Online a caccia di elettronica e abbigliamento, reail decolla

(Adnkronos)

Utenti online a caccia di elettronica e abbigliamento. L’ultimo trimestre dell’anno è il più importante per la categoria Retail, e questo si riflette infatti nei dati relativi alle abitudini degli utenti online per il 2020: nella più recente classifica Comscore delle prime 20 categorie di media più visitate, il Retail detiene la quinta posizione. Nel mese di novembre 2020, oltre 200 milioni di visitatori unici, ovvero l’85% della popolazione digitale della regione EU5, ha visitato un sito web o app mobile di retail.

Mentre puri player digitali come Amazon, eBay, Alibaba e Wish tendono a dominare le classifiche, anche i rivenditori fisici si stanno ritagliando una quota di mercato sempre più significativa. Esempi ne sono IKEA, Carrefour Group, Sainsbury’s e DSG retail e Otto Gruppe.

Un’analisi dettagliata del retail per categorie di prodotto mostra che l’elettronica di consumo e l’abbigliamento hanno attirato il maggior numero di visitatori a partire da novembre 2020. Anche l’arredamento per la casa ha conquistato una posizione molto alta in classifica.

Più smart i pagamenti digitali, Visa punta sull’Intelligenza Artificiale

Roma, 16 feb. (Adnkronos)

Visa punta sull’Intelligenza Artificiale e rende i pagamenti digitali più smart. Con l’arrivo di VisaNet+Ai, il player dei pagamenti digitali annuncia infatti l’arrivo di una suite di servizi potenziati dall’intelligenza artificiale che “consentono di rispondere ad una serie di annose sfide per banche, commercianti e consumatori, come i ritardi e la confusione nella gestione del saldo contabile e l’imprevedibilità del regolamento giornaliero dei conti (settlement) per le istituzioni finanziarie. VisaNet +Ai comprende infatti soluzioni innovative tra cui Smarter Posting e Smarter Settlement Forecast, nonchè Smarter Stand-In Processing (Smarter Stip), una funzione annunciata lo scorso agosto. Queste innovazioni sfruttano l’intelligenza artificiale e le alte prestazioni del network di Visa per contribuire a rendere i pagamenti più predittivi, trasparenti e veloci.

Jack Forestell, Chief Product Officer di Visa, sottolinea: “I nostri clienti, partner e titolari di carta si rivolgono a noi per ottenere informazioni rilevanti e basate sui dati in modo da gestire al meglio le loro attività imprenditoriali e finanziarie, soprattutto in un momento come questo. Oggi annunciamo una serie di servizi che utilizzano l’AI per facilitare ai consumatori la gestione dei loro conto e alle istituzioni finanziarie la gestione del loro business”. “Con il nostro investimento nell’infrastruttura Ai, stiamo sbloccando in tempo reale nuove soluzioni per problemi complessi. Questo -assicura il manager- è solo l’inizio di ciò che possiamo fare con il potere predittivo dell’Intelligenza Artificiale”.

In particolare, Smarter Posting – che sarà disponibile in Europa nell’aprile 2021 ed è destinato ad espandersi a livello globale nel prossimo futuro- aiuta a fornire maggiore trasparenza ai consumatori. “I consumatori di oggi, nativi digitali, -argomentano da Visa- si aspettano visibilità sul loro stato patrimoniale in tempo reale, dato che effettuano sempre più spesso operazioni bancarie su piattaforme mobili e online. Tuttavia, l’esperienza di pagamento per i consumatori può non essere lineare, con alcuni pagamenti che impiegano più tempo di altri per essere riportati sul saldo. Questo ritardo può creare confusione o preoccupazione per i titolari di carta, con conseguente aumento del volume di lavoro per i call center o il verificarsi di potenziali scoperti”.

Ciò avviene, spiegano gli esperti di Visa, “perché l’importo autorizzato in tempo reale al checkout può differire dall’importo che alla fine viene liquidato dal conto del consumatore. Per esempio, l’importo finale può cambiare quando un cliente al ristorante aggiunge una mancia, o quando avviene un pagamento transfrontaliero che coinvolge più valute. Per evitare di creare confusione nel consumatore a causa dei diversi addebiti per una singola transazione, le banche spesso ritardano la pubblicazione del pagamento o l’aggiornamento del saldo del conto finché non hanno la certezza dell’importo finale”.

Per aiutare gli emittenti delle carte di pagamento (issuer) a migliorare l’esperienza di utilizzo dei titolari di carta, Visa ha sviluppato Smarter Posting, un servizio che utilizza l’Ai per assegnare un punteggio a ciascuna transazione come parte del processo di autorizzazione. Il modello Smarter Posting analizza i dettagli della transazione e i dati storici per prevedere la probabilità che l’importo di una transazione rimanga stabile durante la fase di compensazione. Nei test, “il modello ha raggiunto il 98% di accuratezza nel prevedere se l’importo della transazione rimarrà stabile o meno, fornendo alle istituzioni finanziarie una soluzione intelligente per rendere l’esperienza di pagamento dei consumatori più coerente, per esempio aggiornando in via provvisoria il saldo del conto visibile al titolare di carta” riferisce Visa.

