E ancora, “capisco che deve cercare di scimmiottare il suo collega“, prosegue Bertolaso, facendo riferimento al ministro dell’Interno Matteo Salvini “che con la maglia della polizia si fa fotografare con avanzi di galera, ma quello almeno è coerente ed ha inoltre la delega per quel settore”. “Lei – sottolinea l’ex capo della Protezione Civile – con i suoi colleghi e opinionisti, signor Di Maio, non ha mai esitato nel gettare fango su quell’istituzione della quale oggi si ammanta, ci ha insultati a L’Aquila, dove solo oggi si rende giustizia al nostro operato anche, ahimè, facendo paragoni dolorosi con le recenti tragedie”. “E partecipava alle barricate di coloro che non volevano il termovalorizzatore di Acerra – aggiunge Bertolaso – l’unica grande opera pubblica realizzata nel Centro-Sud negli ultimi dieci anni e che vi ha tolto d’impaccio da quella tragedia che oggi comincia a vivere Roma”.
Per poi concludere con un monito: “Se vuole indossarlo, quello stemma, caro Ministro – avverte Bertolaso – cominci con il rendere omaggio alle tre medaglie d’oro al merito civile che quella maglia si è guadagnata nei primi anni di questo millennio e chieda scusa per quell’abominevole tassa sul terzo settore – aggiunge, facendo riferimento allo stop sulle agevolazioni Ires per gli enti non commerciali previsto in manovra – dal quale provengono quegli splendidi volontari che non hanno mai avuto vergogna ad indossarla, quella maglia”.