Poste Italiane aderisce a programma su inclusione e diversità 

Poste Italiane aderisce a programma su inclusione e diversità

Pubblicato il: 08/01/2021 07:58

In collaborazione con Postenews.it

Poste Italiane aderisce a 4 Weeks 4 Inclusion (#4W4I), il programma intercompany che riunisce 27 aziende che hanno redatto un calendario di quattro settimane di eventi digitali condivisi tra webinar, digital labs e gruppi creativi, dedicati all’inclusione e alla valorizzazione delle diversità per i dipendenti. Poste Italiane spiega di proseguire “l’iter di sensibilizzazione e diffusione di una cultura inclusiva, impegno crescente intrapreso in ambito Diversity & Inclusion, uno dei nuovi pilastri strategici della sostenibilità aziendale”. Poste ha inoltre proposto un primo webinar su “Le molestie nei luoghi di lavoro: la radice dei comportamenti e lo sviluppo dell’ascolto per intercettare i segnali deboli”, il cui focus è stato sugli approcci e modelli volti a favorire l’inclusione lavorativa e sull’utilizzo di linguaggi e stili di relazione da adottare nei contesti professionali, per prevenire eventuali impatti sull’organizzazione aziendale. L’evento finale di 4W4I, dal titolo Diversity & Inclusion: cosa c’è dietro l’angolo, ha visto la partecipazione di 14 rappresentanti di Risorse Umane di molte delle aziende partner, tra cui ovviamente Poste Italiane.

“Per la prima volta – spiega Poste – importanti aziende dell’ecosistema produttivo si uniscono per un programma di sensibilizzazione di tale valore, a partire dal logo stesso, che rappresenta la diversità come elemento che arricchisce e genera valore all’interno dell’azienda”.

Per maggiori informazioni: https://www.postenews.it/2020/11/13/4-weeks-4-inclusion-anche-poste-nel-progetto-intercompany-per-valorizzare-le-diversita/

Whatsapp, le nuove regole: “Cosa cambia? Cosa ho accettato?” 

Whatsapp, le nuove regole: Cosa cambia? Cosa ho accettato?

Pubblicato il: 07/01/2021 14:55

WhatsApp cambia le proprie regole, bisogna accettare i termini di servizio per continuare ad utilizzare l’app. Le novità entreranno in vigore dall’8 febbraio ma sugli smartphone di molti utenti comincia a comparire la nuova versione delle norme che richiede il via libera ai cambiamenti, relativi in particolare alla gestione dei dati degli utenti del server con connessioni con Facebook.

Al capitolo ‘Società affiliate’ dei termini di servizio, si legge: “Facciamo parte delle aziende di Facebook. In qualità di una delle aziende di Facebook, WhatsApp riceve informazioni da, e condivide informazioni con, le aziende di Facebook come illustrato nell’Informativa sulla privacy di WhatsApp, anche al fine di fornire integrazioni che consentano all’utente di connettere la sua esperienza WhatsApp con altri Prodotti di un’azienda di Facebook, per garantire sicurezza, protezione e integrità nei Prodotti di un’azienda di Facebook e per migliorare le inserzioni e l’esperienza dell’utente relativa ai prodotti facenti parte dei Prodotti di un’azienda di Facebook”.

Come spesso accade, molti utenti hanno accettato le nuove regole senza leggere nemmeno una riga. E’ bastato questo per proiettare #Whatsapp ai vertici delle tendenze su Twitter, con i dubbi di migliaia di persone: “Scusate, whatsapp mi ha colto in un momento in cui mi girava storto e ho accettato i nuovi termini senza leggere: ho scambiato la mia primogenitura per un piatto di lenticchie?”, si chiede qualcuno. Tra i tweet preoccupati, spuntano anche perle di saggezza: “Ora tutti preoccupati per la vostra privacy quando non avete mai letto i Termini e le Condizioni d’uso di qualcosa. Che poi neanche foste Putin, a WhatsApp non importa se cornificate qualcuno o se avete un gruppo per Pasquetta, don’t worry amici”.

WhatsApp, ecco truffa del codice: cos’è 

WhatsApp, ecco truffa del codice: cos'è

Pubblicato il: 02/01/2021 10:38

Whatsapp, attenzione alla nuova truffa. E’ quanto denuncia in una nota il Codacons, che l’ha chiamata “la truffa del codice a 6 cifre”. I criminali, spiega l’associazione, si spacciano per un contatto conosciuto, a cui hanno già rubato l’identità, utilizzando lo stesso nome e la stessa immagine profilo di WhatsApp. Viene inviato un messaggio dove al malcapitato viene spiegato che a causa di un problema il suo account verrà bloccato e per questo motivo viene chiesto di inserire un codice a 6 cifre che arriva per sms.