Lo Smarter Settlement Forecast invece utilizza la modellazione predittiva per anticipare le esigenze di flusso di cassa. “Ogni giorno, durante il processo di regolazione dei conti (settlement), Visa permette la movimentazione di miliardi di dollari attraverso migliaia di istituzioni finanziarie in oltre 200 paesi e 160 valute diverse. È la fase finale del ciclo dei pagamenti, dove le transazioni vengono aggregate, vengono eseguiti i trasferimenti tra acquirer e issuer, i conti dei commercianti vengono accreditati in base alle vendite effettuate. Questo processo -spiegano ancora gli esperti di Visa- richiede alle istituzioni finanziarie di stanziare strategicamente le risorse, in modo che ci sia abbastanza liquidità per soddisfare il volume di gestione di quel preciso giorno, senza allocare eccessive risorse, che potrebbero essere sfruttate in altri settori della loro attività”.

Il player dei pagamenti digitali sottolinea inoltre che “la fluidità dell’ambiente odierno ha evidenziato la sfida che i team di tesoreria devono affrontare nel prevedere i volumi giornalieri e prendere decisioni strategiche” e che “Visa ha creato Smarter Settlement Forecast per fornire ai clienti previsioni personalizzate a 7 giorni dell’importo di gestione di cui potrebbero aver bisogno quotidianamente. Il servizio utilizza le informazioni generate dai volumi storici, gli indicatori stagionali, le macro-tendenze, gli eventi anomali, come quelli relativi a Covid-19, e i dati sulle transazioni in tempo reale per fornire previsioni di alta qualità dei flussi di cassa in uscita e in entrata. Queste previsioni possono aiutare issuer e acquirer a ottimizzare i processi di gestione della liquidità e facilitare il settlement delle istituzioni finanziarie che gestiscono più valute”.

Smarter Settlement Forecast sarà resa disponibile ai clienti attraverso Visa Analytics Platform, semplificando così l’integrazione per i clienti gia’ esistenti. Il nuovo servizio é’ attualmente in fase di testing e il lancio ufficiale é previsto per la fine di quest’anno. Infine Smarter Stip può migliorare le esperienze di pagamento durante i disservizi. Visa Smarter Stand-In Processing (Smarter Stip) è la prima delle funzionalità VisaNet +Ai annunciate nell’agosto 2020 ed ha guadagnato terreno tra le principali istituzioni finanziarie a livello globale.

Smarter Stip, prosegue infine Visa, “utilizza il deep learning per aiutare le istituzioni finanziarie a incrementare le autorizzazioni delle transazioni durante i disservizi. Il servizio genera una decisione informata per approvare o rifiutare le transazioni per conto degli emittenti in modo da fornire ai consumatori un’esperienza di pagamento Visa senza ostacoli”. Dal suo rilascio, Smarter Stip “ha riscontrato un forte interesse da parte degli emittenti in ogni area geografica in cui Visa è presente. In soli due mesi, i clienti di tutto il mondo – tra cui Caixa Econômica Federal e Doha Bank – hanno aggiunto con Smarter Stip la loro suite di soluzioni Visa.

PoliMi getta un ponte tra intelligenza artificiale e ottica

Roma, 11 feb. (Adnkronos)

Un’idea nata durante il lockdown di un anno fa. E un ponte tra due discipline: da una parte l’intelligenza artificiale, dall’altra l’ottica non lineare. Due ambiti uniti dal lavoro dei ricercatori del dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano che, con uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Optica, aprono nuove prospettive per il futuro. Lo studio propone infatti un innovativo collegamento tra il campo dell’intelligenza artificiale, sempre più studiato in questi ultimi anni, e l’ottica non lineare.

Carlo Michele Valensise, primo autore dello studio – condotto insieme a Giulio Cerullo e Dario Polli del Politecnico di Milano e Alessandro Giuseppi della Sapienza di Roma – ha sfruttato il lockdown per approfondire la sua conoscenza dell’intelligenza artificiale, focalizzandosi in particolare sul Deep Reinforcement Learning (Drl), ovvero quella branca dell’intelligenza artificiale che si occupa di programmare agenti in grado di apprendere a controllare sistemi automatizzati. In altre parole, il Drl riesce a ‘imparare’ grazie all’interazione autonoma con il sistema che si trova di fronte.

Come dimostrato dal lavoro dei ricercatori Valensise, Cerullo, Polli e Giuseppi, l’applicazione del Drl sull’ottica non lineare permette di semplificare alcuni processi e più in generale di velocizzare la sperimentazione. Ad esempio, spiegano i ricercatori, “nel fenomeno di generazione di luce bianca, uno dei più comuni in questo campo di ricerca, gran parte del tempo viene occupata dal processo di ottimizzazione attraverso cui si riescono poi a ottenere impulsi ottici stabili e a banda larga”. Il lavoro appena pubblicato (Link) dimostra, come prova di principio, la possibilità di sfruttare il Drl per ottimizzare automaticamente questo processo. L’agente di intelligenza artificiale, in particolare, “esplora in autonomia i gradi di libertà che ha a disposizione per intervenire sul sistema e, studiando il loro effetto rispetto all’obiettivo prefissato – cioè la generazione di impulsi a banda larga – è in grado di garantire il buon funzionamento del processo”.

