Strage discoteca, il buttafuori: “Troppa gente, ho fatto quello che potevo”  

Strage in discoteca, si indaga su spray e sicurezza

(foto Carabinieri/Twitter)

Pubblicato il: 09/12/2018 09:31

Si fanno sempre più serrate le indagini sulla strage nella discoteca ‘Lanterna azzurra’ di Corinaldo (Ancona) dove la notte tra venerdì e sabato si è scatenato il panico e nella calca sono morti cinque ragazzi e una donna e altri sette sono rimasti gravemente feriti. Oggi i carabinieri ascolteranno altre testimonianze per ricostruire quanto accaduto nella notte del terrore e in mattinata si terrà un nuovo sopralluogo nel locale dove un tempo si ballava il liscio, una classica balera, che negli anni più recenti era stata trasformata in una discoteca per serate e concerti, indirizzati soprattutto a un pubblico di giovani e giovanissimi.

Al momento fonti investigative smentiscono che ci siano già soggetti formalmente indagati, in particolare un minorenne che, come anticipato da ‘La Stampa’, potrebbe essere colui che ha usato la bomboletta di spray urticante scatenando l’inferno. Di certo l’ipotesi dello spray al peperoncino resta quella più accreditata, ma si continua a indagare a tutto campo.

L’altro fronte delle indagini riguarda i gestori della ‘Lanterna azzurra’, ovvero la sicurezza della discoteca: c’erano più persone di quanto consentito? Al momento si sa che la capienza dell’unica sala in cui si svolgeva l’evento era di circa 469 posti e che i biglietti venduti sono stati oltre 1.300.

Intanto, rimangono “stabili ma critiche” le condizioni dei 7 ragazzi ricoverati in rianimazione all’ospedale di Ancona, come afferma all’Adnkronos Roberto Papa, dirigente medico della Direzione medica degli ospedali Riuniti di Ancona. “La prognosi resta riservata” spiega ancora il medico. I ragazzi feriti lievemente e soccorsi in codice verde sono stati dimessi ieri, mentre migliorano le condizioni di un giovane, ricoverato ieri in codice rosso ma non in rianimazione.