“Ecco – scrive il Codacons – che scatta la truffa. Una volta che l’utente immette il codice l’hacker assume il controllo del dispositivo e utilizza il nuovo profilo per continuare a rubare le identità e i dati altrui. Siate diffidenti dal fornire dati o seguire istruzioni che chiedono di cliccare su determinati link o immettere codici e nel dubbio contattateci”.

WhatsApp, ecco truffa del codice: cos’è 

WhatsApp, ecco truffa del codice: cos'è

Pubblicato il: 02/01/2021 10:38

Whatsapp, attenzione alla nuova truffa. E’ quanto denuncia in una nota il Codacons, che l’ha chiamata “la truffa del codice a 6 cifre”. I criminali, spiega l’associazione, si spacciano per un contatto conosciuto, a cui hanno già rubato l’identità, utilizzando lo stesso nome e la stessa immagine profilo di WhatsApp. Viene inviato un messaggio dove al malcapitato viene spiegato che a causa di un problema il suo account verrà bloccato e per questo motivo viene chiesto di inserire un codice a 6 cifre che arriva per sms.

“Ecco – scrive il Codacons – che scatta la truffa. Una volta che l’utente immette il codice l’hacker assume il controllo del dispositivo e utilizza il nuovo profilo per continuare a rubare le identità e i dati altrui. Siate diffidenti dal fornire dati o seguire istruzioni che chiedono di cliccare su determinati link o immettere codici e nel dubbio contattateci”.

Potenza nella narrazione e impatto visivo, ecco perché Cyberpunk 2077 è un gioco differente 

Potenza nella narrazione e impatto visivo, ecco perché Cyberpunk 2077 è un gioco differente

Pubblicato il: 31/12/2020 12:53

di Mattia Repetto – E’ stato lanciato sul mercato molti anni dopo l’annuncio ufficiale, ha diversi problemi e bug tutt’ora presenti, soprattutto nelle versioni per le console old gen, ma Cyberpunk 2077 con tutta probabilità rimarrà un punto di svolta non solo per la gamehouse che lo ha sviluppato, la polacca Cd Projekt Red, ma anche per tutto il settore. Perché giocare a questo nuovo titolo, uscito poche settimane fa, è come immergersi completamente in un romanzo o in un film cyberpunk, e di quelli migliori. La storia pesca ottimamente nel mare magnum del genere, è incalzante e ricca di elementi e non finisce mai in secondo piano considerando il fatto che, comunque, rimane un videogioco e quindi qualcosa che per sua natura va giocato. Tutte particolarità che rendono Cyberpunk 2077 qualcosa di differente nel panorama, spesso piatto e ripetitivo, dei videogiochi oggi presenti sul mercato.

Facendo un paragone un po’ azzardato, l’esperienza narrativa ricorda il vecchio e innovativo Alan Wake: è il gioco che interrompe la storia, non il contrario. Si gioca per aspettare l’evoluzione del racconto che è così ricco di imprevisti da tenere incollati allo schermo. Certo, rispetto a un’avventura vecchio stile in un mondo ‘chiuso’, Cyberpunk 2077 regala un open world abbastanza vasto, ricco di elementi. Pur permettendo però di muoversi a piacimento, la mappa offre poca interazione e il gioco è tutto sommato molto guidato verso le missioni. Il personaggio è personalizzabile a livelli maniacali, forse anche troppo se si guarda all’enorme elenco delle abilità. Ciò impone di studiare fin dai primi minuti tutte le possibilità, per definire da subito quale strada percorrere e quali caratteristiche preferire.

Inoltre, a differenza del precedente capolavoro di Cd Projekt Red, ‘The Witcher 3’, dove le missioni secondarie erano il vero cuore del gioco, che comunque aveva una storia molto articolata, in Cyberpunk 2077 la missione principale è e rimane l’anima dominante. Gli incarichi rimangono importanti per livellare il personaggio e trovare armi e oggetti, ma influenti quasi per nulla sull’esperienza narrativa che si vive.

