(Foto Afp)
Pubblicato il: 18/11/2019 11:38
Dopo mesi di proteste e scontri ad Hong Kong, nelle ultime settimane i dimostranti più radicali tra gli studenti che stanno manifestando nell’ex colonia britannica hanno arricchito il loro arsenale di nuove armi, potenzialmente letali, che sono ora cruciali per le centinaia ancora asserragliati all’interno del Politecnico.
L’arma che sicuramente è diventata il simbolo delle occupazioni delle università sono gli archi e le frecce che gli studenti hanno probabilmente preso dalle palestre dei campus. E che, come si vede nelle foto, ora portano costantemente a tracolla come arma di difesa. Un poliziotto è stato ferito al polpaccio da una freccia. E spesso le punte delle frecce vengono infiammate prima di essere lanciate, secondo quanto riporta la Cnn.
Come in un vero e proprio assedio di altri tempi, gli studenti asserragliati hanno costruito anche grandi catapulte per lanciare contro la polizia assediante bottiglie incendiarie e mattoni. Queste due sono state le prime e le costanti armi dei dimostranti, usate per settimane di scontri di strada.
Dopo che la scorsa settimana sono stati occupati diversi atenei, i dimostranti hanno cominciato a preparare dei veri e propri arsenali, ammassando molte bottiglie incendiarie ed organizzando anche dei corsi per insegnare a lanciarle nel modo più efficace.
E l’esplosivo usato per le molotov, riporta ancora la Cnn, si sarebbe anche evoluto in quello che viene definito un ‘napalm rudimentale’, ottenuto mischiando alla benzina prodotti chimici che si possono trovare a casa per formare un gel appiccicoso che brucia in modo più violento delle normali bottiglie incendiarie. Diversi mezzi della polizia sono stati colpiti da bottiglie con questo esplosivo simile al napalm.
Ma la maggiore preoccupazione della polizia è che si possa usare materiale esplosivo più serio per costruire veri e propri ordigni esplosivi.