Alitalia, il tempo delle decisioni  

Alitalia, il tempo delle decisioni

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Pubblicato il: 03/12/2018 07:24

Si avvicina il tempo di nuove e imminenti decisioni per Alitalia. Mentre le Fs sono al lavoro sul ‘Progetto Az’ è, innanzitutto, atteso “a brevissimo”, come ha assicurato il vicepremier Luigi Di Maio, l’arrivo del nuovo commissario che andrà a completare la terna, dopo l’uscita il 18 novembre scorso di Luigi Gubitosi approdato al vertice di Tim, insieme a Stefano Paleari ed Enrico Laghi. Ma c’è un’altra scadenza che con il passare dei giorni diventa sempre più pressante e che è quella del 15 dicembre, termine entro il quale l’aviolinea in amministrazione straordinaria dovrà restituire il prestito ponte di 900 milioni di euro.

L’ipotesi che circola, secondo fonti vicine al dossier interpellate, è quella di una nuova proroga, che potrebbe essere decisa con un decreto a stretto giro di posta. Sempre secondo i rumors che circolano, il termine potrebbe essere rinviato di un paio di mesi o, comunque, per la fine di gennaio. Insomma, il tempo utile per poter consentire alle Ferrovie di completare la predisposizione del nuovo piano e avere, a quel punto, una più chiara visibilità dell’operazione che dovrà salvare e rilanciare Alitalia.

PRESTITO – Sul prestito ponte, la Ue ha da mesi puntato i propri fari. Giovedì scorso Di Maio ha incontrato a Bruxelles la Commissaria europea alla Concorrenza e ha assicurato che gli interventi che sta portando avanti il Governo saranno “operazioni di mercato”. La situazione di incertezza che caratterizza questa fase alimenta il nervosismo e il pressing sul governo da parte dei sindacati che, in assenza di una convocazione al Mise, sono pronti, come hanno annunciato Cgil e Uil in primis, alla mobilitazione.

Intanto le Fs, alle quali il Mise la settimana scorsa ha dato il formale via libera all’offerta vincolante, stanno procedendo nella confirmatory due diligence per esaminare tutti i dati, che non era stato possibile prendere in visione precedentemente, oltre all’interlocuzione con i potenziali partner. Il cuore industriale del Progetto Az sarà rappresentato, come più volte ha spiegato l’ad Gianfranco Battisti, sullo sviluppo di sinergie aereo-treno, realizzando un’operazione intermodale di sistema tra aeroporti, stazioni e porti.

FS – Ma il progetto industriale delle FS, come hanno messo nero su bianco nell’offerta vincolante, prevede tra le condizioni poste l’ingresso nella newco di un primario operatore internazionale, che poi consenta alla holding di Villa Patrizi di ridurre la propria partecipazione nella compagnia.

“Analizzando i modelli di business, la situazione economica e il mercato di riferimento, la conclusione è che, qualora il settore ferroviario volessero essere integrato a quello aereo, sarebbe meglio creare un sistema inclusivo tra le diverse compagnie e gli operatori ferroviari proprio per sfruttare al meglio la capacità intercontinentale e non un sistema esclusivo come quello Trenitalia-Alitalia”, sostiene in un focus l’economista Andrea Giuricin.

“Peraltro, FSI è un grande gruppo che riceve contributi per la gestione della rete, per alcuni servizi a lunga percorrenza e per quelli regionali. Creare un unico gruppo con Alitalia farebbe confluire le perdite di Alitalia dentro il gruppo FS, che è sussidiato dallo Stato, senza tuttavia vedere particolari benefici per il consumatore”.

BILANCIO – “Le perdite di questo anno di Alitalia, che potrebbero superare i 450 milioni di euro, sono superiori al risultato netto normalizzato di FS del 2017 di 424 milioni di euro” rileva Giuricin. “Senza dubbio una maggiore integrazione tra il servizio ferroviario e quello aereo può essere utile ai passeggeri, sostenere le esigenze di spostamento e stimolare il turismo” ma “la proposta di FS più che venire incontro alle esigenze dei passeggeri sembra venire incontro alla disperata necessità di Alitalia di essere salvata”.

“Il fatto che FS sia una società a totale partecipazione pubblica – conclude l’economista – induce a ritenere che quella che appare, formalmente, come un’offerta di mercato sia in realtà solo una malcelata operazione di salvataggio pubblico. L’ennesima, per Alitalia”.