“Molti di noi erano già dei fan del genere cyberpunk. Siamo cresciuti con esso, divorando ogni cosa relativa al cyberpunk, e quando abbiamo iniziato a lavorare a Cyberpunk 2077, abbiamo cercato di prendere in prestito qualcosa da quelli che noi consideriamo i maestri del genere”, racconta all’Adnkronos Marcin Blacha, Story director di Cd Projekt Red. Per questo, la gamehouse si è consultata “direttamente con Mike Pondsmith, l’autore di Cyberpunk 2020, il gioco di ruolo da tavolo a cui il nostro titolo si ispira, ma abbiamo anche cercato di apprendere nuove cose da libri e studi scientifici dedicati alla cultura cyberpunk”, aggiunge Blacha. “Tuttavia, era chiaro che il solo studio del genere non ci avrebbe dato quella sensazione che volevamo esprimere e quindi abbiamo ripensato al piacere che abbiamo provato la prima volta che abbiamo letto il Neuromancer, o visto sullo schermo Ghost in the Shell. Il cyberpunk è così legato all’estetica che per apprenderlo davvero va sperimentato e assaporato, quindi abbiamo incanalato nel gioco anche le nostre esperienze e i ricordi astratti”.

“Durante lo sviluppo del gioco, abbiamo guardato molti film cyberpunk e noir, tra cui tutti i grandi classici. I libri di Gibson, Sterling e Walter Jon Williams sono ovunque in ufficio. Inoltre, abbiamo organizzato alcune serate con l’intero team per guardare titoli come Akira, Ghost in the Shell e molti altri. È stata un’esperienza fantastica per tutti, che ci ha sicuramente aiutato a esprimere insieme la nostra creatività”, aggiunge lo story director.

Quanto ai problemi riscontrati al lancio da molti utenti, tanto da spingere addirittura Sony a rimuovere il gioco nella versione per PlayStation dallo store e procedere coi rimborsi, spiega Mateusz Tomaszkiewicz, Quest director di Cd Projekt Red: “Prima del lancio le aspettative per il gioco erano alle stelle, il che significava avere molti occhi puntati addosso, cosa perfettamente comprensibile. Perciò, non sono molto sorpreso delle forti reazioni dei giocatori e capisco benissimo a cosa siano dovute. Allo stesso tempo, credo davvero che il team abbia realizzato qualcosa di speciale: siamo riusciti a creare un’enorme metropoli moderna con una folla realistica e un sistema di scene senza interruzioni, tutto questo rielaborando il REDengine praticamente da zero per introdurre diverse idee di progettazione che non avevamo mai provato prima d’ora. È stata sicuramente un’esperienza molto preziosa per tutti noi, perciò spero che una volta risolti i problemi attuali, il gioco potrà nuovamente brillare“, spiega ancora Tomaszkiewicz.

Le differenze con The Witcher 3, continua Tomaszkiewicz, è stata una delle “grandi sfide”, soprattutto guardando allo scenario. “In The Witcher 3 avevamo grandi foreste, campi, villaggi e rovine, ma in Cyberpunk 2077, la maggior parte del gioco è ambientato nella megalopoli di Night City, una città ricca di vita sia in senso orizzontale che verticale, qualcosa che non avevamo mai fatto prima d’ora. Abbiamo dovuto concentrarci su come costruire una città credibile – spiega – mantenendo un ambito di produzione ragionevole, quindi pianificare e avviare la creazione di risorse, contenuti e funzionalità ha richiesto molto tempo”.

“Le città futuristiche come quella del gioco sono fondamentalmente molto più complesse di quelle medievali, non solo in termini di dimensioni, ma anche perché per renderle convincenti richiedono una maggiore varietà di risorse. Dovevamo comprendere alcuni aspetti e trovare le risposte a una serie di domande, come la quantità di insegne personalizzate da inserire, gli annunci pubblicitari nel gioco, la varietà delle architetture, i diversi abiti e modelli degli Npc (i personaggi non giocanti, ndr), e così via. Di quante stazioni radio e musica ambientale avevamo bisogno? Come avrebbero funzionato insieme tutti questi aspetti? Inoltre, abbiamo assunto un vero urbanista, così da poter capire come realizzare una simile città, come far funzionare il traffico o come sarebbe se ci vivessimo davvero. Considerando tutti questi elementi, il progetto è stato decisamente più impegnativo e ambizioso di The Witcher 3. Allo stesso tempo, dovevamo popolare questa enorme città con una moltitudine di abitanti e il traffico, oltre a contenuti con cui interagire, mentre rinnovavamo completamente il nostro motore e i relativi strumenti. Inizialmente, ci siamo concentrati nella creazione dei sistemi di base, operazione che ha richiesto molto tempo. Nel complesso è stata un’impresa enorme che ha richiesto parecchio tempo per essere portata a termine, uno sforzo congiunto di centinaia di persone”, conclude Tomaszkiewicz.