Carlo Michele Valensise, primo autore dello studio, sottolinea che “le applicazioni dell’intelligenza artificiale stanno toccando ambiti sempre più disparati anche se spesso passa il messaggio che i sistemi automatici possano sostituire la competenza umana. In realtà, con il nostro lavoro stiamo proponendo un aiuto per migliorare la ricerca ed ottimizzarne i tempi. Ma non dobbiamo dimenticare che l’intelligenza artificiale è comunque sviluppata dall’intelligenza umana: il ruolo del ricercatore rimane dunque centrale”.

“Questo studio è nato circa un anno fa, quando con le restrizioni dovute alla pandemia abbiamo cominciato a esplorare nuove prospettive di ricerca. E, nello specifico, – aggiunge Valensise – ci siamo interessati all’intelligenza artificiale ponendoci una domanda molto precisa: come possiamo sfruttarla per il nostro campo di ricerca? Abbiamo quindi teorizzato le tecniche a casasviluppando l’idea e poi, una volta riaperti i laboratori, abbiamo messo in atto l’esperimento che è andato a buon fine”. Il ricercatore del Politecnico di Milano spiega infine che “l’utilità di questa dimostrazione sta nella possibilità per il ricercatore di delegare lunghi processi di ottimizzazione, che spesso sono solo l’inizio di esperimenti più complessi”.

e-Commerce, parte direttiva Ue contro frodi pagamenti ma pochi sanno cos’è

Roma, 11 feb. (Adnkronos)

A due mesi dall’avvio della nuova direttiva europea per rendere più sicuri i pagamenti digitali nell’e-commerce cresce il numero di esercenti che non ne conosce – o comprende- il perimetro rischiando così di vedere la propria merce in stallo nel ‘carrello’ o vedere addirittura fallito l’acquisto. La soluzione di pagamento, l’acquirente – la banca che effettua le “richieste” per conto del venditore- e la banca emittente -la banca del cliente- é “un aspetto che ha un impatto diretto su esercenti e consumatori” spiega Mirella Bengio, Country Manager Italy di società PayPlug, la società che ha ideato una soluzione di pagamento online pensata e concepita al 100% proprio per le piccole imprese.

In particolare, sottolineano da PayPlug, “le tecnologie ci sono” ma “gli esercenti che non possono garantire transazioni conformi alla direttiva potrebbero subire un aumento significativo delle transazioni soggette ad un’autenticazione forte -e quindi un calo delle conversioni- e anche di pagamenti falliti”. Ma cosa ha stabilito l’Ue? Per promuovere lo sviluppo del mercato dei pagamenti digitali e combattere però le frodi, l’Unione Europea ha deciso di aumentando il livello di sicurezza cercando di non compromettere gli acquisti. La nuova direttiva europea sui servizi di pagamento – Payment Services Directive 2 nota come Psd2- dalla fine del 2020 vincola così tutti gli Stati Membri a nuove regole.

Tra le disposizioni della normativa europea, ad esempio, c’è l’implementazione di un nuovo standard di sicurezza, il 3-D Secure 2.0, che sostituisce il vecchio sistema di autenticazione attraverso gli Sms e introduce ben due sistemi di verifica: la Strong Customer Authentication (o Ssca), l’autenticazione forte, e il sistema ad autenticazione senza attrito. Di qui la scelta sull’uso di una modalità di autenticazione o dell’altra, aspetto che secondo gli esperti del settore rischia di avere “un impatto diretto su esercenti e consumatori”. “Gli esercenti sono preoccupati per la Sca. La maggior parte di loro – sottolinea Antoine Grimaud, ad di PayPlug non è a conoscenza di questo nuovo regolamento e spesso non c’è uno specialista dei pagamenti nell’azienda e non c’è familiarità con il tema. Ne consegue che molti non hanno avvertito l’entità dell’impatto che avrà questa normativa”.

Ecco perché, secondo gli esperti di PayPlug, “è importante scegliere una soluzione di pagamento già conforme alla nuova direttiva europea e consapevole di cosa essa implichi per l’attività dei commercianti”. “Noi – assicurano- accompagnamo dal 2019 gli esercenti nella comprensione di questa direttiva e, da un punto di vista tecnico, gli utilizzatori possono contare sullo Smart 3-D Secure che è uno strumento di previsione delle frodi basato su un algoritmo proprietario”. In pratica, “sotto Psd2, quando PayPlug ‘richiede’ ad esempio l’autenticazione senza attrito, ci sarà una maggiore possibilità che la banca l’accetti, perché le raccomandazioni di questa soluzione di pagamento sono generalmente affidabili. Ciò -aggiungono ancora gli esperti della società- permetterà ai commercianti di beneficiare più spesso di un’autenticazione senza attrito e senza rischi, e quindi di aumentare il loro tasso di conversione”.

