Lo scafo danneggiato che ha costretto l’equipaggio a chiedere aiuto
Pubblicato il: 29/10/2019 13:09
Sempre più ingarbugliato il giallo dell'”Ad Maiora”, il trimarano da regata impegnato nella Middle Sea Race e scomparso dopo essere stato lasciato alla deriva dall’equipaggio, salito su una vedetta della Capitaneria di porto in seguito a un’avaria che faceva imbarcare acqua dallo scafo sinistro. A quanto si apprende, oggi è stato rilevato un segnale dall’Ais, Automatic identification system, che il proprietario e skipper della barca, Bruno Cardile, aveva spento prima di lasciare il trimarano. Il segnale sarebbe stato rilevato in Olanda e la georeferenziazione indica la sede di un negozio di articoli nautici. Ma resta un dubbio, perché un’altra applicazione delle due che vengono usate per rilevare il punto nave dà la barca ancora a Lampedusa.
L’ipotesi sempre più probabile è quella di un ritrovamento in mare da parte di un equipaggio peschereccio o forse, visto il punto d’arrivo di parte dell’attrezzatura, di cargo mercantile. La rotta tra Suez e Rotterdam, si rileva, è tra le più frequentate del mondo: la zona chiamata Europoort, che comprende Rotterdam e le le aree confinanti, è il porto commerciale più grande del pianeta per scambi commerciali.
Il segnale Ais, si sottolinea, è trasmesso da un apparecchio smontabile ed è dunque altamente probabile che si riferisca all’oggetto, e non all’intera imbarcazione; il che avvalorerebbe l’ipotesi di un ritrovamento e conseguente smembramento delle parti di pregio asportabili della barca.
L’armatore, ‘dovrebbe essere a IJmuiden, città portuale’
Ipotesi confermate da Cardile, sentito dall’Adnkronos mentre sta per effettuare una nuova ricognizione aerea partendo da Malta. “Nel mio equipaggio c’è un olandese, che mi ha aiutato a chiedere alle autorità locali notizie su questo segnale, localizzato a IJmuiden (città portuale poco sopra Rotterdam, ndr). A loro non risulta, e addirittura lo segnalano ancora a Lampedusa. Ho chiesto alle autorità di Lampedusa ma niente. Può darsi che sia stata rilevata una posizione vecchia”.
L’ipotesi ormai più fondata, ritiene Cardile, è che “qualcuno sia salito a bordo, abbia smontato tutto lo smontabile, tra l’altro di alto pregio visto che è attrezzatura di ultima tecnologia dello sponsor B&G -che ringrazio ma mi dispiace per il furto- sui 30-40.000 euro di valore, sia tornato a bordo della sua nave e lasciato Ad Maiora alla deriva. Solo che il segnale ancora funzionava finché non hanno capito che dovevano spegnerlo, e la rotta segnalata era quella dell’imbarcazione ‘truffaldina’”.
La ricerca del trimarano, assicura Cardile, prosegue. “Se la meteo non ci rovina i piani, e se abbiamo un po’ di fortuna, siamo certi di ritrovarla: è grande, è rossa quindi molto visibile e non può affondare”.