Infine, la colonna sonora che avvolge completamente l’avventura. Un altro lavoro complesso da parte di Cd Projekt Red, che “è iniziato con una semplice domanda: quale sarebbe stato il sound perfetto per Night City?”, spiega il Music director della gamehouse Marcin Przybyłowicz. “Ovviamente ciò ci ha spinto a pensare a quale tipo di storia volevamo raccontare con la musica, e quale doveva essere il fulcro della colonna sonora e dell’accompagnamento musicale. Poi, durante la fase di pre-produzione, abbiamo provato molti approcci diversi e alla fine siamo arrivati alla conclusione che Cyberpunk 2077 non è uno dei tanti giochi cyberpunk, ma il titolo si basa su Cyberpunk 2020 di Mike Pondsmith, un sistema di gioco di ruolo molto ricco in termini di lore (l’insieme di eventi e storie secondari nel gioco che supportano con la loro evoluzione la trama principale, ndr) in cui tutto è stabilito e descritto accuratamente. Soprattutto quel tono generale in cui ‘lo stile predomina sulla sostanza’ non è venuto fuori dal nulla”.

“Ciò ci ha fatto capire – continua Przybyłowicz – che i soliti luoghi comuni che il pubblico associa al cyberpunk potevano non essere la soluzione migliore per noi. Per farla breve, quando ci si chiede ‘cos’è la musica cyberpunk?’, probabilmente si scoprirà che si è originata negli anni ’80. Abbiamo deciso di estrapolare la musica di quel decennio dandogli però un tocco anni Novanta. Sono cresciuto in quegli anni e ho ascoltato molti sound, tra cui Beastie Boys, Rage Against the Machine, Nine Inch Nails, The Prodigy. Musica proveniente da aspetti stilistici differenti ma con un denominatore comune: l’atteggiamento. Ha avuto un certo impatto e si può percepire tutto lo spirito ribelle. Per noi, ciò racchiudeva perfettamente il sound di Night City”, conclude.

I tre migliori servizi online del 2020 

Pubblicato il: 30/12/2020 12:05

in collaborazione con DoctaPrint

Il 2020 è stato un anno che ha visto sicuramente crescere l’attenzione per il web e in particolare c’è stata una maggiore esplorazione di alcuni servizi presenti da tempo in rete. Alcuni di questi avevano già un discreto successo in passato, per altri le vicissitudini di quest’anno hanno fatto la differenza. Di fatto un po’ tutte le generazioni si sono ritrovate a scoprire meglio le opportunità presenti sul web e questo ci permette forse oggi di guardarlo con occhi diversi. Scopriamo i tre migliori servizi online del 2020.

Parliamo in primis di tutti quelli che riguardano la persona. Non più solo consegne di abbigliamento, libri e dispositivi elettronici, ma ad acquisire importanza nella vita degli italiani sono stati anche i servizi direttamente legati al singolo individuo. L’assistenza domiciliare, con consegna di farmaci e materiale sanitario, ha permesso a chi non poteva uscire da casa di ricevere l’occorrente senza problemi.

È così che piattaforme per la consegna di farmaci a domicilio hanno facilitato la nostra vita. Per ricevere il farmaco è bastato scegliere il prodotto sul sito e inserire l’indirizzo. Questo ha consentito a chi non poteva spostarsi di riceverlo direttamente a domicilio. Tutto ci fa pensare che questo servizio avrà largo seguito anche nel 2021.

Più o meno sulla stessa linea un servizio in rete di tutt’altro genere che ha riscosso notevole successo e che riguarda il mondo della stampa. Parliamo del servizio di stampa digitale di DoctaPrint che si è rivelato molto utile sia per l’ampia offerta che per la possibilità di personalizzazione che viene fornita all’utente. DoctaPrint è un’azienda specializzata da 40 anni nel settore, ciò le ha permesso di diventare punto di riferimento per aziende, agenzie di comunicazione ma anche privati e professionisti.

Il terzo servizio di cui non possiamo fare a meno di parlare è quello che chiama in causa le piattaforme on demand e qui è difficile dire quale delle tante ha riscosso più successo, ma di certo l’intero settore è cresciuto portando a casa ottimi risultati. Consideriamo anche in questo caso che l’offerta si è ampliata per tutti i tipi di target.

Cartoni e film di animazione sono destinati ai bambini, ma non mancano partite e tornei per gli amanti dello sport e film e serie tv di ogni genere per gli appassionati del piccolo e grande schermo. Questo spiega perché dall’aprile di quest’anno anche Amazon ha deciso di implementare al servizio di video on demand con il Prime Video Store, grazie al quale anche gli utenti che non sono iscritti al servizio potranno acquistare o noleggiare i contenuti presenti.