Ma non solo. Proprio per venire incontro ad esercenti e consumatori, i manager di PayPlug hanno anche stilato un piccola guida in 5 punti per orientarsi e adeguarsi alle nuove regole. Il primo punto della guida spiega che il sistema 3-D Secure 2.0 protegge i venditori e gli acquirenti dall’utilizzo fraudolento delle carte di credito, aggiungendo un livello di sicurezza più elevato, grazie all’attivazione di un secondo livello di sicurezza nel momento di finalizzare un pagamento.

Al secondo punto, si sottolinea che esistono diversi tipi di transazioni esenti dall’obbligo di implementazione del 3-D Secure 2.0: le transazioni il cui importo è inferiore a 30 euro, per un totale cumulativo di 100 euro al giorno e per un massimo di 5 transazioni consecutive; le vendite telefoniche; i pagamenti online ricorrenti (abbonamenti). Il terzo punto della guida chiarisce é che gli esercenti devono assicurarsi che la soluzione di pagamento adottata sia conforme alla Psd2 ed il consiglio di PayPlug è “seguire le sue raccomandazioni, in modo da ottenere direttamente gli aggiornamenti necessari”.

Il quarto punto della guida spiega che l’autenticazione senza attrito -con meno rischi di abbandono del carrello e di pagamenti falliti- può anche essere il risultato del rispetto delle regole di comunicazione tra le soluzioni di pagamento e le banche dei clienti, compreso lo scambio automatico di informazioni, quali gli indirizzi di consegna e di fatturazione. La Psd, si sottolinea, “prevede infatti un elenco di informazioni obbligatorie, fornite dalle soluzioni di pagamento, e necessarie per autorizzare un’autenticazione senza attrito”.

Al quinto punto della guida, infine, gli esperti chiariscono che la banca deve fornire ai propri clienti la modalità di autenticazione più adatta per fare acquisti online in tutta sicurezza. In particolare, argomentano, l’autenticazione può avvenire tramite l’applicazione mobile della propria banca, oppure, se non dispone di un cellulare sufficientemente moderno o non ha installato l’applicazione della propria banca, la convalida della transazione avverrà tramite la combinazione di due codici (un codice monouso, ricevuto via Sms o messaggio vocale, e un codice statico fornito dalla banca).

“Se infine l’acquirente non ha uno smartphone, la banca potrà dotarlo di un dispositivo affinché possa autenticarsi in modo sicuro, come ad esempio un generatore di codici, una chiave Usb o un lettore di codici Qr” concludono gli esperti di PayPlug. Nata in Francia nel 2012 da un’idea di due ingegneri, Camille Tyan e Antoine Grimaud, di sviluppare tecnologie finanziarie per semplificare il commercio online e offrire più protezione, PayPlug ha già ricevuto più di 12 milioni di euro di sovvenzioni e conta oggi oltre 10.000 clienti tra Francia e Italia. Nel 2017 è inoltre parte di Natixis Payment Solutions all’interno di Groupe Bpce , il secondo più grande gruppo bancario in Francia.

Safer Internet Day, i 5 consigli di Acronis

Roma, 9 feb. (Adnkronos)

Si può fare di più per tutelare i più fragili dai pericoli cyber. Ne è convinto il Team Acronis Cyber Security che, nel Safer Internet Day, ha stilato 5 consigli pratici su come i genitori possono proteggere i più piccoli dai pericoli della rete. Secondo il team di esperti si può configurare l’account come privato, il diktat inoltre é pensare prima di postare qualcosa, spiegare ai propri figli la funzione “Segnala e blocca”, si possono riconfigurare le impostazioni e infine dialogare con i figli riguardo alle tematiche legate ai rischi su internet.

In particolare, il Team Acronis Cyber Security spiega che “anche se un account è pubblico per impostazione predefinita, è possibile configurarlo come privato. Bisogna prima assicurarsi che le informazioni personali siano “nascoste” alla vista e che le impostazioni della privacy siano abilitate in modo che solo gli amici possano vedere i post, le foto e i dettagli, come quando si celebra il compleanno”.

Inoltre, continuano gli esperti, “dal momento che tutto ciò che viene postato online è facilmente “condivisibile”, i genitori dovrebbero sempre suggerire al proprio figlio di porsi una domanda prima di postare un contenuto: “Mi dispiacerebbe se questo fosse screenshottato e diffuso?”. Molti bambini condividono troppe informazioni che possono metterli in pericolo. Va ricordato loro che una volta che hanno pubblicato online, l’immagine/messaggio/video può essere copiato e condiviso senza il loro permesso, anche se in seguito viene cancellato il contenuto originale”.

Riguardo la funzione “Segnala e blocca”, gli esperti di cybersecurity sottolineano che “quando si blocca qualcuno su TikTok, Instagram, Facebook ecc., quella persona non potrà più vedere i contenuti o cercare l’account di chi ha postato. È anche possibile rimuovere i propri follower (bloccandoli) per impedire loro di vedere i post. Come Facebook, anche su Instagram si registra il proliferare di hacker che creando falsi account cercano di insinuarsi dei profili di ingenui utenti. Essi usano le informazioni rubate dai social per fingere di essere qualcuno che non sono. Quando ci si accorge o si ha il sospetto, è sempre possibile segnalare questo tipo di abusi (non solo con la propria, ma anche con l’identità di un conoscente) tramite il centro assistenza dei vari social”.

