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Pubblicato il: 14/12/2018 12:03
“Penso che sia arrivato il momento per cambiare questo Paese e la Rai, che ne è un’articolazione fondamentale”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, durante un’ audizione in commissione di Vigilanza Rai. “Come ministero non ci tiriamo indietro di fronte alla sfida di modernizzare il servizio pubblico di qualità” ha aggiunto, sottolineando che “deve saper guardare a modelli stranieri più virtuosi”.
Il servizio pubblico “gioca e giocherà un ruolo determinante” nel nuovo scenario di mercato, l’evoluzione della Rai verso “una moderna media company va nella giusta direzione” ha detto il vicepremier. Rai deve “rimodulare la propria offerta” adattandola al nuovo scenario “potenziando la propria offerta digitale”, assicurando “sviluppo tecnologico” che permetta di raggiungere con tutta l’offerta “il 100% della popolazione”, assicurando “contenuti di qualità” e “pluralismo” tanto informativo quanto produttivo.
Di Maio ha parlato anche del primo anno di applicazione del nuovo contratto di servizio, della sua “estensione di cinque anni” e del lavoro delle commissioni paritetiche Rai-Ministero per la sua applicazione. Sui lavori delle commissioni, ha sottolineato che porteranno a linee guida che possano diventare di riferimento per tutto il mercato audiovisivo e non solo per la Rai.
Per questo – ha spiegato il ministro e vicepremier – sono state tenute audizione di tutti gli stakeholders coinvolti, dagli autori agli altri broadcaster. Tra gli obiettivi citati da Di Maio anche quello di evitare che “quote e sottoquote” ingabbino troppo le possibilità delle aziende italiane rispetto ai competitor internazionali.