Pubblicato il: 19/11/2019 18:03
In tarda mattinata il Caffè Florian ha riaperto le porte alla sua affezionata clientela in anticipo rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, grazie a tutti coloro che hanno lavorato alacremente, dimostrando amore e passione per lo storico Caffè. Il personale, in particolare, sin dal primo momento si è attivato per porre rimedio ai danni causati dalle tragiche acque alte della scorsa settimana, spiega la direzione dello storico caffè.
Rimangono inagibili, per il momento, la Sala delle Stagioni e la Sala Liberty, ma il resto dello storico Caffè, che nel 2020 si accinge a compiere 300 anni, è perfettamente agibile in sicurezza. Il Caffè Florian coglie l’occasione “per ringraziare ancora una volta tutti coloro che da ogni angolo del mondo in questi giorni hanno dimostrato via e mail, telefono e sui canali social una sincera e sentita solidarietà al Caffè Florian e a tutta la città di Venezia”.
In posizione prestigiosa sotto i portici delle Procuratie Nuove in Piazza San Marco a Venezia, il Caffè Florian è il più antico caffè italiano e rappresenta un simbolo della città. Venne inaugurato nel 1720 da Floriano Francesconi con il nome di “Alla Venezia Trionfante”. Nel corso dei secoli le sale dall’atmosfera riservata hanno ospitato personalità come Giuseppe Parini, Silvio Pellico, Lord Byron, Ugo Foscolo, Goethe, Charles Dickens, Marcel Proust, Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse, Rousseau, Rubinstein, Stravinsky, Modigliani e Campigli.
Alla fine dell’‘800 Riccardo Selvatico, allora sindaco di Venezia, e i suoi amici intellettuali erano soliti incontrarsi nella Sala del Senato del Caffè Florian: durante una di queste serate, nacque l’idea di organizzare un’esposizione d’arte biennale, come omaggio al Re Umberto e alla Regina Margherita d’Italia. Nacque così la prima Esposizione Internazionale d’Arte, diventata poi famosa nel mondo come La Biennale di Venezia, organizzata nel 1895. Oggi il Caffè Florian è ancora il luogo dove Venezia e il mondo si incontrano.