Si possono inoltre riconfigurare le impostazioni. “Alcuni social network, come TikTok, permettono ai genitori di disabilitare alcune funzioni come la messaggistica diretta, filtrare i contenuti per adulti o limitare il tempo di fruizione del media da parte dei figli” ricordano dal team.

Infine il Team Acronis Cyber Security consiglia di “mantenere sempre un dialogo con i figli, chiedendo loro di riferire eventuali stranezze o abusi, per poter intervenire per tempo è fondamentale. È importante discutere dei pericoli con i bambini, e assicurarsi che essi sappiano che possono sollevare qualsiasi preoccupazione e parlare di qualsiasi cosa possa accadere sui social network con i loro genitori, senza temere conseguenze negative”. “Il cyberbullismo -avvertono ancora gli esperti- può avere ripercussioni gravi e deve essere affrontato il più presto possibile prima che il fenomeno diventi ancora più ampio”.

IA e Open banking, credito alle imprese in 48 ore

Roma, 9 feb. (Adnkronos)

Si chiama X-Instant ed è il finanziamento istantaneo, a breve termine, che la fintech AideXa ha lanciato per semplificare l’accesso al credito per le imprese, sfruttando l’open banking e l’Intelligenza Artificiale. “Vicinanza all’imprenditore, tecnologia, semplicità, rapidità e trasparenza” sono le caratteristiche di AideXa, l’iniziativa promossa da Roberto Nicastro e Federico Sforza rivolta esclusivamente alle imprese e al mondo delle partite Iva. La fintech lancia così il finanziamento X – Instant nell’ambito del Webinar di questo pomeriggio sulla rivoluzione dell’Open Banking per le Pmi, a cui hanno partecipato esperti, analisti, studiosi e rappresentanti del mondo imprenditoriale e bancario, tra cui Confindustria Lombardia, Banca d’Italia e il Politecnico di Milano.

Il finanziamento X – Instant, spiegano dalla fintech, è un prestito a breve termine con durata 12 mesi e rimborso mensile, rivolto a ditte individuali, società di persone e capitali con fatturato compreso tra i 100.000 e i 10 milioni di euro, destinato a coprire qualsiasi esigenza finanziaria. L’importo minimo del Finanziamento X – Instant è di 10.000 euro mentre quello massimo è pari a 100.000 euro e non richiede nessuna garanzia personale o reale. “Le piccole imprese e le partite Iva sono le realtà che solitamente hanno più difficoltà ad accedere al credito, inoltre la risposta creditizia in genere necessita dalle tre alle sei settimane, oltre a richiedere molta documentazione e supporto” ha detto Roberto Nicastro, presidente di AideXa.

“L’imprenditore invece -ha sottolineato Nicastro- ha bisogno di un servizio semplice e immediato soprattutto in un periodo di difficoltà come quello attuale. Con il Finanziamento X – Instant di AideXa l’imprenditore deve inserire solo pochi dati e istantaneamente ha la risposta per il prestito richiesto. In caso di valutazione positiva, l’importo del finanziamento sarà accreditato sul conto corrente dell’impresa nelle 48 ore successive”. Il Finanziamento X – Instant è reso possibile dall’innovazione dell’Open Banking, ovvero dalla condivisione dei dati bancari dei clienti. Attraverso l’approvazione della Direttiva Comunitaria sui servizi di pagamento, nota con il termine Psd2, l’Open Banking consente infatti di promuovere la concorrenza tra operatori oltre che favorire la creazione di servizi finanziari innovativi focalizzati sulle esigenze dei privati e delle piccole imprese.

“È arrivato il momento dell’Open Banking anche per le Pmi, non solo per la clientela retail. Le opportunità di innovazione dei servizi finanziari per le Pmi sono molto rilevanti, soprattutto in Italia e nell’Unione Europea dove queste imprese sono particolarmente diffuse e la normativa è favorevole. Anche grazie alla spinta alla digitalizzazione creata dalla pandemia, stiamo riscontrando una forte crescita per questi servizi di Open Finance” ha rimarcato Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Fintech Insurtech del Politecnico di Milano.

Federico Sforza, amministratore delegato di AideXa, ha messo in evidenza che “quello che è successo nell’ultimo anno sul mondo delle imprese e delle partite Iva a causa della pandemia si è riflesso in una situazione creditizia dalla volatilità enorme che ha messo in luce come i modelli tradizionali per definire l’accesso al credito, quali i dati di bilancio dell’anno precedente o la presentazione di un business plan, che le micro imprese o i liberi professionisti non sempre hanno a disposizione, siano obsoleti e poco indicativi delle reali performance dell’impresa”.

“Grazie all’open banking e l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning è invece possibile -ha riferito l’ad di AideXa- analizzare i dati transazionali del cliente degli ultimi 12 o 24 mesi e stabilire in modo più accurato il reale livello di rischio o di idoneità al credito, comprendendo la reale capacità dell’impresa di reagire in modo tempestivo e di innovare nell’attuale contesto”. “La disponibilità di maggiori informazioni ci consente inoltre di elaborare istantaneamente un’offerta di finanziamento personalizzata, in linea come le esigenze reali dell’impresa” ha chiarito infine il manager.

