sono delle persone ferite che stanno soffrendo”, scrive Ghenea, che nel comunicato non nomina mai esplicitamente Zaniolo

“La mia verità? Eccola in un comunicato che non lascia spazio ad interpretazioni. Sono una grande lavoratrice e sono una mamma. In questi 20 anni mi sono state spesso attribuite delle relazioni che non ho mai avuto e non ho mai rilasciato dichiarazioni perché ho sempre preferito parlare e “far parlare” del mio lavoro, dei miei progetti, dei miei sogni e dei miei Valori”, aggiunge.

“Io non sono fidanzata da tanti mesi, l’ho detto molte volte qui sui social e nelle interviste. Gestisco da sola la mia vita e quella della mia Famiglia: la mia passione per il mondo dell’Arte, la fotografia e il cinema e’ diventata il mio lavoro: grazie a questo, al mio percorso professionale, alle mie scelte lavorative e al mio impegno sono una donna indipendente e sono fiera di esserlo. Mi fa sorridere pensare che le donne debbano sempre essere viste come “in cerca di marito”, come se non abbiano Valore gia da sole …e il mondo sta ad analizzare, in maniera morbosa, ogni loro comportamento sempre in questa direzione”, afferma ancora.

“Ci sono parole molto importanti ma diverse tra loro nella vita di ognuno: amicizia, amore, fidanzamento e Famiglia. Conosco e ho conosciuto molte persone nel corso della mia vita ma solo pochi veri amici entrano a far parte della mia Famiglia perche’ sono una Mamma, prima di essere un personaggio pubblico. A Natale e Capodanno sono stata con le persone più care che io ho al mondo: mia madre e mia figlia”, sottolinea.

“Un incontro grazie a degli amici in comune, chiacchiere, battute divertenti e risate insieme sui social, in trasparenza e alla luce del sole, non esprimono un fidanzamento e non nascondono altro. Non trovate?”, conclude.

Inter, club smentisce news su cessione 

Inter, club smentisce news su cessione

Pubblicato il: 02/01/2021 12:54

L’IInter smentisce le news che fanno riferimento all’ipotesi di cessione del club. “In merito ad alcune speculazioni pubblicate in data odierna, con particolare riferimento alle ipotesi di cessione di FC Internazionale Milano, il presidente Steven Zhang smentisce categoricamente quanto erroneamente riportato e precisa che si tratta di notizie prive di ogni fondamento”, si legge in una nota pubblicata sul sito della società.

Dino Zoff e il ‘Papa portiere’: “Un ruolo a parte, lotta contro altri e con se stesso” 

Dino Zoff e il 'Papa portiere': Un ruolo a parte, lotta contro altri e con se stesso

(Fotogramma)

Pubblicato il: 02/01/2021 10:58

“Quello del portiere è un ruolo di responsabilità, di concretezza, di prevenzione, un qualcosa a parte rispetto agli altri calciatori: devono lottare contro tutti e con sé stessi”. Dino Zoff, uno dei più grandi portieri della storia del calcio italiano, all’Adnkronos commenta le parole di Papa Francesco in versione ‘numero 1’. Il pontefice, in una intervista alla Gazzetta dello Sport, ha ricordato come da ragazzo giocasse in porta e della “grande scuola di vita” che questo ruolo insegna in quanto “il portiere deve essere pronto a rispondere a pericoli che possono arrivare da ogni parte”.

“I portieri non sono degli artisti e non ‘creano’, sono semmai giocatori che devono tamponare le giocate degli attaccanti avversari -prosegue Zoff-, in generale sono più uomini di sport mentre per altri la preponderanza è quella dello spettacolo. Diciamo che resta un ruolo di solitudine, un ruolo a parte”, dice Zoff.

“Il tratto distintivo del portiere credo sia il senso di responsabilità che si sente, non che deve avere, rispetto agli altri giocatori e alla squadra, che è certamente diverso”, osserva Luca Marchegiani, numero 1 del Torino e della Lazio scudettata nel 2000. “Poi ci sono aspetti come la solitudine, specialmente in passato più che adesso, è un atleta diverso rispetto agli altri e non solo per il fatto che gioca anche con le mani, ma per l’approccio alla partita”, dice all’Adnkronos.

“Credo siano queste un po’ le cose che fanno del portiere un ruolo un po’ speciale rispetto agli altri compagni. Per come l’ho vissuta io c’è un forte senso di responsabilità ed il fatto che devi in qualche maniera dare sicurezza al reparto e al resto della squadra”, conclude.

Papa Francesco: “Fare il portiere a calcio è stato scuola di vita” 

Papa Francesco: Fare il portiere a calcio è stato scuola di vita

(Fotogramma)

Pubblicato il: 02/01/2021 10:48

“Fare il portiere è stato per me una grande scuola di vita. Il portiere deve essere pronto a rispondere a pericoli che possono arrivare da ogni parte”. Papa Francesco si esprime così in un passaggio della sua lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport che si trova in edicola con una versione integrale nel “libro-enciclica” sullo sport in omaggio con Gazzetta e Sportweek.

Il Papa ricorda in particolare la sua infanzia di quando in Argentina andava allo stadio. “Ricordo molto bene e con piacere quando, da bambino, con la mia famiglia andavamo allo stadio, El Gasómetro. Ho memoria, in modo particolare, del campionato del 1946, quello che il mio San Lorenzo vinse. Ricordo quelle giornate passate a vedere i calciatori giocare e la felicità di noi bambini quando tornavamo a casa: la gioia, la felicità sul volto, l’adrenalina nel sangue”.

“Poi – continua – ho un altro ricordo, quello del pallone di stracci, la pelota de trapo: il cuoio costava e noi eravamo poveri, la gomma non era ancora così abituale, ma a noi bastava una palla di stracci per divertirci e fare, quasi, dei miracoli giocando nella piazzetta vicino a casa. Da piccolo mi piaceva il calcio, ma non ero tra i più bravi, anzi ero quello che in Argentina chiamano un ‘pata dura’, letteralmente gamba dura. Per questo mi facevano sempre giocare in porta. Ma fare il portiere è stato per me una grande scuola di vita. Il portiere deve essere pronto a rispondere a pericoli che possono arrivare da ogni parte… E ho giocato anche a basket, mi piaceva il basket perché mio papà era una colonna della squadra di pallacanestro del San Lorenzo”, conclude il Pontefice.