Pubblicato il: 15/12/2018 18:43
Con le prossime feste natalizie si prospetta un dilemma per molti genitori. “Verso gli 8-9 anni i bambini iniziano ad avere dei dubbi sull’esistenza o meno di Babbo Natale. Ma come gestire la cosa? I genitori non devono dire mai bugie”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta.
COME GESTIRE I DUBBI – “Finché i bambini ci credono in modo assoluto – precisa il pediatra – mamma e papà dovranno coltivare la cosa. Ai primi dubbi, i genitori dovranno sostenere sì l’esistenza di Babbo Natale, anche in modo convinto, ma senza insistere troppo, rispondendo ai dubbi che il bambino si pone senza portare eccessive giustificazioni o prove sulla sua esistenza. In tal modo se e quando dopo qualche tempo, e magari dopo averne parlato con gli amichetti, i figli concluderanno che Babbo Natale non esiste, i genitori non avranno investito troppo della loro credibilità su un argomento destinato a risultare un insuccesso, ma nello stesso tempo non avranno contribuito ad abbattere troppo rapidamente una favola, alla quale anche i grandi vorrebbero credere”, dice Farnetani.
REGALARE UN CUCCIOLO – Ultimi giorni per mamme e papà alle prese con i doni di Natale. Il regalo migliore e più gradito? “E’ un cucciolo, meglio un cane, più interattivo ma anche impegnativo. Va benissimo anche un gatto, più autosufficiente e pertanto meno oneroso per la famiglia. Se l’impegno spaventa, però, vanno bene anche un pesce rosso o una piccola tartaruga”. Ad assicurarlo all’Adnkronos Salute è il pediatra Italo Farnetani, in controtendenza rispetto al monito di quanti temono che un cucciolo sotto l’albero possa favorire l’abbandono e il randagismo. “Nessun timore che si favorisca il randagismo: quanti oggetti presenti nelle case potrebbero essere usati in modo improprio e pericoloso. Se l’animale viene donato a un piccolo che lo desidera e l’adulto insegna al suo bimbo a prendersi cura del cucciolo, i due cresceranno insieme beneficiando del legame reciprocamente”, dice il pediatra. Oltretutto “per i bambini, spesso figli unici, che oggi stanno molto tempo in casa, circondati da presenze inanimate, un essere vivente diventa una compagnia affettivamente forte”, che aiuta anche – nel caso degli animali più grandi – a fare movimento.
REGALI DI MODA – Per chi, invece, opta per altri doni, il consiglio è “scegliere quelli alla moda, perché sono una garanzia di gradimento e successo, infatti le ditte scelgono i prodotti in base a ricerche sui gusti e le preferenze dei bambini. Inoltre bisogna considerare sempre che bambini e adolescenti vogliono sentirsi uguali ai coetanei, per questo tendono a seguire le mode e avere anche gli stessi gusti”. Meglio abbigliamento o giocattoli? Sì ai giochi, da fare soli o in compagnia, “un modo alternativo al guardare la televisione per occupare il tempo libero. L’importante è avere la possibilità di scelta. Per quanto riguarda il costo – continua il pediatra – è bene non scegliere mai né giochi troppo costosi né troppo economici, e soprattutto meglio uno in più che uno in meno. E’ importante poi scegliere giochi che permettano di divertirsi anche in compagnia, con altri bambini o con gli adulti, meglio se con i genitori. Il gioco così non sarà una forma di chiusura per il bambino, ma un modo di aggregazione e di inserimento nella vita di relazione”.
SÌ ALLA LETTERINA CON LE RICHIESTE PUNTO PER PUNTO – “E’ bene chiedere sempre ai bambini le loro preferenze e se possibile accontentarli: come indicazione generale, i giochi da tavolo sono graditi a tutti, le bambole sono il regalo preferito dalle bambine, mentre automobiline e trenini lo sono per i maschietti. Ma bisogna tener conto dei gusti reali: se una bimba va matta per le automobili o un maschietto colleziona animali, è bene che non restino delusi scartando i pacchetti”, conclude il pediatra.