Digitale, satelliti per banda larga ovunque

Roma, 9 feb. (Adnkronos)

Banda larga ovunque – in mare, in volo e nelle zone più remote della Terra – grazie ai satelliti lanciati nello spazio. Thales Alenia Space ha siglato un accordo da 3 miliardi di dollari con l’operatore satellitare canadese Telesat per diventare primo contraente nella costruzione della costellazione Lightspeed in orbita terrestre bassa (Low Earth Orbit – Leo), un progetto miliardario basato su una flotta iniziale di 298 satelliti. L’accordo fra la joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) è stato siglato alla presenza del ministro Francese dell’Economia, delle Finanze e del Recovery, Bruno Le Maire. Le due aziende sottolineano che il segmento spaziale di Lightspeed consisterà inizialmente in 298 satelliti di classe 700-750 chili. Questa rete satellitare fornirà una connessione di più terabit al secondo in tutto il mondo per servizi professionali a banda larga sicuri, efficienti e a bassa latenza. Con questo accordo, dopo l’intenso lavoro già svolto sulla progettazione e sul design innovativo di Lightspeed, si compie così importante passo nello sviluppo del progetto.

Telesat e Thales Alenia Space hanno infatti “significativamente accelerato le attività parallelamente alla finalizzazione degli aspetti finanziari del progetto Lightspeed”. Telesat si affiderà a Thales Alenia Space “non solo per sviluppare il segmento spazio e di missione, ma anche per le performance del sistema end-to-end e le associate specifiche tecniche” sottolineano la joint venture e l’operatore satellitare. Con questo storico contratto, Thales Alenia Space “conferma la sua posizione di punto di riferimento industriale nelle costellazioni satellitari globali,offrendo i servizi più efficienti al mondo per la connettività mobile – marittima e in volo – per la connessione 4G e 5G, per le reti governative e le comunicazioni aziendali” sottolinea la joint venture fra Thales e Leonardo. Lightspeed, la costellazione Leo globale di Telesat, si basa su un’architettura innovativa e su tecnologie di prossima generazione che forniscono un livello molto elevato di flessibilità nella allocazione di capacità.

La costellazione – i cui primi satelliti saranno pronti al lancio in due anni – è costruita su una combinazione unica di equipaggiamenti di bordo: sofisticate antenne attive in grado di rimettere a fuoco i raggi in maniera dinamica mille volte al secondo, processori potenti e flessibili in grado di indirizzare una gamma di larghezza di banda, collegamenti laser ottici tra i satelliti per creare un vera rete di copertura globale del mondo – e un mix di software di bordo e di terra che garantisce l’uso ottimale delle risorse di sistema. Thales Alenia Space spiega che la flessibilità che si ottiene attraverso l’utilizzo del sistema è il punto chiave della vera competitività, poiché ne ottimizza capacità di vendita in relazione alla destinazione della domanda, che può variare in modo significativo nel tempo e attraverso i punti critici come ad esempio gli aeroporti e le aree a bassa densità quali le comunità periferiche.

Inoltre Tas sottolinea che l’interconnessione dei laser ottici tra satelliti fornirà una rete di copertura globale, anche al di sopra degli oceani e dei poli, con un alto livello di sicurezza per servizi end-to-end. Il sistema permetterà di ottimizzare il segmento di terra riducendo il numero di passaggi e garantendo maggiore libertà nel posizionamento dei punti di accesso del sistema. Nel quadro dell’accordo, Thales Alenia Space e Telespazio hanno sottoscritto un impegno di capacità in favore di Lightspeed. Con GlobalStar 2, O3B e Iridium Next, Thales Alenia Space ha già sviluppato tutte le costellazioni per telecomunicazioni a orbita terrestre bassa e media, oggi pienamente operative. La società ricorda infine di avere “fatto leva su questa comprovata esperienza nell’ambito delle costellazioni per telecomunicazioni per rispondere a nuovi mercati legati all’Osservazione della Terra ad alta rivisitazione, alla sorveglianza dello Spazio dallo Spazio, al tracciamento dei detriti spaziali e per internet of Things”.

“La nostra joint venture Thales Alenia Space dimostra ancora una volta solidità e credibilità con la firma del contratto per la realizzazione della costellazione satellitare Lightspeed, quasi 300 satelliti in orbita bassa che utilizzano tecnologie innovative, per fornire servizi professionali ad alte prestazioni a banda larga in tutto mondo” afferma l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. “La consolidata collaborazione delle industrie spaziali di Italia e Francia, orientata all’eccellenza e al raggiungimento di una leadership internazionale, ci ha portato oggi ad assicurarci questo importante progetto” osserva il Ceo di Leonardo sottolineando che “lo sviluppo sostenibile dipenderà sempre di più dalla possibilità di essere connessi in modo sicuro e affidabile, superando diseguaglianze e barriere. L’accordo di oggi pone Thales Alenia Space e Telesat al centro di uno degli snodi principali del processo di digitalizzazione”. Il colosso dell’aerospazio italiano é da tempo impegnato nello sviluppo di competenze e progetti strutturali per garantire connettività affidabile e sicura a tutti gli italiani, in linea con il piano strategico Be Tomorrow – Leonardo 2030. L’azienda italiana, infatti, collabora con Istituzioni, privati e altre industrie per assicurare in tutto il territorio servizi essenziali come accesso alla Pa, telemedicina, smart working e didattica a distanza, per garantire la resilienza delle comunicazioni critiche e per sostenere la competitività.

