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Pubblicato il: 18/11/2019 14:39
Ha confessato il tunisino di 39 anni, arrestato intorno alle 4 dai carabinieri del nucleo radiomobile di Firenze per l’omicidio di un kosovaro di 33 anni, ferito a morte a coltellate. Lo straniero è stato dichiarato in stato di fermo per omicidio doloso dal sostituto procuratore di turno Beatrice Simona Giunti. L’uomo è stato portato in carcere.
La vittima lavorava come cameriere in un ristorante di via della Condotta, mentre l’assassino è cuoco in un ristorante di via Panzani.
La tragedia è avvenuta la scorsa notte intorno alle 3 in via Sant’Antonino, vicino al pub ‘Dublin’ di via Faenza dove, all’interno, secondo la prima ricostruzione dei militari dell’Arma, era iniziata la lite tra i due uomini per apparenti futili motivi.
Dalla ricostruzione dei fatti, compiuta dai carabinieri del nucleo investigativo, intorno alle 2 il kosovaro era arrivato nel pub già in evidente stato di alterazione dovuta presumibilmente all’assunzione di alcool. Poco dopo ha avuto una discussione accesa con un cliente, il tunisino 39enne, che amici e camerieri del locale sono riusciti in un primo momento a sedare.
Il tunisino, infastidito dal comportamento del kosovaro, si è poi allontanava dal pub per farvi ritorno poco dopo, riprendendo la discussione lasciata in sospeso. Il personale del locale ha cercato di calmare gli animi tra i due, ma invano.
I due si sono quindi diretti in via Sant’Antonino, dove è avvenuto l’accoltellamento. Il tunisino ha colpito con un coltello il kosovaro al torace e in altre parti del corpo. Il ferito è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale di Careggi, dove è morto un’ora dopo. I carabinieri hanno trovato in via Faenza l’autore del ferimento, che è stato fermato.
In mattinata il pm di turno, dopo aver effettuato un sopralluogo sul luogo del ferimento, ha proceduto presso la caserma del comando provinciale dei carabinieri all’interrogatorio del tunisino: l’autore dell’omicidio ha raccontato la dinamica dell’accaduto e ha ammesso le proprie responsabilità.
Al termine dell’interrogatorio, il pm Giunti ha emesso nei suoi confronti un decreto di fermo con l’imputazione di omicidio doloso. Dopo le formalità di rito, il tunisino è stato trasferito nel carcere di Sollicciano.