Scoperto un nuovo gene della calvizie  

Scoperto un nuovo gene della calvizie

Pubblicato il: 22/11/2019 10:53

di Margherita Lopes

Scoperto un nuovo gene responsabile della calvizie. Ne sono convinti i ricercatori cinesi che hanno condotto uno studio sugli animali, pubblicato su ‘Faseb Journal’. Il meccanismo genetico delle malattie ereditarie dei capelli umani, come l’alopecia e il diradamento, ha attirato molta attenzione in questi anni fra i genetisti, ma restano ancora molti nodi da sciogliere. Ora questo studio, condotto sui maiali, ha rivelato che una mutazione nel gene che codifica per una proteina chiamata Map2 può essere un componente essenziale del fenotipo glabro.

I ricercatori della China Agricultural University (Cau) hanno selezionato due gruppi – uno di adulti e uno di cuccioli appena nati – di maiali normali e glabri. I ricercatori hanno prima esaminato le differenze nei follicoli piliferi e nella pelle tra i maiali normali e quelli senza peli. Scoprendo che la densità dei follicoli piliferi dei maiali normali era molto più elevata rispetto agli altri. Successivamente, i ricercatori hanno esaminato le differenze genetiche tra i maiali normali e senza peli. I loro risultati hanno rivelato che il gene che codifica ​​Map2 era fortemente associato al tratto glabro. Inoltre, hanno scoperto che una particolare mutazione nel gene Map2 ha portato a una riduzione della densità del follicolo pilifero nello stadio embrionale.

“Per quanto ne sappiamo, riteniamo che questa sia la prima volta che Map2 viene associato alla morfogenesi del follicolo pilifero”, ha affermato Xiangdong Ding, ricercatore del Dipartimento di Allevamento e genetica degli animali della Cau a Pechino. “Un’ulteriore indagine su questo meccanismo potrebbe portare a una potenziale cura per le malattie ereditarie dei capelli attraverso l’editing genetico”, ha aggiunto.

Non solo, lo studio ha anche dimostrato che i maiali senza pelo possono servire da modello animale ideale per le patologie dei capelli umani. “E’ molto affascinante quando un gene imprevisto è implicato in un particolare tratto”, ha commentato Thoru Pederson, caporedattore del Faseb Journal. Non solo, lo studio ha anche dimostrato che i maiali senza pelo possono servire da modello animale ideale per le patologie dei capelli umani. “E’ molto affascinante quando un gene imprevisto è implicato in un particolare tratto”, ha commentato Thoru Pederson, caporedattore del Faseb Journal.

IL COMMENTO DEL GENETISTA – “Il gene Map2 produce una proteina nota da tempo che è un componente importante dei microtubuli, strutture intracellulari la cui funzione principale è l’organizzazione e trasporto intracellulare, assicurano anche una certa stabilità meccanica alla cellula e giocano un ruolo fondamentale nella divisione cellulare. Mutazioni di Map2 nell’uomo sono state trovate in alcune forme di autismo, ma mai in forme genetiche di calvizie”. Lo spiega all’Adnkronos Salute il genetista dell’Università di Roma Tor Vergata Giuseppe Novelli.

“Ora i colleghi cinesi hanno trovato mutazioni in forme di alopecia nei maiali, che sono un buon modello per studiare l’uomo. Le alterazioni di Map2 nei maiali determina un blocco nella formazione dei follicoli piliferi. E’ chiaro che, prima di studiare questo meccanismo per possibile cure della calvizie nell’uomo – avverte il genetista – è necessario confermare che anche nell’uomo (cosa possibile) questo gene è mutato in alcune forme di alopecia. E soprattutto se questo si associa ad altre anomalie”. E se i ricercatori affermano che è affascinante che un gene che produce una proteina che lavora nel cervello abbia un ruolo nella formazione del pelo, “per me questo è del tutto normale ed ovvio: i geni svolgono più di una funzione, altrimenti non avremmo solo 20.000 geni per tutto ciò che siamo e facciamo”.