Realtà virtuale per la salute, visore misura cuore e respiro

Roma, 9 feb. (Adnkronos)

La realtà virtuale al servizio della salute. Un team di ricercatori del Politecnico di Milano ha dimostrato, per la prima volta, che è possibile usare i sensori – accelerometri e giroscopi – contenuti in un visore di realtà virtualeper poter misurare senza ulteriori periferiche, o wearables, parametri vitali come la frequenza cardiaca e respiratoria. Questo, spiegano i ricercatori del Politecnico di Milano, “grazie alla misurazione dei micromovimenti della testa, generati ad ogni battito cardiaco dalla perfusione cerebrale, non visibili ad occhio nudo ma percepibili dalla strumentazione, e attraverso i movimenti indotti dalla attività respiratoria misurabili anche a livello della testa”.

Lo studio, svolto in collaborazione con Softcare Studios – startup innovativa italiana impegnata nello sviluppo di scenari di realtà virtuale per applicazioni medicali – è stato recentemente pubblicato su Sensors, la principale rivista internazionale ad accesso aperto, peer-reviewed, sulla scienza e la tecnologia di sensori e biosensori.

Il protocollo sperimentale prevedeva per ogni soggetto l’acquisizione in diverse posture (seduto, in piedi e sdraiato), a respiro spontaneo o controllato (a diverse frequenze respiratorie note), mentre veniva indossato il visore di realtà virtuale, in cui veniva proiettato uno scenario neutro, e la contemporanea registrazione di un elettrocardiogramma come “gold standard”.

“Elaborando questo segnale in modo opportuno, è stato dimostrato come si possano ottenere misure sulla frequenza cardiaca e respiratoria, chein prospettiva futurapotrebbero essere usati per ottenere informazioni sullo stato di attivazione del sistema nervoso sulla frequenza cardiaca, legato al livello di stress o di rilassamento indotto durante l’esperienza di realtà virtuale” spiega il Professor Enrico Caiani (Take Care Lab) del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.

Il risultato raggiunto al Politecnico di Milano apre nuove prospettive e possibilità di utilizzo dei visori di realtà virtuale con la possibilità di misurare, senza sensori aggiuntivi, parametri vitali e facilitandone l’impiego fuori da un contesto di laboratorio. Secondo i ricercatori, dal visore si potrà così misurare come il soggetto reagisce agli stimoli indotti, con la possibilità di cambiare in tempo reale l’esperienza virtuale in funzione degli obiettivi da raggiungere.

Cybersecurity, Ceo ToothPic: “anche Spid contro furti e bullismo”

Roma, 8 feb. (Adnkronos)

Navigare nelle acque di internet è sempre più rischioso nell’era del coronavirus e della spinta alla società digitale. Solo sul fronte della cybersecurity, lo scorso anno si è infatti registrata una crescita del 390% di attacchi hacker in Italia. E non va bene neanche sul fronte del rischio bullismo cyber per i nostri ragazzi. Stando agli ultimi dati dell’Osservatorio Indifesa, sempre lo scorso anno ben il 68% di 13-23enni interpellati ha detto di avere assistito ad episodi di cyberbullismo.Eppure “le tecnologie per tenere più al sicuro i nostri dati ed i nostri ragazzi non mancano e anche Spid e sistemi di Self-sovereign identity (Ssi) potrebbero fare la differenza”. Intervistato dall’Adnkronos, a delineare il quadro alla vigilia del Safer Internet Day dell’Ue, è Giulio Coluccia, Ceo di ToothPic, spinoff del Politecnico di Torino che ha brevettato una tecnologia di cybersecurity capace di trasformare gli smartphone in chiavi sicure per l’autenticazione online. E in vista, sempre domani del blocco degli account italiani di TikTok che – per volere del Garante della Privacy – dovranno reinserire i dati per frenare accesso all’app e a challenge di minori di 13 anni, Coluccia rileva: “La sicurezza della navigazione in rete, specie dei giovanissimi, è sempre più sotto i riflettori ma è una tematica che trova sbocchi in soluzioni tecniche che potrebbero arginare già oggi il fenomeno”. “Autenticare anche utenti minori senza concedere troppi datia soggetti come TikTok o Facebook è possibile proprio attraverso sistemi come Spid, il sistema pubblico italiano di identità digitale che oggi consente l’accesso alla Pubblica Amministrazione del nostro Paese o ai privati che vi aderiscono, ma è un perimetro che si potrebbe allargare” sottolinea l’ingegnere delle Telecomunicazioni e per anni ricercatore del Politecnico di Torino.

