Pubblicato il: 18/12/2018 09:55
Avvio in territorio negativo per le piazze finanziarie europee dopo la chiusura in calo della Borsa di Tokyo questa mattina, con l’indice principale, il Nikkei 225, che si è attestato a 21.115 (-1,82%), in scia a Wall Street che ieri ha terminato pesante le contrattazioni (Dow Jones -2,11%; S&P 500 -2,08%; Nasdaq -2,27%). L’attesa dei mercati è per le prossime riunioni della Federal Reserve, in particolare, e della Banca centrale del Giappone e per le rispettive decisioni sul rialzo eventuale dei tassi di interesse.
Ma è lo stallo sulla Brexit a dominare la scena nel vecchio continente, mentre in Italia si attende la decisione dell’Ue relativamente alla attivazione o meno della procedura di infrazione per debito eccessivo. La manovra va approvata prima della fine dell’anno, ma il maxiemendamento del Governo deve ancora arrivare in Senato. Tra gli altri dati macroeconomici di giornata l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, i nuovi permessi per costruzione in Usa rilasciati nel mese di novembre, oltre al Redbook annuale e mensile.
In questo scenario, a venti minuti dall’avvio delle negoziazioni, Amsterdam perde lo 0,97%, Parigi segna -0,72%, Francoforte -0,3%, Londra -0,81%. A Milano il Ftse Mib cede lo 0,37% a 18.623 punti, mentre l’All Share perde lo 0,39% a 20.400. Sul fronte obbligazionario, dopo un avvio invariato, il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi si attesta a 272 punti base con un rendimento del 2,96%.
Tra le blue chips milanesi, vendite sui titoli del comparto petrolifero con Saipem che perde il 2,23%, Tenaris -1,05%, Eni -0,52%. In calo anche gli industriali con Cnh in flessione dell’1,8%, Pirelli -1,78%. Positiva Atlantia (+0,86%) proprio nel giorno in cui verrà ufficializzato l’affidamento dei lavori per la ricostruzione del Ponte Morandi, mentre indiscrezioni di stampa indicano come affidataria dell’incarico la cordata composta da Fincantieri con salini Impregilo. Invariata Unicredit che questa mattina, in una nota congiunta con Caius Capital, ha dichiarato conclusa la vicenda dei cashes, spiegando di avere trovato un accordo e di rinunciare agli atti del giudizio avviato nei confronti di Caius e dei fondi da quest’ultimo gestiti.