L’étoile scaligera Nicoletta Manni accanto al Corpo di ballo del Teatro alla Scala durante le prove dello ‘Schiaccianoci’ di Balanchine
Pubblicato il: 15/12/2018 18:44
‘Lo Schiaccianoci’ di George Balanchine apre, domani, la stagione del Teatro alla Scala di Milano con il debutto, in prima nazionale, di uno dei capolavori della letteratura coreografica del ‘900. La produzione del capolavoro di Čajkovskij firmata dal grande maestro di origine russa non è stata mai rappresentata in Italia. Costumi e scenografie, nuovissimi, sono stati rielaborati dal genio creativo di Margherita Palli. Undici recite in cartellone (dal 16 dicembre sino al 15 gennaio) per il più natalizio tra i balletti nato sulla partitura di Čajkovskji (sul podio lo specialista del repertorio russo Michail Jurowski). In scena i danzatori del Corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano diretto da Frédéric Olivieri accanto al Coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala. (FOTO)
Al Piermarini saranno coinvolti circa 130 artisti. I primi ballerini, i solisti e gli artisti del Corpo di ballo impegnati nelle danze e nei ruoli del primo atto, come la Signora e il Dottor Stahlbaum, gli ospiti della vigilia di Natale, il Signor Drosselmeier (nel ruolo Mick Zeni in alternanza con Alessandro Grillo) con i suoi regali Arlecchino, Colombina e il Soldatino, il Re dei Topi, il Valzer dei Fiocchi di Neve.
E nel secondo atto, nelle danze del Regno dei Dolci, ci saranno la Fata Confetto e il suo Cavaliere (interpretati da Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko, Martina Arduino con Nicola Del Freo e dalla coppia di giovanissimi Caterina Bianchi e Mattia Semperboni), la Cioccolata dalla Spagna, il Tè Cinese, il Caffè dall’Arabia, I Bastoncini di zucchero, le Pastorelle di marzapane, Mamma Zenzero con i suoi piccoli Polichinelle, il Valzer dei Fiori con la luccicante Goccia di Rugiada (nel ruolo Martina Arduino, poi Maria Celeste Losa e Gaia Andreanò), e una sessantina di allievi della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala.
Dal 1° al 5° corso in scena in entrambi gli atti e nei personaggi di Marie, Fritz e del nipote del signor Drosselmeier che poi accompagnerà Marie nel sogno del regno dei Dolci. La scenografa e costumista Margherita Palli ha creato per ‘Lo Schiaccianoci’ scaligero una favola per un pubblico di spettatori bambini-adulti o adulti-bambini, rivisitando i luoghi e le atmosfere della versione del New York City Ballet. Partendo dalla tradizione romantica ha rivisto il mondo fatato attraverso i colori di Maxfield Parrish, artista americano specializzato in raffinate illustrazioni che giocano con il fiabesco e i sogni, creando scenografie dipinte (omaggio alla grande tradizione scaligera), per i costumi ha ristudiato, invece, i personaggi originali.
L’azione si svolge all’inizio del XIX secolo. Margherita Palli ha giocato con il tempo e i paesi, con piccole citazioni d’epoca e stili diversi per ricreare un’atmosfera di memoria e sogno. La casa del signor Stahlbaum, dunque, non è in Germania ma nella villa Drayton Hall in America (costruita nel XVIII secolo, capolavoro e rivisitazione americana dell’architettura europea), mixando secoli e stili. Ha vestito il mondo reale con abiti di fine XIX secolo, e ha popolato il mondo del sogno di fiocchi di neve, fiori, dolci…
Dalla realtà alla fantasia passando prima attraverso un bosco innevato fatato, poi davanti ad un enorme negozio di dolci, ispirato alla Engel Apotheke di Vienna. La facciata si alza e dietro appare il sogno di Marie, il regno dei dolci, un sogno magico che corona il viaggio di Marie e del suo soldatino Schiaccianoci. La produzione di George Balanchine del capolavoro di Čajkovskij è tra le più famose e pur non essendo stata la prima produzione a serata sullo ‘Schiaccianoci’ negli Usa, fu proprio questa a creare quella abitudine natalizia imperdibile ancora oggi, e a dare il via a centinaia di produzioni successive che si rappresentano in tutta la Nazione.
Secondo l’opinione di Lincoln Kirstein, co-fondatore del New York City Ballet, come riporta Nancy Reynolds in ‘Repertory in Review 40 years of the New York City Ballet’ (1977), ”allestire una produzione cosi grandiosa è stata una delle maggiori conquiste della compagnia ed è stato un passo incoraggiante per dare al balletto ‘delle solide basi’ in America”. Un vero blockbuster, un simbolo della tradizione americana del Natale, questo balletto, che rappresentò il progetto più ambizioso intrapreso dal New York City Ballet fino a quel momento e il primo lavoro a serata di George Balanchine, andò in scena al City Center nel 1954.
Quando nel 1964 la Compagnia si trasferì nel New York State Theater al Lincoln Center, Balanchine poté ampliare e rivedere le sue produzione, richiamandosi spesso alla ‘grandeur’ dei Teatri Imperiali russi, dove aveva danzato da bambino, interpretando ruoli diversi nel balletto. Non è un caso che il celebre maestro russo abbia coinvolto nel suo personalissimo ‘Schiaccianoci’ i giovani allievi della scuola.