Il manager spiega che “con Spid noi affidiamo a istituzioni di governo il controllo dei nostri dati e queste stesse istituzioni potrebbero abilitare Spid in sicurezza anche per altri perimetri, potrebbero fare da intermediari verso social come TikTok o Facebook fornendo quindi solo le informazioni minime degli utenti italiani. Con Spid, ad esempio, si potrebbe confermare al social cinese che ‘questo utente è maggiore di 13 anni’ senza per questo concedergli tutti gli dati”. “Questo procedimento con Spid potrebbe allargarsi a molti settori” indica ancora il Ceo di ToothPic. “Per esempio -sottolinea Coluccia- si potrebbe usare Spid per affittare un’auto senza per questo dover rilasciare tutti i nostri dati alla società di autonoleggio. In altre parole, un unico gestore ha in possesso le mie informazioni e, tramite Spid, o anche altri specifici sistemi di Self Sovereign Identity (Ssi), fornisco al servizio che mi occorre solo il minino delle mie informazioni richieste. Insomma, io sono il gestore della mia identità ed il servizio a cui accedo è, a sua volta, garantito dall’intermediario ‘certificato’ o ‘istituzionale’ sul dato da me rilasciato”.

“E’ un modello relativamente nuovo in Italia dove esiste Spid – che per il momento non può essere usato per connettersi a servizi privati ma solo a servizi pubblici della Pa – ma per fare questo passaggio la tecnologia c’è e si potrebbe già utilizzarla così. Insomma, quello che occorre -argomenta ancora il founder di ToothPic- é una volontà politica e commerciale per allargare l’uso di Spid”. Cyberbullismo, furti di identità ma non solo. L’Europa si prepara a celebrare il Safer Internet Day e Coluccia ritiene che ci sia “ancora molto lavoro” da fare “per ‘evangelizzare’ gli utenti sulla sicurezza informatica”. “La crescita esponenziale di smart working ed e-commerce stanno diventando elementi strategici della cybersecurity” osserva. “Le persone dovrebbero difendersi di più e meglio ma i tanti sistemi di autenticazione forse dovrebbero diventare non solo più sicuri ma anche più semplici da usare” scandisce infine il Ceo di ToothPic che ha appena annunciato un aumento di capitale da 810mila euro a riprova dell’escalation del mercato cybersecurity. (di Andreana d’Aquino)

Nasce la piattaforma Microsoft Viva

Roma, 4 feb. (Adnkronos)

Nasce Microsoft Viva, la prima piattaforma di Employee Experience presentata oggi da Microsoft e che integra gli strumenti per il coinvolgimento, l’apprendimento, il benessere e l’individuazione e condivisione di know-how dei dipendenti direttamente all’interno del flusso di lavoro. Il colosso dell’informatica spiega che Viva è stata progettata “per aiutare i collaboratori aziendali a imparare e crescere attraverso nuove esperienze, perfettamente integrate con gli strumenti per la produttività e la collaborazione di Microsoft 365 e Microsoft Teams”. Satya Nadella, Ceo di Microsoft, ha sottolineato che “se c’è una cosa che abbiamo imparato dall’ultimo anno è la necessità di coniugare tecnologia, dati e insight per creare luoghi di lavoro sostenibili e innovativi, capaci di ripristinare il capitale sociale perso con il passaggio ad ambienti di lavoro ibridi”. “Quando investiamo nelle nostre persone e nell’esperienza dei dipendenti -ha aggiunto- possiamo avere un impatto diretto sul loro coinvolgimento, sulla loro dedizione, sulla soddisfazione dei clienti e sulla redditività. Quando le persone crescono, il business prospera”.

L’annuncio di Microsoft arriva “in un momento in cui i nuovi trend socioeconomici stanno generando profondi cambiamenti nel coinvolgimento della forza lavoro. Infatti, con il passaggio a un ambiente di lavoro sempre più flessibile e digitale, è cresciuta la domanda di soluzioni che siano in grado di sostenere la creazione di una cultura aziendale, la scoperta di know-how, l’apprendimento e il benessere dei dipendenti”. Gli analisti stimano che la spesa annuale delle aziende a livello globale per il nuovo business delle Employee Experience Platform (Exp) sia pari a 300 miliardi di dollari. Questa nuova categoria di soluzioni si inserisce all’interno di quello che oggi è ancora un mercato frammentato di servizi, infrastrutture e strumenti, molti dei quali poco noti e utilizzati dai dipendenti.

“Il mondo del lavoro sta cambiando e va verso un futuro caratterizzato da servizi innovativicon un focus sulla creatività, sul coinvolgimento e sul benessere delle persone, che possa aiutare le aziende a costruire nuove culture guidate da ingegno e resilienza” ha commentato Jared Spataro, Corporate Vice President, Microsoft 365 di Microsoft. “Il nostro obiettivo -ha detto il manager- è quello di fornire una piattaforma per l’Employee Experience che possa aiutare le organizzazioni a creare una cultura aziendale florida con dipendenti motivati e leader illuminati”.