Da un lato, dunque, l’intrattenimento e dall’altro servizi alla persona e attività che prima svolgevamo in presenza e che oggi sono sempre più connesse alla rete. Che il 2020 non abbia segnato, tra le tante cose, anche l’inizio di una nuova era che porta l’Italia un passo avanti in termini di digitalizzazione non è dato sapere, ma forse questo lo scopriremo il prossimo anno.

Da Poste italiane un webinar sulla corretta informazione 

Da Poste italiane un webinar sulla corretta informazione

Pubblicato il: 29/12/2020 10:23

In collaborazione con Postenews

Il webinar “Fake news vs news – la palestra del nuovo TG Poste” organizzato da Poste italiane, nell’ambito del progetto di educazione digitale aperto a tutti, ha toccato il tema dell’informazione, degli asset di un pezzo giornalistico, dell’importanza della verifica delle fonti, interazione tra i diversi media, bolla digitale, disinformazione e tanto altro.

I giornalisti della redazione hanno guidato i cittadini a districarsi nella complessità degli attuali mezzi di comunicazione alla luce dell’esperienza del TG Poste, dove quotidianamente si confrontano con la necessità di fornire un’informazione corretta e strutturata.

I webinar si svolgono in modalità interattiva, comunica Poste Italiane: attraverso la chat si può partecipare direttamente e avere risposta a ogni dubbio in tempo reale. Poste sottolinea che alla sessione dell’iniziativa, realizzata con l’obiettivo di contribuire alla trasformazione digitale in atto nel Paese, hanno aderito circa 1500 iscritti. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti i cittadini, i webinar ripartiranno a febbraio ed è possibile iscriversi al link https://www.posteitaliane.it/it/educazione-digitale.html#/video Per maggiori approfondimenti: https://www.postenews.it/2020/08/14/leducazione-digitale-di-poste-guida-i-cittadini-tra-tecnologia-e-innovazione/

Whatsapp non funziona più su iPhone vecchi? “Fake news” 

Whatsapp non funziona più su iPhone vecchi? Fake news

Pubblicato il: 22/12/2020 12:24

“WhatsApp non sta abbandonando il supporto per gli iPhone più vecchi. E’ una fake news”. Il blog Wabetainfo, che fornisce sempre informazioni sulle novità relative a WhatsApp, smentisce le voci relative ad un disimpegno dell’app di messaggistica nei confronti dei modelli genericamente “più vecchi” di iPhone.

Sul proprio sito, WhatsApp specifica che l’applicazione “per iPhone necessita di iOS 9 o versioni successive. Per un’esperienza ottimale, consigliamo di usare la versione più recente di iOS disponibile per il tuo telefono”.

Wabetainfo, inoltre, annuncia che la versione beta per iOS 2.21.10.23, la prima in arrivo nel 2021, comprenderà una serie di novità, a cominciare dalla possibilità di incollare immagini e video multipli.

Google, problemi per Gmail e torna #googledown 

Google, problemi per Gmail e torna #googledown

(AFP)

Pubblicato il: 15/12/2020 23:25

Nuovi problemi per Google e per i suoi servizi. Si segnalano difficoltà di accesso ai servizi Gmail e vengono registrate anomalie anche per YouTube. Gli ‘allarmi’ fatti scattare dagli utenti confluiscono sul sito downdetector.it, che raccoglie le segnalazioni, e si riversano in particolare su Twitter, dove l’hashtag #googledown torna a fare capolino dopo il ‘terremoto’ di due giorni fa, quando un problema di autenticazione ha paralizzato l’universo Google per quasi un’ora. Oltre 15mila utenti, soprattutto in Nord America e Gran Bretagna, hanno segnalato problemi alla posta elettronica, conferma la società.

Google in tilt, niente lezioni online: la gioia degli studenti 

Google in tilt, niente lezioni online: la gioia degli studenti

Immagine di repertorio (Fotogramma)

Pubblicato il: 14/12/2020 14:00

Google in tilt e gli studenti esultano. I problemi del motore di ricerca e dei servizi connessi, compreso Google Meet, fanno saltare anche la didattica a distanza e svuotano nella mattinata le aule virtuali. Migliaia di studenti si riversano su Twitter per ‘festeggiare’ la vacanza improvvisa. “Potevi farlo prima, non a fine lezioni”, scrive un utente. C’è chi cita un film e scrive “Questa parte della mia vita, questa piccola parte, si chiama felicità”. “PERFAVORE CONTINUASSE PER 72ore GRAZIE”, si legge in un altro post.

E quando il problema è risolto la reazione degli studenti è allo stesso modo immediata. “Google comincia a riparare YouTube. Per meet e classroom puoi fare con calma, mooolta calma”, scrive un altro utente. “E’ stato bello finché è durato studenti ci avevamo creduto”, si legge in un altro post.