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Pubblicato il: 15/12/2018 16:25
Battisti? “Un invecchiato fuggiasco” e chi lo vuole ostinatamente in Italia e si rammarica per la sua fuga è “evidentemente un tossico-spacciatore dell’aggiunta di male a male”. A parlare all’Adnkronos è Oreste Scalzone, fondatore di Potere Operaio e Autonomia Operaia, con una lunga esperienza di ‘esilio’ a Parigi, condizione condivisa anche con Cesare Battisti, l’esponente dei Proletari Armati per il Comunismo poi riparato in Brasile per il quale il presidente Michel Temer ha appena firmato il decreto di estradizione.
“Passano sui teleschermi maschere di Stato che, chi compunto con faccia da museo delle cere, chi sghignazzando con 47 denti, levano ‘te deum’ perché pensano di avere al fine vinto una lunga guerra di scartoffie e peti – attacca Scalzone – La vittoria sarebbe di poter riportare in celle di ergastolo, da un paese che l’ergastolo aveva abolito in quanto pena di morte differita, un invecchiato fuggiasco che la verità giudiziaria decretata quasi mezzo secolo fa da un collaboratore di giustizia definito pentito aveva stabilito fosse un assassino”.
Secondo l’ex leader di PotOp, “i politicanti, gli statisti, giocano con la frustrazione di ‘parti lese’ incoraggiandole a cercare un impossibile risarcimento a mezzo di vendette dirette o trasversali: questo Stato va oltre l’immagine nietzschiana di mostro freddo e si presenta piuttosto come un groviglio di algoritmi psicopatici”, ragiona Scalzone, che poi conclude: “Pare che ancora una volta una persona sia sfuggita all’abbraccio mortifero e chi se ne rammarica evidentemente è un tossico-spacciatore dell’aggiunta di male a male”.
GILET GIALLI – Oreste Scalzone scende in piazza a Parigi con i gilet gialli. “Con l’incessante martellamento, le prediche su un assurdo bon ton che arrivano da opinion makers e intellighenzie Maestre di non-pensiero, certo, le strade e le piazze di Parigi oggi appaiono un po’ più vuote. Ma anche mezze piene” perché “l’acqua che tracima e dilaga non può essere distillata prima”, afferma all’Adnkronos l’ex leader di Potere Operaio, parigino d’adozione visto il suo lungo ‘esilio’ in Francia.
“Si sono conosciuti nella storia regimi, dispotismi che potevano dire ‘tutti a casa’ e ‘la strada è vietata’ e imporre coprifuochi o leggi marziali. Si sono visti da est a ovest e viceversa – spiega Scalzone – Dalla west coast americana a Madrid, Berlino, Roma, Mosca, Pechino, Tokyo, solo per citare il secolo scorso, e le piazze ne risultavano il più spesso vuote, torride o gelate. Ma forse non si erano ancora visti – polemizza il fondatore di PotOp – fior fior di opinion makers martellare incessantemente su quella che dovrebbe essere la ‘spontanea’ decisione dei manifestanti, ispirata dal bon ton, di affollarsi in ginocchio attorno a quelli che li proteggono, i poliziotti, che stanno li a tutelare le loro vite e anche un idealizzato e intimato manifestare belante…”.
Scalzone, in particolare, stigmatizza chi, ribadisce, “incessantemente martella sul valore del richiedere protezione e acclamare protettori: protettore che – ricorda – è sinonimo di ‘prosseneta’ (e di tutto un ventaglio di termini più o meno eleganti), come colui che assicura guida e protezione… Il risultato è che stamattina – conclude – le strade e le piazze apparivano mezze vuote. Il che vuol dire però anche che sono mezze piene. E continuano a riempirsi via via che passano le ore. Evidentemente, quando la massa critica è significativa, nelle strade e nelle piazze c’è di tutto, come in un campo di battaglie: l’acqua tracima e dilaga e non può essere distillata prima”.