Per il vicesegretario federale della Lega, intanto “stiamo lavorando alla costruzione di una coalizione ampia” in Europa, “partendo dall’avanzata delle forze identitarie” nel nostro paese. “Ritengo che la futura coalizione identitaria potrà aspirare ad essere la seconda, per numero e peso politico, in seno all’Europarlamento”, sottolinea Fontana.
Quello del prossimo voto “sarà un appuntamento decisivo: in tutta Europa – e non solo – assistiamo a un cambio di paradigma, dopo che a lungo le forze globaliste hanno imposto la loro visione omologante”. “Dalle elezioni italiane, a cui ha fatto seguito la formazione di questo governo, è arrivata la prima risposta, i cittadini hanno dimostrato di essere stanchi di una politica del rigore che troppo a lungo ha anteposto i parametri alle persone, ha imposto il modello dell’omologazione, ha dato voce alle grandi multinazionali, dimenticando le nostre pmi, ha provato a calpestare popoli e identità”, dice l’ex europarlamentare del Carroccio.
MANOVRA – Parlando della prima manovra economica del governo gialloverde, Fontana riferisce: “Nel complesso, per famiglia e disabilità l’investimento che abbiamo ottenuto in bilancio sfiora i 3 miliardi di euro“. Per il ministro leghista “già in questa legge di bilancio i fondi per la famiglia, per la non autosufficienza, per le politiche sociali sono stati tutti incrementati in misura significativa e strutturale e sono state introdotte misure per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro”. “Penso – sottolinea Fontana – al fondo famiglia passato da 4,4 a 100milioni di euro, a regime, all’aumento degli incentivi per gli asili nido da mille a 1.500 euro, ai 444milioni investiti per gli incentivi alla natalità, alla maggiore flessibilità sui congedi, al tavolo aperto sul welfare aziendale, allo smart working per le mamme o per i lavoratori con figli con disabilità, che hanno bisogno di assistenza”.
FAMIGLIA – “Per la natalità – continua – stiamo lavorando a un piano strutturale, in cui siano inserite misure a regime per il rilancio demografico”. Fontana spiega: “Vogliamo uscire dalla logica dei bonus e pensare che, per il bene del Paese, qualsiasi governo che verrà dovrà attuare investimenti costanti a favore dei nuovi nati e per il sostegno alla famiglia”. “Una delle prossime sfide sarà quella di tentare di introdurre l’Iva agevolata per l’acquisto dei pannolini o di altri generi necessari per la prima infanzia. E a inizio del prossimo anno partirà un tavolo con le aziende che hanno scelto di investire nel welfare, a servizio dei propri dipendenti e delle rispettive famiglie, ottenendo grandi risultati, anche in termini di produttività”, assicura il ministro per la Famiglia. “Abbiamo inoltre previsto un meccanismo di verifica dell’impatto delle misure fino ad oggi previste, questo ci consentirà di constatarne il grado di efficacia e, sulla base di questo, di pianificare le future scelte”.
DISABILITA’ – “Nel settore della disabilità – continua – stiamo invece lavorando al ‘Codice della disabilità’. A dicembre la prima bozza ha ricevuto un primo via libera dal Consiglio dei ministri, da cui partirà l’iter per la definizione del testo. Non sarà un esercizio normativo, ma una grande operazione di ricognizione, riforma e semplificazione dell’intera normativa che riguarda il mondo della disabilità”. “Per la prima volta – assicura – si guarderà alle persone con disabilità con un approccio che abbiamo definito ‘multidimensionale’, cioè tenendo conto delle loro esigenze affettive, relazionali, formative, materiali, considerando le persone con disabilità non più solo nella loro individualità, ma soprattutto nel più ampio contesto della loro vita e delle loro relazioni”.
NATALE – Il ministro dice poi: “Trovo vergognoso che per contestare le idee di una forza politica come la nostra si venga meno al rispetto della figura, sacra, di Gesù Cristo”. “Questo non è solo mancanza di rispetto nei confronti della Lega, ma in primis mancanza di rispetto nei confronti di chi crede”. “Ho la sensazione – spiega – che, anche nelle ultime settimane, chi ha provato a cancellare canzoni natalizie, a rimuovere presepi, a eliminare la figura di Gesù Cristo, a strumentalizzarla, sia vittima di un grande fraintendimento: il dialogo non si costruisce sull’annientamento della propria identità”. Per Fontana “ogni passo indietro sulla nostra identità non diventa spazio di dialogo ma spazio in più per il sopravvento di altro”. “Mi spaventa una società che rimuove il passato, perché questo è un atteggiamento proprio delle dittature. Mi spaventa ancora di più se la rimozione del passato è pensata per compiacere altre culture”, conclude Fontana.