Confindustria Puglia, rimodulazione Iva colpo mortale a costruzioni 

Confindustria Puglia, rimodulazione Iva colpo mortale a costruzioni

Domenico De Bartolomeo, presidente Confindustria Puglia

Pubblicato il: 30/09/2019 14:14

La premessa è che “il lavoro che il ministro dell’Economia Gualtieri deve fare sicuramente non è facile”, ma “l’aumento dell’Iva anche nella rimodulazione dell’aliquota al 10% sarebbe un problema grandissimo e gravissimo, soprattutto nel settore delle costruzione, largamente interessato da quell’aliquota: un colpo mortale, insomma, in un momento in cui tutti lavoriamo intensamente alla ripresa”. Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Domenico De Bartolomeo, presidente di Confindustria Puglia, a proposito di un’eventuale rimodulazione dell’Iva nella manovra finanziaria in preparazione.

“Il settore dell’edilizia -ricorda De Bartolomeo- è già abbondantemente vessato da vari oneri e invece dovrebbe essere un settore su cui puntare perché è quello che potrebbe far allontanare la recessione”. De Bartolomeo ammette che “certamente il problema che ha di fronte il governo è un problema più ampio” e che “ci vorrebbe più tempo per mettere mano a un progetto economico più ampio”. “Purtroppo, i tempi stringono: questo ci preoccupa perché il ministro Gualtieri ha poco tempo. Con più tempo avremmo potuto trovare soluzioni alternative a partire da una riforma fiscale, meno impattanti su tutti”, commenta il presidente degli industriali pugliesi.

E a proposito dell’aumento dei dazi che gli Stati Uniti si appresterebbero a varare, previa autorizzazione del Wto, De Bartolomeo osserva: “Questa politica dei dazi si sta sviluppando in maniera violenta e l’Italia deve rispondere con una politica internazionale di dialogo”. “L’Italia -prosegue De Bartolomeo- ha delle carte importanti da giocare ai tavoli internazionali: il made in Italy è un brand imprescindibile e di grande valore. E noi in Puglia abbiamo un export crescente dell’agroalimentare e settori affermati internazionalmente come l’aerospazio e la meccatronica. E alcune aziende hanno anche bisogno di aprire sedi all’estero”.

Insomma, riassume De Bartolomeo, “il problema quando si parla di commercio estero è sempre reciproco, e questo va considerato”. “Dunque, questo governo, che ha rasserenato su molti versanti il dialogo internazionale, deve, attraverso le diplomazie e il ministro degli Esteri, fare un discorso di buon senso con gli altri Paesi e con gli Usa, in particolare”, conclude De Bartolomeo.